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Lucio Dalla in una mostra al MANN di Napoli. La data simbolo del 4 marzo e il suo legame con la città

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Il prossimo 4 marzo Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni. L’artista bolognese scomparso a Montreux 11 anni fa resta un talento tra i più celebrati in Italia e all’estero. Il valore e la poliedricità della sua vita sono il motivo conduttore della Mostra “Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano” al  MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 4 marzo al 26 giugno. Un evento tra i più attesi che accomuna giovani e meno giovani.
Chi ha seguito Dalla dagli esordi, sa che amava a Napoli e che in una visione onirica dell’esistenza avrebbe voluto davvero nascere a Napoli. In una conversazione del 1979, durante il tour “Banana Republic” assieme a Francesco De Gregori allo Stadio San Paolo, disse che Napoli lo commuoveva e che la cultura musicale della città era la migliore d’Europa. Negli anni successivi, quelli dei grandi successi, avrebbe frequentato la città per studiarne l’anima, i ritmi, la musicalità diffusa. Una presenza discreta che, tuttavia, lo metteva in contatto con artisti e gruppi emergenti degli anni ‘80. Arrivarono, poi,  altri straordinari concerti, l’amicizia con Pino Daniele, le esibizioni con altri musicisti partenopei, fino alla composizione della celebre “Caruso” nel 1996 a Sorrento. Per quelle strane coincidenze che capitano nella vita di una città complessa e varia, Napoli presto inaugurerà un museo dedicato al grande tenore. Dalla ne sarebbe stato entusiasta, ma la sua composizione dedicata ad Enrico Caruso ha reso il tenore sicuramente più noto ai giovani.

Il ritorno nella « sua » Napoli

La vicinanza alla città ideale per comporre melodie e trasfondervi sentimenti, nella mostra curata da Alessandro Nicosia, sarà rappresentata nella sezione “Dalla e Napoli.” Al direttore del MANN Paolo Giulierini e alla  Fondazione Lucio Dalla va dato merito per aver inserito la rassegna nel programma 2023 ” Il MANN per la città”. Un evento-viaggio nel genio umano e musicale di un italiano virtuoso. “Un viaggio che parte dall’infanzia e ripercorre un percorso di vita e memoria collettiva, al ritmo delle note delle sue canzoni” si legge nella presentazione. Ministero della Cultura, Regione Campania, Fondazione Campania dei Festival, Archivio Luce Cinecittà RAI e hotel Vesuvio sono tra i promotori della mostra. Ma Dalla, cantore della vita, non è stato solo musicista, ma anche attore, scrittore, regista teatrale, appassionato di motori, lirica, letteratura. Ha lasciato centinaia di documenti, foto, filmati, abiti e una collezione di cappelli con i quali si esibiva in pubblico. I cinquant’anni di carriera con brani che hanno toccato ogni aspetto del vivere reale o fantastico, sempre con estro e personalità, saranno organizzati nelle sezioni: La sua musica; Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali; Dalla si racconta; Il clarinetto; Dalla e Napoli; Il cinema, il teatro, la televisione; Universo Dalla; Il museo Lucio Dalla; Dalla e Roversi. L’incontro con lo scrittore e poeta Roberto Roversi, autore di canzoni di Lucio degli anni ‘70,  ma anche espressione di un rapporto artistico complicato, sarà uno dei pezzi forti dell’esposizione al MANN ». Le sue canzoni – scriverà Roversi dopo la morte di Dalla- hanno la sua personalità, sono testi semplici, non concettosi, come quelli che gli davo io ». E Dalla, che viveva il tempo della creatività a modo suo ( ... a modo mio avrei bisogno di sognare anch’io -Piazza Grande) non poteva che ritornare nella città dove aveva sognato di nascere.

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