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Nvidia lancia il supercomputer di Intelligenza Artificiale. E proprio l’IA scopre un antibiotico in due ore

Pixabay

La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è, di fatto, ormai cominciata. Non passa giorno senza che esca una notizia su questa nuova tecnologia che sta letteralmente cambiando il nostro modo di vivere. Come detto da Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, nel suo recente podcast “Al 4° piano”, l’IA è “una rivoluzione, più di Internet o delle ferrovie. Fra dieci anni, il 2023 sarà probabilmente ricordato per essere l’anno in cui l’Intelligenza Artificiale, dopo settanta anni di incubazione, ha bruscamente accelerato la sua corsa e in cui i mercati hanno cominciato a prenderne atto”.

In queste ore particolare interesse hanno destato due annunci: il nuovo supercomputer Nvidia basato sull’intelligenza artificiale e i benefici che questa tecnologia può portare nel campo medico con la creazione di una antibiotico, in sole due ore, per combattere un potente superbatterio.

Nvidia: il supercomputer basato su IA apre una nuova era informatica

Nvidia, azienda leader nel settore nella produzione di processori grafici, ha presentato al Computex Technology Show di Taiwan un supercomputer di intelligenza artificiale (AI) chiamato DGX GH200. Il supercomputer assisterà le aziende tech nella costruzione di modelli di IA generativa simili come ChatGPT della società OpenAI. L’annuncio arriva pochi giorni dopo che il colosso dei chip americano ha rivelato le previsioni di una rapida crescita delle vendite, +50% ricavi ed utili nel trimestre e la prospettiva di crescere altrettanto nel prossimo per una capitalizzazione di 960 miliardi di dollari. Il presidente e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha definito questa piattaforma come un “punto di svolta per una nuova era informatica“. Google Cloud, Meta e Microsoft saranno le prime aziende ad avere accesso a questa innovativa piattaforma, che è progettata per la “ricerca esplorativa in modo pionieristico” afferma il ceo dell’azienda.

Il nuovo supercomputer si basa su una serie di 256 superchip Nvidia appartenenti alla famiglia Gh200 Grace Hopper, che operano in sinergia grazie alla tecnologia Nvidia NVlink Switch System. Ciò permette di creare una GPU (unità di elaborazione grafica) unificata di dimensioni enormi, in grado di offrire prestazioni di 1 Exaflop e una memoria condivisa di 144 Terabyte.

E l’Intelligenza Artificiale scopre un antibiotico in due ore

Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, un team di ricerca guidato dalla McMaster University e dal Massachusetts Institute of Technology è riuscito a scoprire un nuovo e potente antibiotico in soli due ore. Questo antibiotico è efficace contro il superbatterio Acinetobacter baumannii, uno dei batteri resistenti agli antibiotici più pericolosi al mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’algoritmo dell’IA utilizzato nel processo potrebbe rivoluzionare il campo della scoperta di nuovi antibiotici, accelerando la ricerca di trattamenti efficaci per molti altri batteri multiresistenti.

Per addestrare l’algoritmo, i ricercatori hanno coltivato in laboratorio il batterio e lo hanno esposto a circa 7.500 composti chimici diversi. La struttura di ciascuna molecola è stata quindi fornita all’algoritmo insieme alle informazioni sulla loro efficacia. L’IA ha esaminato una libreria di 6.680 molecole mai valutate prima e ha selezionato i 240 candidati-killer più promettenti in sole due ore.

Successivamente, i ricercatori hanno testato i composti selezionati in laboratorio e hanno identificato il nuovo antibiotico specifico per il batterio A. baumannii. Questa caratteristica impedisce al batterio di sviluppare rapidamente resistenza al farmaco.

La riuscita di questa ricerca apre la strada alla possibilità di accelerare notevolmente il processo di scoperta di nuovi antibiotici per combattere una vasta gamma di microrganismi che minacciano la salute umana e non solo. L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella lotta contro l’antibiotico-resistenza e migliorare la capacità di affrontare le infezioni batteriche più pericolose.

Le mosse di Usa e Europa per regolamentare l’AI

I pericoli di una deriva dell’intelligenza artificiale, però, restano ancora da chiarire. Lo stesso creatore di ChatGPT, Sam Altman (Ceo di OpenAi), durante un’audizione al senato Usa, aveva lanciato un nuovo allarme sull’intelligenza artificiale che “se lasciata libera può fare male al mondo”. Se è vero che il suo uso, soprattutto in campo medico e di ricerca può portare grandi benefici e pur vero che, senza regole e un’Agenzia che ne delimiti l’applicazione, crescono i rischi per la corretta gestione della democrazia, delle elezioni, dei conflitti sociali che possono essere influenzati o anche stravolti da comunicazioni false spacciate come vere. Anche l’Europa si è mossa per arrivare ad un accordo sulla prima legge in materia di intelligenza artificiale. Questa proposta, nota come AI Act, è un regolamento che si applica uniformemente in tutti gli Stati membri dell’Unione europea e contiene 85 articoli e allegati. È il primo testo legislativo che mira a regolare in modo completo il campo dell’IA. Il testo è in discussione ma anche se sarà approvata la legge potrebbe non entrare in vigore prima del 2025.

E c’è anche la proposta di un patto volontario subito

Tempi troppo lunghi? Per stringere i tempi, la Commissione europea lancia intanto la proposta di un patto volontario sull’intelligenza artificiale. Destinatari i Big Tech. La proposta è stata discussa al G7 sul digitale di Takakasi ed è stata successivamente affrontata durante gli incontri tra i commissari UE e l’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai. “Abbiamo bisogno della legge Ue sull’intelligenza artificiale il prima possibile. Ma la tecnologia si evolve a velocità estrema. Quindi abbiamo bisogno di un accordo volontario sulle regole universali per l’IA. Non c’è tempo da perdere”, ha dichiarato la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager. L’iniziativa sarà discussa, oggi, al Consiglio commercio e tecnologia UE-USA a Lulea, in Svezia.

Senza un’adeguata regolamentazione dell’Ai bisogna sempre prestare attenzione

Sui pericoli che possono derivare dall’uso dell’intelligenza artificiale, mostriamo un video di Morgan Freeman che invita a mettere in discussione la realtà. Il problema è che colui che parla, non è affatto Morgan Freeman, ma è un deepfake perfettamente credibile. L’effetto è incredibilmente realistico, difficile da identificare se non fosse lui stesso ad annunciarsi come un falso “Non sono Morgan Freeman e quello che vedete non è reale, almeno non nei termini contemporanei. E se vi dicessi che non sono nemmeno un essere umano? Mi credereste?”. Tutto il video e l’audio è generato dall’intelligenza artificiale. E con l’elezioni Usa del 2024 alle porte il rischio che questa tecnologia possa compromettere la democrazia è dietro l’angolo.

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