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Quota 100 e reddito di cittadinanza: i nuovi paletti in arrivo

Photo by Christian Dubovan on Unsplash

Ridurre la platea che nel 2019 potrà accedere al reddito di cittadinanza e al pensionamento anticipato con quota 100. Sembra questa l’unica via a disposizione del governo per trovare i 4 miliardi di euro necessari a disinnescare la procedura d’infrazione minacciata da Bruxelles. La risposta del governo italiano, ancora in alto mare, dovrà arrivare entro il 19 dicembre.

Il fronte più dinamico è quello previdenziale. Grazie al gioco delle finestre, alle penalizzazioni sull’importo dell’assegno e al divieto di cumulo con altri redditi da lavoro, i tecnici del Tesoro ritengono che la platea dei potenziali beneficiari di quota 100 si sia già ridotta sensibilmente. L’anno prossimo la spesa pubblica per questa misura dovrebbe quindi restare sotto il tetto dei 5 miliardi. Nella legge di bilancio ne sono stati stanziati 7, per cui il risparmio dovrebbe essere notevole. E Salvini sembra disposto a cedere.

Meno disponibile invece il Movimento 5 Stelle, che ha già visto le risorse per il reddito di cittadinanza dimezzarsi dai 17 miliardi sbandierati in campagna elettorale ai 9 poi effettivamente confluiti in manovra. In ogni caso, per evitare la procedura sarà necessario anche un ulteriore sforzo da parte dei grillini. Non a caso è in corso una nuova verifica sui requisiti patrimoniali e reddituali per l’accesso al reddito. Inoltre, l’assegno per integrare il reddito fino a 780 euro potrebbe tenere conto anche di tutte le altre prestazioni pubbliche erogate dallo Stato o dalla Regione, che sarebbero scalate dall’importo.

L’unica certezza, per ora, è che le norme su quota 100 e reddito di cittadinanza saranno inserite in manovra soltanto al Senato, via emendamento. Il governo perciò sta ancora prendendo tempo.

La legge di Bilancio, infatti, deve ancora approdare in Aula alla Camera. La discussione generale era stata fissata inizialmente per oggi alle 14, poi è slittata alle 20. In Transatlantico si ipotizza che il governo porrà la questione di fiducia sul provvedimento non prima di giovedì mattina.

Intanto, nella notte la commissione Bilancio di Montecitorio ha approvato una serie di emendamenti su altre questioni: aumento dal 10% al 20% delle sanzioni per le violazioni in materia di lavoro; livelli minimi e massimi per l’indennizzo delle vittime di reati violenti e 10 milioni l’anno fino al 2021 per le vittime di usura; incremento del tempo pieno nella scuola primari. Infine, la carta d’identità elettronica potrà essere richiesta anche alle Poste.

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Categories: Politica