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Riflettori accesi su Saipem, Enel Gp, Rcs e Fca: ma la Fed inquieta i mercati

Le Borse trattengono il fiato in attesa del responso della Fed, ma tanta tensione sembra eccessiva. I future, infatti, escludono un aumento dei tassi e attribuiscono una probabilità del 31% di un movimento al 16 dicembre, e del 56% di una mossa entro marzo 2016. Ma i mercati temono che la Fed, come sta succedendo troppo spesso, corregga nuovamente il tiro, o incappi in un altro errore di comunicazione così turbando, come nota Giuseppe Sersale di Anthilia, “l’attuale luna di miele in gran parte basata su un incremento dello stimolo monetario straordinario globale”.

A sostenere Wall Street ci ha pensato Apple. Nel dopo Borsa il titolo della Mela è risalito del 2% dopo i conti del trimestre: da luglio a settembre sono stati venduti 48 milioni di iPhone, in linea con le previsioni. Le entrate di Apple sono salite del 22% a 51,5 miliardi, i profitti sono cresciuti dell’11%. La nota negativa viene dalla Cina, ormai il mercato più importante: le vendite, pur in crescita del 99% negli ultimi 12 mesi, hanno segnato il passo nell’ultimo trimestre:  -5,5%. 

Ieri è stata una giornata di ribasso per tutte le Borse europee. A Milano l’indice FtseMib ha perso l’1,1%, la Borsa di Parigi ha chiuso i calo dell’1%, Francoforte -1%, Madrid -1,4%. 

OGGI I BOT A 6 MESI SCIVOLANO SOTTO ZERO 

Salgono le quotazioni dei Btp, con il rendimento del decennale che scende all’1,43% (da 1,49% di ieri), nuovo minimo dallo scorso mese di aprile. All’asta dei Bot a 6 mesi si prevede un tasso negativo: sul mercato grigio ieri il rendimento di aggirava attorno a -0,44%.

PETROLIO IN CADUTA. SAIPEM IN PROFONDO ROSSO

Pesa sui mercati azionari la nuova discesa del petrolio, che trascina con sé i titoli del settore. Il Brent nella sua terza seduta consecutiva al ribasso perde il 2,1% a 46,5 dollari al barile, Wti a 42,8 dollari (-2,6%). 

Eni è scesa del 2,6%. Bloomberg riporta la notizia che il Kazakistan potrebbe infliggere una multa di 2 miliardi di dollari a Eni e BG, le due società capofila del consorzio che detiene i diritti di sfruttamento del giacimento di Karachaganak, nel Nord del Mar Caspio. In ribasso anche Tenaris (-2,7%).

Total -2,1%, Royal Dutch Shell-1,8%. Saipem -3,3%. Si sono riuniti ieri i Cda di Eni, di Saipem e del Fondo strategico italiano (che fa capo a Cdp) per esaminare le modalità di ingresso del Fsi nel capitale di Saipem.

Il Cda ha intanto approvato i conti dei nove mesi che vedono una perdita netta di 866 milioni di euro (dall’utile di 212 milioni del 2014), un ebit di -640 milioni (su cui pesano le svalutazioni) e acquisizione di nuovi ordini per 5,357 miliardi (dai 15 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso). Per quanto riguarda il terzo trimestre, i ricavi sono calati del 12,5% a 3,072 miliardi mentre il risultato operativo è stabile a 150 milioni e il risultato netto e’ salito del 28,9% a 54 milioni. Al 30 settembre il debito netto è pari a 5,736 miliardi (da 5,53 miliardi del 30 giugno scorso).

VOLA EGP, IN VISTA LE NOZZE CON ENEL 

Enel Green Power ha chiuso in rialzo del 3,4% dopo che la controllante Enel (-1,8%) ha confermato di avere allo studio l’integrazione con la società delle energie rinnovabili, anche se l’ipotesi considerata non prevede un’Opa né uno scambio azionario. L’operazione dovrebbe concludersi entro la fine di marzo con il delisting.

