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Da Assinform un grido di dolore e una speranza

I primi sei mesi dell’anno disegnano un quadro fosco per quanto riguarda il settore dell’Information Technology italiana. E’ quanto emerso dalla relazione annuale di Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, sull’andamento generale del comparto IT. Dati impietosi che evidenziano una forte crisi del mercato con fatturati delle medie e grandi imprese in grave regresso, specchio diretto dei tagli e dei tanti rinvii degli investimenti da parte dei più importanti centri di richiesta, dalle banche alle industrie, dalla PA alla grande distribuzione. Preoccupa anche l’appesantimento della situazione finanziaria delle imprese IT gravate da crescenti crediti insoluti e indebitamento disarmonico.

Questo difficile momento è appena mitigato da lievi e positivi segnali provenienti dalla conferma della continuità del processo di digitalizzazione delle strutture locali, di quegli enti regionali che hanno saputo individuare, attraverso una rigorosa analisi dei costi, i percorsi virtuosi di recupero dell’efficienza e di contenimento della spesa al fine di rendere servizi di migliore qualità per tempi e costi ed efficacia sempre migliori proprio attraverso il pieno impiego del volano IT.

Le prospettive sono peraltro condizionate dal gradiente recessivo della manovra finanziaria ed è per questo che oggi è necessario che anche il comparto ICT sia considerato all’interno del costruendo Decreto Sviluppo in misura significativa. Questo settore, per sua natura, è un moltiplicatore di risorse, un volano di energie e un controllore della economicità dei processi. Lo sviluppo della banda ultralarga ha potenzialità del tutto sottovalutate ed è stato collocato inspiegabilmente nelle retrovie dei grandi progetti mentre a pieno titolo rappresenta una quota dell’adeguamento delle infrastrutture del paese che non può essere ulteriormente rinviato.

Sul tavolo del Ministero dell’Economia si svolgerà una partita importante e su quel tavolo passerà una occasione che deve essere colta, tanto più in questa fase in cui l’asta sulle frequenze Lte conferirà ai forzieri pubblici nuove e accresciute risorse che sono state valutate nella misura di almeno 1 miliardo di euro in più rispetto alle aspettative.

Si fa un gran parlare di innovazione e ricerca e allora questa è una buona opportunità per consentire nuovi investimenti delle imprese, ma deve essere spesa una parola chiara e di indirizzo verso le pubbliche amministrazioni impegnate nel processo di digitalizzazione, devono essere rivisitate tutte le condizioni normative che insistono e impattano sull’innovazione digitale, regole certe, chiare, trasparenti e mirate per le gare pubbliche della PA, e per la operatività interfunzionale tra gruppi di imprese. E’ così che si stimola nuova occupazione e si asseconda la strategia di crescita del Paese che non ha bisogno di formule magiche, ma solo di coerenza e logica applicativa.

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