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Bcc, way-out: anche ChiantiBanca balla da sola

Anche ChiantiBanca se ne va e presenta domanda alla Banca d’Italia di poter esercitare la way-out, prevista dalla recente riforma delle Bcc, per trasformarsi in spa ed evitare l’adesione alla capogruppo del credito cooperativo guidata dalla Federcasse, su cui il 31 maggio scorso erano piovute le critiche del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

La decisione di ChiantiBanca, presieduta da un banchiere dell’autorevolezza di Lorenzo Bini Smaghi (ex membro del board di Bce e attuale presidente della francese Societé Generale), è particolarmente importante perché segnala che le due maggiori Bcc della Toscana (l’altra è la Bcc di Cambiano) hanno fatto la stessa scelta e hanno deciso di imboccare una strada che forse in futuro potrebbe avvicinarle ancora di più ma che già ora va nella direzione della spa e le colloca in una prospettiva del tutto indipendente da Federcasse, rispetto al cui centralismo sale il malcontento della base, testimoniato anche dall’intenzione di altre 15 Bcc di fare gruppo a sè.

ChiantiBanca ha potuto imboccare la way-out perchè ha un patrimonio superiore ai 200 milioni di euro e perchè, come prevede la legge, è pronta a pagare il 20% per rendersi indipendente. Un onere notevole ma la libertà di gestione è più importante.

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Categories: Finanza e Mercati