Secondo gli esperti di Bofa-Merrill Lynch, l’eventuale integrazione tra Enel e Enel GP porterebbe benefici marginali all’azionista di maggioranza stimabile in un 2% di utile netto aggiuntivo. Enel Green Power capitalizza ai prezzi di ieri, 9,35 miliardi di euro. La società è stata quotata nel 2010 a 1,70 euro per azione. Enel detiene poco meno del 70% delle società delle rinnovabili. Fra le utility, A2A guadagna lo 0,9%. 

LUXOTTICA DELUDE I BROKER. YOOX PROMOSSA DA GOLDMAN SACHS

Luxottica – 4,2% dopo i risultati del terzo trimestre diffusi ieri sera. L’utile netto è salito del 23% a 209 milioni di euro su un fatturato di 2,2 miliardi, in crescita del 15,4%. Nella conference call con gli analisti, l’amministratore delegato Adil Khan ha detto che la cosiddetta “rule of thumb” che Luxottica ha rispettato ininterrottamente dal 2010 e che ha confermato anche per il 2015 non è sostenibile all’infinito. La “rule of thumb” prevede un incremento doppio degli utili rispetto alla crescita dei ricavi. 

Tra gli analisti, Jefferies ha ribadito la raccomandazione Underperform con target 55 euro. Per Mediobanca il titolo è Neutral con target 58,50 euro. Sostanziale neutralità anche per Morgan Stanley che fissa una raccomandazione Equal Weight con target 61 euro. Per Equita i conti sono stati poco sotto le attese sui ricavi e in linea alle attese sui margini. Per queste ragioni gli analisti milanesi confermano il giudizio Hold con un prezzo obiettivo a 56 euro. Più ottimista Barclays che ha ribadito il giudizio Overweight, alzando il target a 70 euro da 65 euro.

Fra gli altri titoli del lusso, Yoox corre in rialzo dell’1,6% dopo la promozione di Goldman Sachs, che lo ha inserito nella sua Pan European Buy List. Il broker ha ripreso la copertura del titolo con un giudizio Buy e un target price di 45 euro. Moncler sale dell’1,7%.

FERRARI SCENDE A 51 DOLLARI. OGGI I CONTI FCA

In attesa dei Cda per i conti della scuderia Agnelli Fiat Chrysler perde lo 0,3%. Cnh Industrial è scesa del 2,7%. Oggi si tiene anche il Cda di Ferrari: il titolo è sceso per la prima volta sotto il prezzo dell’Ipo a quota 50,94 dollari contro il massimo di 60,95 dollari nel giorno d’avvio degli scambi. Gianni Tamburi ha intanto confermato che Tip ha acquistato azioni ella Rossa sia in sede Ipo: “Ho grandi aspettative per la Ferrari – ha detto il finanziere – e mi aspetto che vada molto bene anche perché il livello di tecnologia che ha, così come il livello di brand e di mito, non è paragonabile a nessuno”.

Tra gli altri industriali, Finmeccanica -0,1%. Cade Buzzi-3,4%. StM è finita in ribasso del 3,1% dopo un avvio positivo. A innescare la discesa è l’indiscrezione secondo cui il gruppo italo-francese è in corsa per l’acquisto dell’americana Fairchild Semiconductor, che capitalizza 2 miliardi di dollari. Domani ci sarà il Cda sui conti. Telecom Italia scende del 2,3%, Mediaset -1,7%. 

INTESA, VERSO IL BOOM DEI PRESTITI

Tra le banche sale Intesa +1,3%. La Banca si prepara a battere l’obiettivo di 37 miliardi di euro di nuove erogazioni a fine anno, come ha anticipato ieri l’ad Carlo Messina. Sarà anticipato al 2016 anche l’obiettivo di piano di ridurre il numero delle filiali a 3.300 nel 2017 dalle 4.100 del 2013. Unicredit -0,2%, MontePaschi -0,2%, Mediobanca +1,2%.

LAURA CIOLI NUOVO AD DI RCS

Laura Cioli è il nuovo ad e direttore generale di Rcs Mediagroup. La manager, attuale Ceo di Cartasì, è entrata nel consiglio di amministrazione di Rcs dopo l’ultimo rinnovo del board e siede anche nel Cda di Telecom Italia, Wdf e Impregilo. In passato ha lavorato in Sky Italia (nel ruolo di Coo), Eni e Vodafone.

Balzo in avanti di Fiera Milano (+4,8). Nuovo scossone per Astaldi (-6,5%).

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