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Rottamazione ter, prima scadenza il 31 luglio: tutte le istruzioni

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Ci siamo quasi: manca meno di una settimana alla prima scadenza della rottamazione ter. Chi ha aderito alla procedura entro lo scorso 30 aprile, infatti, ha tempo fino a mercoledì 31 luglio per pagare la prima rata dell’operazione di “pace fiscale” sulle cartelle esattoriali.

Attenzione a non fare confusione con le date: il 31 luglio è anche l’ultimo giorno utile per chiedere di aderire alla rottamazione ter o al saldo e stralcio in base alla riapertura dei termini varata dal governo con il decreto Crescita. Il pagamento di cui parliamo in questo articolo, invece, riguarda i contribuenti che hanno inviato la domanda entro la prima scadenza (quella, come detto, del 30 aprile).

COSA SIGNIFICA ROTTAMAZIONE TER DELLE CARTELLE?

La rottamazione ter delle cartelle permette di saldare i debiti affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 senza pagare sanzioni né interessi di mora. Sulle multe stradali non si pagano nemmeno le maggiorazioni previste dalla legge. La rottamazione ter è aperta anche ai contribuenti che avevano aderito alle due precedenti rottamazioni, ma poi erano decaduti dal beneficio per non aver effettuato i pagamenti dovuti.

QUANTO SI PAGA?

I contribuenti interessati – circa 1,2 milioni di persone – dovranno versare quanto indicato dall’Agenzia delle entrate-Riscossione nella “Comunicazione delle somme dovute”, cioè la lettera di risposta alla domanda di adesione. Il messaggio contiene l’indicazione degli importi da pagare e i bollettini delle rate in base al piano di pagamento scelto. Chi lo avesse smarrito, può richiederne copia sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il servizio è disponibile nell’area pubblica: non servono pin e password, basta compilare la scheda “Richiesta comunicazione” e allegare la copia di un documento di riconoscimento. Chi invece ha le credenziali personali, può entrare nell’area riservata del sito e scaricare direttamente i documenti.

COME SI PAGA?

I versamenti si possono fare in banca (allo sportello o tramite internet banking), ai bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, alle Poste, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione oppure con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa.

Chi vuole può pagare anche agli sportelli dell’Agenzia, ma – a causa della sovrapposizione di scadenze di cui abbiamo già detto – rischia di trovare una lunga coda.

Infine, è possibile pagare compensando il debito con i “crediti commerciali non prescritti, certi liquidi ed esigibili (c.d. crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione”, spiega ancora l’Agenzia delle Entrate.

QUANDO SI PAGANO LE RATE SUCCESSIVE ALLA PRIMA?

Al momento dell’adesione alla rottamazione ter, i contribuenti hanno scelto se pagare in una o più rate (il massimo è 18). Le scadenze successive al 31 luglio sono fissate a novembre 2019 e poi febbraio, maggio, luglio e novembre di ogni anno a partire dal 2020.

COSA SUCCEDE IN CASO DI RITARDO O MANCATO PAGAMENTO?

In caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento anche di una sola rata, oltre la tolleranza di cinque giorni prevista dalla legge, viene meno il diritto alla rottamazione. Non solo: l’Agenzia spiega che “le cartelle o gli avvisi già ammessi al pagamento agevolato, con prima o unica rata da pagare entro il 31 luglio 2019, non possono essere nuovamente inseriti in una dichiarazione di adesione perché l’istanza non sarà accolta”. Traduzione: quella del 31 luglio è l’ultima occasione. Chi la perde non potrà più rateizzare il debito e nei suoi confronti “l’Agente della riscossione dovrà riprendere le azioni di recupero”.

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