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Visco all’Abi: i conti correnti vanno remunerati di più. Raddoppiano i ritardi nei pagamenti dei prestiti

Imagoeconomica

Depositi meglio remunerati e mutui più lunghi, mentre alla base si intercettano difficoltà nel pagare i finanziamenti. Ignazio Visco, dal palco dell’Assemblea dell’Abi stamane tocca i principalei temi del sistema bancario del momento, completando gli interventi del presidente dell’Abi Anonio Patuelli e del ministro Giancarlo Giorgetti dallo stesso palco. Pur considerando le difficoltà delle banche in generale, sottolinate da Patuelli, il governatore della Banca d’Italia nel suo ultimo intervento prima della fine del mandato, ha sottolineato che “le condizioni del sistema bancario italiano sono complessivamente soddisfacenti” e non manca di spronare le banche ad andare incontro alla clientela.

Ci si attende “più decisi incrementi” dei tassi per la clientela

Le banche italiane, sottolinea Visco, hanno aumentato negli ultimi 18 mesi (da dicembre ’21 fino a maggio scorso) i tassi per le imprese e i nuovi mutui alle famiglie “rispettivamente di circa 360 e 280 punti base”. A fronte di questi rialzi “anche il costo della raccolta bancaria è in aumento, ma gli effetti dei rialzi dei tassi ufficiali sui rendimenti dei depositi a vista sono ancora molto contenuti“. Il fenomeno, spiega il Governatore, è legato anche all’abbondante liquidità ottenuta nell’ultimo decennio che “può avere comportato una minore pressione concorrenziale tra le banche sul segmento dei depositi in conto corrente cui dovrebbe seguire ora un graduale innalzamento, con corrispondenti, più decisi, incrementi dei tassi”.

Anche Giorgetti interviene sul tema della remunerazione della clientela

A far eco a Visco sul tema della remunerazione sui conti correnti della clientela, dallo stesso palco dell’Assemblea dell’Abi, c’è stato anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha rinnovato l’invito alle banche ad adeguarla sottolineando che nel contesto positivo che vivono le banche per redditività, costi stabili e buona liquidità “mi aspetto un rapido avvicinamento” dei margini di interesse applicati “sulle somme accantonate sui conti correnti“. E ha aggiunto: “un adeguamento dei tassi al nuovo contesto rappresenterebbe un’azione equa nei confronti dei clienti e contribuirebbe ad alleviare l’impatto della pressione inflazionistica”. Inoltre Giorgetti, è anche tornato sull’opportunità di allungare la durata dei mutui, come indicato da Antonio Patuelli, nel suo discorso introduttivo dell’Assemblea, e come del resto anche Matteo Salvini aveva sottolineato ieri. “E’ indispensabile e urgente l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile” ha detto Giorgetti. L’impatto delle rate è talvolta insostenibile per le famiglie”.

Per Visco si iniziano a vedere difficoltà nel rimborsare i prestiti

Del resto, sottolinea il governatore della Banca d’Italia, l’aumento dei tassi di interesse sta già iniziando ad avere impatto sulla capacità di rimborsare i prestiti. “Nei primi tre mesi di quest’anno – segnala Visco – si sono registrati primi, possibili segnali in questa direzione: l’incidenza del flusso di prestiti che presentano ritardi nei pagamenti, anche se non ancora tali da richiedere una classificazione come deteriorati, è infatti raddoppiata, all’1,6 per cento del complesso dei finanziamenti in bonis in ragione d’anno”. Un “pronto riconoscimento delle perdite attese”, osserva Visco, e’ “fondamentale anche per ridurre i possibili effetti prociclici connessi con la fase di rallentamento economico.
Altrettanto importante, aggiunge Visco, è assicurare un adeguato livello di copertura dei crediti deteriorati, soprattutto per le banche meno significative. Le banche, afferma Visco, potrebbero ritrovarsi ad affrontare maggiori rischi in termini di redditività, oltre che nel caso di maggiori perdite su crediti, anche se “la trasmissione dell’aumento dei tassi di interesse ufficiali al costo della raccolta, al momento ancora graduale, divenisse più rapida del previsto”.
Un possibile impatto potrebbe esserci anche a seguito della “sostituzione di provvista a basso costo, quale quella effettuata per mezzo delle Tltro, con strumenti piu’ onerosi e la necessita’ di emettere nuove passivita’ idonee a rispettare i requisiti previsti dalle norme sulla risoluzione delle crisi”.
Allo stesso tempo i rischi posti dagli intermediari “non bancari rimangono contenuti, anche se non vanno sottovalutati”. La raccolta dei fondi aperti italiani e’ rimasta “sostanzialmente invariata” nel primo trimestre. I “pochi fondi che hanno registrato deflussi netti rilevanti (superiori al 10% del valore dell’attivo netto) non hanno incontrato difficoltà nei rimborsi. Coerentemente con il contesto di tassi crescenti, la liquidità dei fondi è diminuita, ma rimane comunque soddisfacente. Le linee di credito sono rimaste stabili e l’indebitamento contenuto”, segnala il Governatore.

Visco conferma il Pil oltre l’1% quest’anno e nel prossimo biennio

Riguardo più in generale alle condizione dell’economia italiana, il governatore conferma le stime pubblicate a metà giugno dalla Banca d’Italia di una crescita positiva fino al 2025. “Date le condizioni di finanziamento più restrittive e il rallentamento del commercio globale ci attendiamo che il Pil aumenti in misura moderata nei prossimi mesi” ha detto Visco precisando che “nell’anno, secondo le stime pubblicate a metà giugno, la crescita del prodotto potrebbe superare l’1% e si manterrebbe intorno a questo valore nel prossimo biennio“. Tuttavia, precisa, “si tratta di previsioni ancora caratterizzate da elevata incertezza e da rischi orientati prevalentemente al ribasso”.

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