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Crisi: la recessione colpisce anche le piccole imprese, si salva solo il Nordest

La crisi colpisce anche le piccole imprese, storicamente tessuto forte dell’economia italiana. Si salva solo l’export, le aziende del Nord e quelle legate al settore di servizi. E’ questo il quadro che emerge dal IV Osservatorio congiunturale sulla piccola impresa realizzato da Fondazione Impresa.

Nel secondo semestre del 2011 le piccole imprese italiane con meno di 20 addetti hanno subito una flessione dei loro fondamentali economici. Produzione/domanda e fatturato sono scesi dello 0,3% rispetto al semestre precedente e l’occupazione dello 0,4%. Il quadro di riferimento è sostanzialmente negativo in tutti i settori e gli ambiti territoriali di riferimento ma le piccole imprese dei servizi e quelle del Nord Italia evidenziano una sostanziale tenuta.

Arrancano invece le realtà del Centro-Sud, il comparto manifatturiero (soprattutto l’artigianato che riscontra un calo della produzione pari allo 0,9%) e il commercio che aveva fatto registrare dinamiche negative anche negli scorsi semestri.
Il Quarto Osservatorio sulla Piccola Impresa in Italia – sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa – evidenzia come, nel 2° semestre del 2011, le piccole imprese non siano state risparmiate dall’avvento della recessione ed in effetti, sia a livello congiunturale che tendenziale, si registrano flessioni della produzione/domanda, dell’occupazione e degli ordinativi. La crisi del 2° semestre del 2011, rafforzata dalle tensioni sui mercati internazionali e dagli interventi richiesti dall’Europa per raggiungere il pareggio di bilancio, ha condizionato indubbiamente la performance delle piccole imprese che si sentono ancora dentro la crisi e prevedono una situazione di stallo nel 1° semestre del 2012.

Le previsioni indicano sostanzialmente gli stessi risultati registrati nel 2° semestre del 2011 anche se emergono realtà completamente differenti. Nel Nord Italia e in particolare a Nord Est le piccole imprese ritengono di migliorare, nel 1° semestre del 2012, la loro performance sia in termini di produzione/domanda (+0,3% rispetto al semestre scorso) che occupazionali (+0,4%) mentre per il Centro Italia e il Mezzogiorno le stime sono negative. Le piccole imprese del Centro-Sud stanno sfruttando di meno le opportunità derivanti dall’export rischiano – secondo i ricercatori di Fondazione Impresa – di essere risucchiate dalla nuova recessione. Le esportazioni, nonostante un generale rallentamento, rimangono un importante driver di crescita e di contrasto alla crisi anche per le imprese a minore dimensione. 

I PRINCIPALI RISULTATI

– La quarta edizione dell’Osservatorio Congiunturale sulla Piccola Impresa in Italia (< 20 addetti) realizzato da Fondazione Impresa rileva che, anche le piccole imprese, sono state colpite dalla recessione nel 2° semestre del 2011: in calo produzione/domanda (-0,3%) e fatturato (-0,3%). – L’occupazione risulta in flessione di 0,4 punti percentuali rispetto al semestre precedente e le previsioni per il 1° semestre del 2012 sono ancora negative (-0,1%).

Gli spiragli positivi provengono dalle esportazioni che hanno continuato a crescere anche nel 2° semestre del 2011 (+0,8%) anche se a ritmi inferiori rispetto alle precedenti rilevazioni quando il fatturato derivante dalle vendite all’estero cresceva su soglie intorno ai 2 punti percentuali.

Le piccole imprese del Nord Est hanno sofferto di meno: il fatturato è sceso di appena lo 0,1% rispetto al semestre precedente (1° 2011) e dello 0,2% su base tendenziale (sul 2° semestre del 2010); le esportazioni sono aumentate dell’1,1% un risultato nettamente migliore del dato medio nazionale (+0,8%) e di tutte le altre ripartizioni geografiche.

Più difficile la situazione nel Centro e Sud d’Italia dove il fatturato ha subito una flessione più marcata  (rispettivamente del -0,5% e del -0,4%); inoltre si verifica un netto calo degli ordini (-0,8% per piccole imprese del Centro Italia e -0,7% per il Mezzogiorno) che anticipando le dinamiche future non fanno presagire risultati positivi per il 2012.

Dinamiche positive solo per i Servizi (+0,1% sia per la domanda che per il fatturato) anche se l’occupazione scende anche qui (-0,1% su base congiunturale e -0,4% su base tendenziale). Soffre più di tutti l’Artigianato che registra una contrazione pari allo 0,9% della produzione (-0,8% il fatturato) e la più ampia fuoriuscita occupazionale (-1,2% rispetto al 1° semestre del 2011 e -0,8% nel confronto con lo stesso semestre del 2010).

Continua a soffrire il Commercio (-0,4% per la domanda, -0,3% per il fatturato e -0,4% per l’occupazione) che anche nelle scorse rilevazioni aveva evidenziato il segno meno. In particolare nella scorsa rilevazione (indagine relativa al 1° semestre del 2011) il settore in questione era l’unico a registrare performance negative e il perdurare della sua congiuntura negativa lo allontanano dalla fuoriuscita dalla crisi (vedasi tunnel della crisi). 

Il focus sul tunnel della crisi conferma i risultati illustrati sopra. I Servizi avanzano meglio verso la fine della crisi: nel tunnel lungo 100 metri si trovano a 70,0 metri e, rispetto alla rilevazione di 6 mesi fa, migliorano la loro leadership rispetto all’Artigianato (ora a 68,3 m) e alla Piccola Impresa Manifatturiera (68,1 m) che avevano guidato la ripresa nel 2010. Sotto la soglia dei 61 metri arranca il Commercio.

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