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Covid: Lombardia in arancione con altre 8 Regioni, 3 in rosso

Imagoeconomica

Era nell’aria dato il peggioramento della situazione contagi negli ultimi giorni, con l’indice Rt nazionale a sfiorare la fatidica soglia dell’1 (è a 0,99), ma ora è ufficiale e per qualche regione è andata pure peggio del previsto: si “scurisce” la mappa dei colori delle Regioni italiane, con tre nuove Regioni in arancione (Piemonte, Lombardia e Marche) e addirittura due in rosso (Molise e Basilicata). Nel caso della Basilicata, i dati esaminati dalla cabina di regia erano effettivamente da zona rossa, mentre il Molise ha chiesto di sua iniziativa di poter attivare le restrizioni più severe, così come qualche settimana fa aveva fatto l’Alto Adige, tuttora in zona rossa. Passa invece dall’arancione al giallo la Liguria. I divieti per le Regioni interessate scatteranno da lunedì 1° marzo (e non più dalla domenica come avveniva con le regole del precedente governo). Da lunedì inoltre il Governatore della Campania, De Luca, chiuderà tutte le scuole della regione.

Ora sono dunque nove le Regioni a rischio arancione (Piemonte, Lombardia, Marche, Abruzzo, Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Umbria e provincia autonoma di Trento) e tre quelle rosse (provincia autonoma di Bolzano, Basilicata e Molise), anche se in alcune regioni ci sono delle provincie in zona rossa o arancione rinforzato (questo accade in Lombardia, Umbria, Emilia, Toscana). Sono dunque sempre meno le regioni in zona gialla e anche lì i dati sono comunque preoccupanti, ad eccezione di quelli della Valle d’Aosta (che però fa pochi tamponi) e della Sardegna, che infatti sarà la prima Regione italiana a diventare di fatto zona bianca, cioè restrizioni minime col solo obbligo di indossare le mascherine, anche all’aperto.

La Cabina di regia scrive che “alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”. Sempre dal gruppo composto da tecnici del ministero, dell’Istituto superiore di sanità e delle Regioni si spiega che “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

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Categories: Politica