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Lituania, frontiera più calda tra Ue e Russia: ecco perché la Germania sposta le sue truppe. Cosa può succedere ora

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Gli sconfinamenti nello spazio aereo lituano degli aerei di Mosca che fanno la spola con l’enclave russa di Kaliningrad, ormai, non si contano più. Solo negli ultimi giorni gli eurofighter della Nato impegnati nell’operazione “Baltic air policing” (alla quale hanno preso parte mesi fa anche piloti italiani) hanno segnalato numerosi sconfinamenti di aerei che avevano i transponder spenti. Scontri veri e propri non si sono registrati ma è il segnale del nuovo atteggiamento aggressivo di Mosca che punta a mantenere alto il livello di scontro con la Nato e l’Europa.

Mar Baltico, il nuovo fronte caldo della guerra

Il Baltico è sempre di più il confine caldo come testimonia anche l’ultima azione degli incursori ucraini che hanno incendiato una nave missilistica russa attraccata al largo dell’exclave di Kaliningrad. Una fonte dell’intelligence ucraina ha confermato l’operazione per mano degli 007 di Kiev che avrebbero “disabilitato” la nave mentre “i suoi mezzi di comunicazione e automazione sono stati completamente distrutti”. È il primo attacco del genere nel Mar Baltico, di fronte al fazzoletto di terra russa tra Lituania e Polonia, zona ad alto rischio anche per la mai smentita presenza di un deposito di armi nucleari.

Che la situazione non stia evolvendo al meglio lo confermano del resto le parole dell’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, secondo il quale l’Europa deve prepararsi all’ipotesi di un conflitto. “La possibilità di una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non è più una fantasia. E dobbiamo ovviamente fare di tutto per evitarlo. Ma per contenere il nemico dobbiamo avere i mezzi per farlo. La guerra è all’orizzonte non inizierà domani, ma non possiamo negare la realtà”, ha affermato Borrell, che ha definito “sconsiderati” gli attacchi russi presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Alta tensione in Lituania: la Germania sposta le sue truppe

Resta il fatto che Vilnius sta diventando in queste settimane il vero crocevia delle nuove strategie europee e della Nato. Sviatlana Tsikhanouskaya la più determinata oppositrice del regime bielorusso di Lukashenko ha messo proprio a Vilnius la sua base operativa per le sue azioni politiche contro Minsk. E proprio a Vilnius un mese Leonid Volkov, il dissidente vicino a Navalny è stato ferocemente aggredito probabilmente da una persona reclutata dai servizi russi secondo quanto ha dichiarato Darius Jauniskis, direttore del Dipartimento per la sicurezza dello Stato di Vilnius. Il clima è teso e la stessa ambasciata russa a Vilnius è stata attaccata giorni fa con bottiglie molotov lanciate da sconosciuti per due notti di seguito.

Ma soprattutto è entrata ormai nel vivo la collaborazione tra Vilnius e l’esercito tedesco raggiunto già alla fine del 2023. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha annunciato due giorni fa l’inizio del dispiegamento di una brigata tedesca in Lituania: “È un giorno importante per la Bundeswehr. È la prima volta che dispieghiamo in forma permanente un’unità di questo tipo fuori dalla Germania”. È prevista una presenza permanente di circa 4.800 soldati e circa 200 civili della Bundeswehr, che potranno portare con sé anche le proprie famiglie. La forza che prenderà il nome di Panzerbrigade 45 verrà dislocata a Rukla e a Rūdninkai, vicino a Vilnius. Il comando iniziale dovrebbe crescere fino a raggiungere le 150 unità entro il quarto trimestre del 2024. Un dispiegamento che “aggraverà le tensioni già in crescita” secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. ”Si tratta di aumentare una tensione già in crescita, creare situazioni di pericolo per noi ai nostri confini e ci richiede di adottare misure speciali per garantire la nostra sicurezza” ha detto Peskov.

Dalla Lituania 3.000 droni e 15 milioni all’Ucraina

Nel frattempo, Vilnius fornirà 3.000 droni a Kiev e stanzierà 15 milioni di euro per i programmi di riabilitazione dei soldati ucraini feriti. L’annuncio lo hanno dato il primo ministro ucraino Denis Shmigal e la sua omologa lituana Ingrida Simonyte durante un incontro a Vilnius.

Le principali diplomazie europee hanno acceso i riflettori sulla Lituania e anche l’Italia per volontà del ministro degli Esteri Antonio Tajani e della premier Giorgia Meloni hanno voluto rompere con una tradizione del passato che vedeva inviare spesso come ambasciatori nei Paesi Baltici diplomatici a fine carriera designando per quelle tre capitali giovani diplomatici molto dinamici come il nuovo ambasciatore italiano a Vilnius Emanuele De Maigret.

Il presidente lituano Nausėda in pole per il secondo mandato

Toccherà a lui e alla sua squadra monitorare la situazione politica e di sicurezza del Paese che si prepara alle elezioni presidenziali previste il 12 maggio. Candidato più favorito resta il presidente in carica Gitanas Nausėda. L’ultimo sondaggio lo pone in netto vantaggio rispetto ai potenziali sfidanti, con il 30% dei consensi, mentre il secondo classificato, il cristiano-democratico Ignas Vegele, si attesta al 16%. Tuttavia, il 30% dei voti non sarebbe sufficiente a Nausėda per vincere al primo turno ed è quindi probabile che la Lituania si rechi alle urne per un secondo turno. Nausėda si è fatto ormai da tempo sostenitore dell’Ucraina con aiuti militari, umanitari ed economici. Nel 2023 è stato rivelato che Nausėda era stato già membro del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e lo aveva tenuto nascosto quando si era candidato alla presidenza nel 2019. Nonostante lo scandalo, tuttavia Nausėda continua a godere di un ampio sostegno nel Paese.

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