Il settore vale circa 19 milioni di euro ed è arrivato a registrare un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Parlare di street food equivale a parlare di una grande industria con 2.915 attività tra sedi e unità locali. Il suo successo lo si riscontra nei sondaggi: il 60% degli italiani ama il cibo di strada rispetto ad altre opzioni e, in particolare, il 74% predilige specialità locali, mentre il 16% sceglie proposte internazionali. Lo street food è infatti molto più di un pasto veloce — è un fenomeno culturale, economico e sociale che ha conquistato il mondo, Italia compresa. Preserva le tradizioni locali: ogni regione ha le sue specialità, come il panino con la porchetta a Roma o il cuoppo napoletano, racconta il territorio: mangiare per strada è un modo per “gustare” la cultura di un luogo, anche durante un viaggio. Supporta piccole imprese: venditori ambulanti e food truck sono spesso attività familiari o individuali. È un settore flessibile, capace di seguire le mode alimentari come il plant-based, il piccante o il healthy food. Ma soprattutto Favorisce la socializzazione: mangiare per strada è un’esperienza condivisa, spesso legata a eventi, fiere e festival. Allo street food da 11 anni a questa parte Gambero Rosso dedica una guida che spiega e valuta il migliore cibo di strada italiano. Quest’anno sono 20 i campioni regionali, 2 i Premi Speciali, 685 gli esercizi recensiti lungo tutto lo Stivale, in aumento rispetto al 2025. Con ben 121 new entry.
La Guida, commenta Pina Sozio, curatrice della Guida, racconta la gastronomia street protagonista del fenomeno turistico globale, iperconnessa, contaminata e potenziata dall’aumento dei giovani globetrotter in cerca di avventure ed esperienze autentiche – anche culinarie. Un settore vibrante e in fermento anche grazie al boom della ristorazione “fast” e delivery, all’incremento esponenziale dei food truck (complice il cambiamento delle preferenze dei consumatori) e al desiderio sempre più diffuso di avvicinarsi alle specialità regionali nel modo più rapido e informale possibile, senza perdere di vista la qualità delle materie prime.
I campioni regionali:
Voilà gastronomia – Valle d’Aosta – Pré Saint Didier [AO]
Festival Snack Bar – Piemonte – Bra [CN]
Le delizie dell’amico – Liguria – Genova
Totost – Lombardia – Milano
Ai Do Leoni – Veneto – Venezia
Il Pizzicagnolo – Trentino-Alto Adige – Mezzolombardo [TN]
Yalla – Friuli-Venezia Giulia – Trieste
Odd – Emilia-Romagna – Bologna
Il Macello di Bolgheri Panini – Toscana – Bolgheri [LI]
Maclé Salsamenteria Ascolana – Marche – Ascoli Piceno
Pesciaioli – Umbria – Acquasparta [TR]
Martello, Lavoro e Cucina – Lazio – Roma
Donna Tina – Abruzzo – Pescara
Hippo – Molise – Isernia
Pastèna – Campania – Napoli
MU Mercato Urbano – Puglia – Lecce
Lucanino Fast Good – Basilicata – Policoro [MT]
A Casalura – Calabria – Cirò Marina [KR]
Il Massimo dello Street Food – Sicilia – Palermo
Seulo is Food – Sardegna – Cagliari
I Premiati Speciali:
Street Food on the Road: Il Vecchio Carro – Sicilia, famoso per la sua porchetta di Suino Nero dei Monti Nebrodi, prodotta con carne proveniente al 100% dal proprio allevamento lavorando un maialino di circa 15kg insaporito con un mix di sale e aromi come semi e fiori di finocchietto selvatico, cannella, aglio in polvere, scorza di arancia siciliana, timo, salvia, alloro e un ingrediente segreto
Panino dell’Anno: Funghi Burger – Legs – Lazio (Roma)