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Ubi, meno Npl e più capitale: il dividendo sale al 4,4%

Imagoeconomica

Ubi Banca archivia i conti del 2019 con un utile netto di 251 milioni, in calo del 41% su base annua. Tuttavia, al netto delle principali poste non ricorrenti, l’utile è aumentato del 16,7% a 353 milioni.

Se si restringe lo sguardo al solo quarto trimestre, il risultato netto si è attestato a 60 milioni: molto meno dei 215 milioni registrati nello stesso periodo del 2018, ma oltre il doppio rispetto alle previsioni degli analisti, che in media non andavano oltre i 24 milioni di euro.

Nel 2019, la Banca ha registrato un andamento positivo dei proventi operativi (+3,4%, a 3.637,9 milioni), mentre i costi si sono ridotti (-3,3%, a 2.368,5 milioni). Questi risultati hanno permesso d’incrementare del 18,5% il risultato lordo della gestione operativa, a 1.269,4 milioni, nonostante il contesto sfavorevole.

Per quanto riguarda il dividendo, il Consiglio d’amministrazione proporrà una cedola da 0,13 euro per azione, contro gli 0,12 dell’anno scorso (+8,3%). La cedola garantisce un rendimento del 4,4% sul prezzo di chiusura del titolo UBI Banca al 7 febbraio 2020. Il dividendo sarà staccato lunedì 18 maggio 2020 e messo in pagamento il 20 maggio.

Sul fronte patrimoniale, il Cet1 è salito al 12,3%, dall’11,34% di fine 2018. Lo stock di crediti deteriorati totali lordi è sceso del 17,7% rispetto a settembre, arrivando a quota 6,8 miliardi. L’incidenza sui crediti totali si è ridotta così dal 9,34 al 7,8%, e a circa il 6,9% pro-forma “se si tiene conto della cessione, attualmente allo studio, di circa 800 milioni di esposizioni a piccole e medie imprese classificate in sofferenza”, precisa la nota dell’istituto.  

“Abbiamo fatto uno sforzo enorme per ridurre l’Npe ratio – ha spiegato l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah – Contiamo di finalizzare l’ulteriore cessione entro il primo semestre di quest’anno”.

Per quanto riguarda le previsioni sul 2020, “l’utile netto è stimato superiore a quello del 2019, con conseguente crescita del dividendo”, prosegue la nota. Nell’esercizio in corso, aggiunge l’istituto, “continuerà la ricomposizione dei ricavi core a favore di una crescita delle commissioni nette rispetto al margine d’interesse”. I crediti deteriorati lordi, inoltre, “sono attesi in riduzione, guidati dal 2020 in poi dal work out interno. Grazie alla forte riduzione dello stock di crediti deteriorati conseguita principalmente nel 2019 e ai limitati flussi in entrata – conclude Ubi – il costo del credito è atteso in significativa riduzione rispetto al 2019”.

All’inizio del pomeriggio, il titolo in Borsa della Banca guadagna l’1,2%, a 3,011 euro.

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