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Birra artigianale italiana: triplicata la produzione in 10 anni, si fanno avanti i giovani ed emergono nuove professionalità

Pixabay

Birra artigianale italiana segna un record: negli ultimi 10 anni la produzione è triplicata superando la quota di 1085 realtà nel 2022 che fanno volare le esportazioni con un balzo del +12%. Numeri mai visti, ma l’esplosione dei costi delle materie prime (+200%) e la carenza di anidride carbonica preoccupano gli operatori del comparto. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti e del Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana sulla base dei dati Istat .

Si tratta di una crescita che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola. Si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto, pari a quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate.

“Il successo della birra italiana dimostra la capacità innovativa dei nostri imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le qualità e la biodiversità del Made in Italy”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini aggiungendo che “a fare da traino al successo della birra Made in Italy sono proprio quelle artigianali realizzate con ingredienti particolari o realizzate senza pastorizzazione e microfiltrazione per esaltare la naturalità di un prodotto orientato sempre più verso un consumo di alta qualità con quasi un quinto del mercato realizzato da birre speciali ad alto valore aggiunto”.

Birra artigianale italiana: spopolano i giovani produttori

La scelta della birra come bevanda preferita è diventata negli anni sempre più raffinata anche in base alle varietà particolari: come la birra affumicata, quelle aromatizzate (al pane e al grano saraceno fino alla canapa), quelle al miele, alla zucca, al carciofo e chi più ne ha più ne metta. Poi ci sono le acide e quelle maturate in barrique per mesi. Per non dimenticare un’invenzione del tutto italiana: l’IGA (Italian Grape Ale), ovvero la birra che contiene una percentuale di mosto d’uva.

Si tratta di produzioni molto spesso realizzate da giovani con profonde innovazioni come la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o l’apertura di banchi presso i mercati agricoli. Si stanno creando anche nuove figure professionali come il “degustatore professionale di birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre.

Birra artigianale italiana: consumi da record

Quest’anno i consumi nazionali di birra sono destinati a superare il record storico di oltre 35 litri pro capite per un totale di 2 miliardi di litri generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro. A tenere banco le produzioni nazionali, secondo il Consorzio della birra italiana.

Cresce la spesa media, ma serve nuova normativa

Il comparto della birra artigianale ha visto raddoppiare il numero di produttori negli ultimi 7 anni e la spesa media mensile degli italiani per birre artigianali è aumentata del 23%, con un incremento dei volumi consumati tra il 2017 e il 2021 del 127%. Numeri mai così alti, eppure l’impianto normativo risulta vecchia e lacunosa, ormai obsoleta.

Da qui la richiesta al nuovo Governo del segretario generale di Unionbirrai, Simone Monetti, durante un convegno al Simei – l’evento fieristico di Unione Italiana Vini. “È arrivato il momento di disciplinare la legislazione italiana in materia brassicola con un Testo Unico della Birra, così come è stato fatto per il vino”. “Oltre a inibire l’innovazione – ha rimarcato Monetti – questo rappresenta un ostacolo alla commercializzazione delle birre prodotte in Italia, favorendo l’ingresso di proposte più innovative dai mercati esteri”.

Birra artigianale italiana: un comparto da oltre 1300 imprese e quasi 10mila addetti

Secondo il focus sulle birre artigianali realizzato dall’Osservatorio Birre Artigianali curato da ObiArt-Dagri dell’Università di Firenze, il comparto conta 1.326 imprese e poco più di 9.600 addetti diretti (dati aggiornati ad ottobre 2022), per un comparto segmentato tra piccoli e micro-birrifici (che rappresentano 8 imprese su 10 pur impiegando solo il 19% degli addetti) e aziende medio/grandi.

L’emergenza sanitaria del 2020 ha colpito anche questo settore, determinando una riduzione del numero degli addetti del comparto, ma associata alla grande industria. Mentre i birrifici agricoli rappresentano oggi il 22% dei birrifici nazionali, il 233% in più negli ultimi 7 anni. 

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