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Borsa ultime notizie: segnali positivi da inflazione e Pil, ma le trimestrali frenano i listini. A Milano occhi su Stellantis

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Borse europee caute in una giornata in cui l’attenzione dei mercati è concentrata sulla Federal Reserve, ma soprattutto sui dati macro europei, tra cui i Pil dei principali Paesi dell’Eurozona e l’inflazione Ue, un dato fondamentale su cui con ogni probabilità la Banca Centrale Europea si baserà per prendere una decisione definitiva sulla politica monetaria.

Borse, sale l’attesa per la Fed 

Parte oggi la riunione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve. Mercoledì (alle 20 ora italiana) il presidente Jerome Powell annuncerà le novità sulla politica monetaria statunitense. Le orecchie degli analisti rimarranno tese allo scopo di capire se l’ipotesi di un taglio al costo dei tassi nella seconda parte del 2024 sia ancora possibile, o se ci sarà un ulteriore slittamento dopo i recenti dati macro, con l’inflazione ancora su livelli elevati.

Da non dimenticare l’impatto delle trimestrali. Attesi per oggi negli Usa i conti di pezzi da novanta del calibro di Amazon, McDonald’s e Coca-Cola.

Ue: inflazione aprile al 2,4%, Pil +0,3% nel primo trimestre

Cominciamo dall’inflazione. Ad aprile l’inflazione nella zona euro si è mantenuta stabile, come previsto, ma si è registrato un rallentamento di un importante indicatore delle pressioni di fondo sui prezzi, che ha rafforzato l’ipotesi di un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea a giugno. La Bce ha di fatto promesso un taglio dei tassi il 6 giugno, a condizione che non ci siano sorprese negative nell’andamento dei salari e dei prezzi, e i dati di oggi risultano coerenti con il percorso visto dalla banca nell’ultima tornata di proiezioni a marzo. Nei dettagli ad aprile, secondo le stime flash dell’Eurostat, il tasso di inflazione annuale nell’area euro è del 2,4%, stabile rispetto a marzo e in linea con le aspettative, mentre l’inflazione core, misura chiave osservata dai banchieri centrali per valutare la durata delle pressioni sui prezzi, ha rallentato al 2,7% dal 2,9%. In Germania l’inflazione si attesta al 2,4% (dopo 2,3% a marzo), in Francia al 2,4%, in Spagna al 3,4%. 

Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo, sempre in base alla stima flash, nel primo trimestre la crescita del pil nell’area euro è aumentata dello 0,3% rispetto al precedente. Negli ultimi due trimestri 2023 la crescita era stata leggermente negativa, -0,1% (l’economia quindi si trovava in recessione tecnica) dopo +0,2% nel secondo trimestre.

I singoli Paesi: in Francia, il pil è cresciuto dello 0,2% nel primo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente, quando la variazione era stata dello 0,1%. A livello tendenziale il pil è salito dell’1,1%. In Spagna nel primo trimestre la crescita è stata dello 0,7%,in linea con i tre mesi precedenti (rivisto). Su base annua la variazione è stata del 2,4%. In Germania il pil trimestrale è aumentato dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti, al netto delle variazione di prezzo, stagionalità e calendario. A livello tendenziale è però calato dello 0,2%.

Italia: Pil +0,3% nel trimestre, inflazione rallenta a +0,9% ad aprile

Infine, in Italia il pil è salito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% in termini tendenziali, secondo le rilevazioni Istat. “Si tratta della terza variazione positiva, dopo la flessione registrata nel secondo trimestre 2023. La stima preliminare di questo trimestre riflette un aumento del comparto primario, di quello del settore industriale e di quello dei servizi. Dal lato della domanda, la componente nazionale, misurata al lordo delle scorte, è in diminuzione, mentre si stima un aumento della componente estera netta. Con questo risultato, di cui si sottolinea la natura provvisoria, la variazione acquisita per il 2024 si attesta allo 0,5 per cento”, commenta l’Istituto Nazionale di Statistica. 

Passando ai prezzi, rallenta l’inflazione ad aprile. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,9% su base annua (da +1,2% del mese precedente). Su base mensile l’incremento è dello 0,2 per cento. Nel mese di aprile l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,3% a +2,2% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,4% a +2,2 per cento.

Borsa ultime notizie: listini cauti a metà giornata

In questo contesto, dopo un avvio stabile, a metà giornata il Ftse Mib cede lo 0,33% a 34.184 punti. Prestazione fotocopia per Francoforte, mentre Parigi ed Amsterdam registrano entrambe un ribasso dello 0,2%. Dopo le vicissitudini geopolitiche e le mancate dimissioni del primo ministro Sanchez sprofonda Madrid (-1,27%), mentre fuori dalla Ue è in controtendenza Londra (+0,4%).

Sull’azionario è da segnalare la performance del settore automobilistico, appesantito dalle trimestrali negative di alcuni giganti del settore come Mercedes-Benz (-3,66%), Stellantis (-2,8%) e Volkswagen (-2%, con un calo del 21,6% dell’utile netto). Tra i singoli titoli, Hsbc guadagna 3,8% dopo aver pubblicato i propri risultati trimestrali e aver annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie e il pensionamento a sorpresa dell’Ad Noel Quinn.

A Piazza Affari focus su Stellantis

A Milano gli occhi degli investitori sono concentrati su Stellantis, peggior titolo di giornata dopo la pubblicazione dei conti del primo trimestre, chiusi con ricavi in calo del 12% e consegne in ribasso del 10%. La società ha confermato le stime del 2024, con la Cfo Natalie Knight che ha ricordato che le guidance includono l’impegno minimo di ottenere un margine di utile operativo rettificato (Aoi) a due cifre nel 2024, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo nonostante le incertezze macroeconomiche. 

Vendite su Telecom Italia (-1,28%) dopo con Vivendi che prepara l’uscita dal capitale. Tra i titoli peggiori anche Nexi (-1,9%), Saipem (-1,8%), Iveco (-1,6%) e Leonardo (-1,5%).

In cima al Ftse Mib c’è invece Moncler (+1,15%). Recuperano i finanziari dopo la frenata di lunedì: Finecobank (+0,8%), Banco Bpm (+0,71%), Banca Mediolanum (+0,69%), Bper +0,5%). 

Sale dello 0,6% Hera nel giorno dell’assemblea.

Gli altri mercati 

Lo spread tra Btp e Bund è in rialzo in area 133 punti, con il rendimenti dei Btp decennali al 3,86% dal 3,81% della chiusura di ieri. Tra le materie prime, il gas naturale è in rialzo a 28,4 euro al megawattora (+1,2%), mentre dopo il calo di ieri, è stabile il petrolio grazie ai colloqui tra Israele e Hamas che fanno sperare in un cessate il fuoco, anche se gli attacchi sul Mar Rosso continuano, mentre gli investitori attendono segnali sui tassi di interesse Usa in vista del meeting della Fed domani. Sul valutario, l’euro passa di mano a 1,072 dollari.

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