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Tavolo auto: Urso chiede 1 milione di veicoli prodotti e Stellantis conferma l’impegno in Italia ma i sindacati vogliono fatti

FIRSTonline

Nulla di fatto alla prima riunione del “tavolo sviluppo automotive”. All’incontro organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) per discutere del rilancio delle produzioni automobilistiche italiane con sindacati, regioni e Stellantis non si è arrivati a nessun accordo.

L’obiettivo del tavolo è raggiungere un accordo di sviluppo con Stellantis e i sindacati, le otto Regioni coinvolte dagli stabilimenti automobilistici e l’ANFI per incrementare i livelli produttivi. Ciò include il consolidamento dei centri di ingegneria e ricerca, maggiori investimenti in modelli innovativi, la riqualificazione delle competenze dei lavoratori e il supporto alla riconversione della filiera della componentistica.

La riunione odierna ha principalmente mirato a esaminare le diverse posizioni e richieste, avviando un percorso verso la definizione di un piano condiviso.

Urso: “Puntiamo ad 1 milione di veicoli prodotti in Italia”

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aperto il tavolo dichiarando la sua importanza come potenziale punto di svolta per il settore, sottolineando come fosse “la prima volta che mettiamo insieme tutti gli attori della filiera dell’auto”.

“Il tavolo Stellantis che si insedia oggi, con tutti gli attori del settore automotive, Regioni, sindacati ed Anfia – ha sottolineato Urso – rappresenta un punto di svolta per il sistema paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia per raggiungere la soglia di in milione di veicoli da parte dell’azienda nei siti produttivi italiani”. “L’anno scorso sono state prodotte in Italia appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni e l’80% degli incentivi sono finiti ad auto prodotte all’estero, anche da Stellantis. Questo non può più accadere”, ha detto il Ministro Urso.

“Dobbiamo destinare le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell’obiettivo” ha spiegato il ministro.

6 miliardi di incentivi da utilizzare

I 6 miliardi di euro rimasti dal fondo istituito dal governo Draghi saranno utilizzati, in parte, per gli incentivi. Il ministro Urso sottolinea la necessità di incentivare l’acquisto di auto prodotte in Italia, annunciando un nuovo ecobonus per il 2024 con l’obiettivo di aumentare la produzione nel paese. In caso contrario, i fondi saranno destinati ad altre finalità o alle politiche industriali, favorendo tutte le case automobilistiche.

“Bisogna consentire ai cittadini di cambiare macchina con auto prodotte nel Paese. Nel prossimo anno faremo un nuovo ecobonus che deve avere l’obiettivo di aumentare la produzione in Italia. Altrimenti non lo faremo”.

“Ai 6 miliardi – ha aggiunto Urso – si aggiungono, anche per questo settore, i 13 miliardi che metteremo in campo per il Piano Transizione 5.0 nel 2024 e 2025, per l’innovazione tecnologica green e digitale delle nostre imprese e quindi anche di quelle dell’automotive”.

Stellantis conferma l’impegno in Italia

Stellantis ha ribadito “l’importanza dell’Italia nella sua strategia globale e l’intenzione di creare un futuro sostenibile per le attività italiane”. Il Gruppo ha evidenziato il contributo positivo delle attività italiane alla bilancia commerciale del paese e ha sottolineato l’obiettivo condiviso di sostenere la produzione di veicoli in Italia, puntando a raggiungere un milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) entro la fine del piano Dare Forward 2030, durante un periodo di transizione complesso nei prossimi anni.

ll responsabile del Corporate Affairs Italia, Davide Mele ha confermato “la volontà di Stellantis di intraprendere un percorso con tutte le parti coinvolte (ministero, Anfia, Regioni e sindacati) affermando però che “è necessario lavorare rapidamente per implementare quei fattori abilitanti che sono fondamentali per il raggiungimento di tutti gli obiettivi”.

“Abbiamo presentato un piano condiviso con missioni specifiche per ogni stabilimento che porterà il Gruppo a produrre il più ampio portafoglio di veicoli degli ultimi 10 anni – ha detto ancora Mele – ampliando l’offerta dei nostri 10 marchi per coprire altrettanti segmenti di mercato. Per raggiungere gli obiettivi finali – ha aggiunto – al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell’impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia, gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell’energia”.

Riguardo a Pomigliano, è stato affermato che la produzione della Panda in Serbia non è in contrasto con quella attualmente realizzata nel sito campano.

Cauti i sindacati

Più cauta la risposta dei sindacati che si aspettano fatti concreti e in breve tempo.

“Abbiamo detto al ministro che da due anni chiediamo concretamente un piano di sviluppo sia per i volumi sia per l’occupazione. Speriamo che non sia l’ennesimo annuncio perché ormai stiamo affogando negli annunci. Ora è determinante il piano operativo. Vogliamo risposte concrete da questo tavolo”, ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl.

Più ottimista la Uilm: “Con i nuovi lanci e includendo i veicoli commerciali, l’obiettivo di un milione di vetture è alla portata, giacché già quest’anno la produzione complessiva di Stellantis dovrebbe attestarsi fra 700 e 800 mila veicoli. Ma noi chiediamo che si passi dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti, confrontandoci stabilimento per stabilimento a partire dal caso più urgente di Termoli”, hanno detto Rocco Palombella, segretario generale, e Gianluca Ficco, responsabile auto.

Dura la posizione della Fiom: “Non vedo impegni concreti da parte di Stellantis”, spiega Michele De Palma, segretario dei metalmeccanici della Cgil. “Stellantis ha aperto alla possibilità di arrivare a produrre in Italia 1 milione di veicoli. Ma per la Fiom l’obiettivo da raggiungere è di 1 milione di autovetture e non meno di 300 mila veicoli commerciali leggeri, riducendo la cassa integrazione che interessa tutti gli stabilimenti. Le risorse pubbliche devono essere destinate a garantire la produzione, a produrre nuovo lavoro e ad attrarre nuovi produttori”.

5 gruppi di lavoro tematici

Le attività del tavolo permanente proseguiranno, suddividendosi ora in 5 gruppi di lavoro tematici:

  • Mercato, incentivi e future evoluzioni guidato da MIMIT.
  • Competitività, con focus sull’efficientamento e l’energia, guidato dalle Regioni.
  • Componentistica, con la guida di ANFIA.
  • Lavoro e competenze, con la guida delle organizzazioni sindacali.
  • Ricerca e Sviluppo, e centri di ingegneria, con la guida di MIMIT.

Il prossimo incontro del tavolo permanente del MIMIT per l’automotive è programmato entro il mese di gennaio 2024.

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Categories: Economia e Imprese