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Wall Street scivola di nuovo e gela anche le Borse europee: a Milano su Stellantis ma energia giù

Pixabay

Wall Street cambia passo, dopo un avvio positivo e i listini europei le vanno dietro, chiudendo la prima seduta di giugno in calo.

Gli ostacoli che frenano il Toro sono ancora l’inflazione e i timori di bassa crescita economica. Dopo che ieri Janet Yellen ha ammesso di aver sottovalutato la corsa dei prezzi e la sua durata, oggi Jamie Dimon, amministratore delegato di JpMorgan (-2,25% a New York), appare assai pessimista e dice che l’economia si avvia verso “un uragano”. “Reggetevi forte – suggerisce – JpMorgan si sta preparando e saremo molto conservatori con il nostro bilancio”.

Intanto la presidente della Bce, Christine Lagarde, dopo il dato record visto ieri nella zona euro, sostiene che anche la transizione mondiale verso le energie rinnovabili probabilmente porterà a un aumento dei prezzi nel medio termine.

Così i mercati continentali, dopo un tentativo di rialzo nel primo pomeriggio, hanno preso con convinzione la via delle vendite.

Piazza Affari perde lo 0,9% e arretra a 24.283 punti base. Il bilancio è più pesante ad Amsterdam -1,64% e Madrid -1,14%. Limitano i danni Parigi, -0,77% e Francoforte, -0,33%, mentre fuori dall’area della moneta unica il rosso domina Londra -1,01%.

Il manifatturiero rallenta nella zona euro

Nella zona euro rallenta, nel mese di maggio, la corsa del settore manifatturiero (ai minimi da 18 mesi) e si riaffaccia nella mente degli investitori il rischio di stagflazione. L’indice scende a 54,5 da 55,5 del mese di aprile. I produttori dell’area soffrono la carenza di offerta, le elevate pressioni inflazionistiche e l’indebolimento della domanda in un contesto di crescente incertezza sulle prospettive economiche, dovute anche alla guerra in Ucraina. In Italia il calo è a 51,9, oltre le attese. I consumatori intanto aumentano la spesa su turismo e attività ricreative, secondo Chris Williamson, capo economista presso S&P Global Market Intelligence.

Euro in calo

I dati macro pesano sull’euro, che arretra nuovamente sotto 1,107 contro dollaro e scambia a 1,062, in ribasso dello 0,9%.

Chiude in verde invece il secondario italiano. Il rendimento del Btp 10 anni arretra a 3,07%, mentre il Bund decennale sale a +1,17%, per uno spread in ritirata a 190 punti base (-5,45%).

Il petrolio ruggisce (Brent +1,77%, 117,65 dollari al barile), nella prospettiva del blocco Ue al greggio russo e con l’allentamento delle restrizioni sanitarie cinesi. Un andamento che mette qualche dubbio sul fatto che l’inflazione abbia già toccato il picco. Per S&P anche l’aumento dei prezzi degli alimentari durerà a lungo, fino al 2024.

E il quadro inflattivo interpella continuamente la Bce. Secondo gli economisti di Deutsche Bank Francoforte dovrà alla fine cedere ai falchi e aumentare a luglio i tassi di 50 punti base. Il governatore austriaco Robert Holzmann sostiene che un tale aumento è necessario per dare un segnale chiaro che La Bce è intenzionata seriamente a contrastare l’inflazione.

Piazza Affari denaro sugli industriali

A fare da argine alle vendite oggi hanno provveduto alcuni titoli del settore automotive. In particolare, Stellantis +1,74%, Pirelli +1,06%, Iveco +0,35%. Male invece Ferrari -2,07%.

Tra i titoli oil fa un rimbalzino Tenaris +0,77%. Leonardo +1,5%, festeggia “un’ulteriore espansione della flotta di elicotteri bimotore AW139 in Australia con un ordine per tre unità”.

Moncler +0,43%, prosegue sulla strada della ripresa con la Cina che riapre ampie aree.

A pesare è stato invece il cambio di segno delle banche. Non si salva neppure Bper, -0,23%, che è stata quasi tutta la seduta in rialzo dopo aver firmato, insieme a Banco di Sardegna, un accordo strategico per la cessione a Nexi (-0,44%) delle attività di merchant acquiring e gestione Pos.

In fondo al paniere è Saipem, -4,09%, dopo un accordo vincolante con Kca Deutag per la vendita della totalità delle sue attività di drilling onshore. Il gruppo incasserà 550 milioni di dollari e otterrà il 10% delle azioni della nuova entità.

Telecom ha cambiato decisamente umore rispetto ai giorni scorsi e chiude con una perdita del 3,5%. Reuters sottolinea che Vivendi, primo azionista del gruppo, non appoggerà mai la cessione della rete per la creazione di un singolo network con Open Fiber se la valutazione è quella degli analisti tra 17 e 21 miliardi, secondo quanto detto dall’ad del gruppo francese Arnaud de Puyfontaine a La Repubblica.

Arretrano Amplifon -2,78%, Prysmian -2,56%, Recordati -2,21%, Enel -2,28%.

Galleggia vicino alla parità Snam, -0,26%, che ha acquistato una nave di stoccaggio e rigassificazione per 350 milioni.

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