X

Sky Italia: corsa a 2 per il posto di Ad

Wikimedia Commons

Luca Valerio Camerano, attuale amministratore delegato di A2A, e Massimo Ibarra, ex Wind e Benetton, oggi numero uno dell’ex monopolista olandese della telefonia Kpn. Sono loro i due candidati rimasti in corsa per la poltrona più importante nel management di Sky Italia. Il nuovo Ceo avrà un compito non facile, perché dovrà guidare il gruppo nell’era del colosso statunitense Comcast e verso lo streaming e i servizi di telefonia.

Tra i due “finalisti”, Ibarra sembra in vantaggio. La selezione è iniziata a fine 2018, quando l’attuale ad dell’Italia Andrea Zappia è stato promosso a capo dei contenuti di Sky per l’Europa. È stato lo stesso Zappia, dopo aver sondato diverse candidature, a esaminare i vari candidati.

Sono stati valutati, tra gli altri, l’ex ad di Tim Brasil, Stefano De Angelis, e l’attuale ad di Fastweb, Alberto Calcagno, ma anche l’ex numero uno di Discovery, Marinella Soldi. Sarebbe stata sondata anche la disponibilità di Marco Patuano, ex ad della holding dei Benetton, Edizione, ed ex numero uno di Telecom Italia.

Secondo quanto scrive La Repubblica, nelle ultime ore sia Ibarra che Camerano avrebbero ricevuto una proposta non vincolante e a giorni Sky scioglierà le riserve sul nome del manager.

Ibarra ha una lunga esperienza nel settore della telefonia, che potrebbe essergli molto utile, visto che a settembre Sky lancerà alcune offerte test proprio sulla telefonia, comparto in cui ha stretto un accordo con Open Fiber.

Camerano, invece, ha un altro tipo di esperienza e potrebbe essere l’uomo giusto per trasformare Sky in una piattaforma di contenuti e servizi.

Comunque vada, la fine dell’era Murdoch porterà il gruppo in una fase completamente nuova: la nuova proprietà port con sé un portafoglio di contenuti esclusivi senza precedenti e punta a veicolare la sua offerta su tutte le tecnologie possibili.

La Sky targata Comcast vuole diventare una piattaforma flessibile, e, forte degli accordi con Open Fiber, potrebbe anche offrire dei servizi telefonici ad hoc, come del resto già fa in Gran Bretagna e come Comcast fa da sempre negli Stati Uniti.

Related Post
Categories: Economia e Imprese