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Le cinque tappe di Passera per rilanciare il l’economia italiana

Un percorso serrato e un ritmo vertiginoso. In quattro mesi saranno eretti i pilastri per rilanciare l’economia italiana che il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha spiegato oggi ad Affari & Finanza, l’inserto economico di Repubblica. 

Si parte ad aprile con l’assegnazione delle frequenze, che saranno regolamentate entro il 19. Entro la fine del mese invece saranno varate le nuove norme sull’energie rinnovabili. Maggio sarà il mese della legge delega per armonizzare e completare le norme sulle opere pubbliche. A giugno invece internet e tecnologia diventeranno il centro dello sviluppo del sistema Paese, con l’approvazione dell’agenda digitale che porterà l’Italia nella nuova epoca della comunicazione, in cui comunque, va detto, entreremo in colpevole ritardo. Ma il primo mese d’estate sarà anche quello della riforma degli incentivi all’industria e della separazione tra Snam e Eni, con la nascita di una società che gestirà la rete di distribuzione del gas. A luglio invece toccherà ai trasporti, con il nuovo piano nazionale degli aeroporti, il piano porti e interporti. 

Sono queste dunque le condizioni individuate dal Governo per il rilancio della crescita, quello che la politica deve fare per creare le condizioni di sviluppo e permettere all’economia nazionale, da mesi in recessione, di ripartire. Un compito difficile, che parte dalla rimozione degli ostacoli che bloccano l’Italia. Passera ne individua cinque. 

L’energia. Costa troppo alle imprese e vede l’Italia tra i Paesi che più la fanno pagare. Una zavorra per le imprese che ha già portato alcune aziende a decidere di lasciare il Paese, come testimonia il caso dell’Alcoa in Sardegna. La soluzione individuata dal Governo è deindicizzare il costo del gas a quello del petrolio e spostarlo su quello del mercato spot. 
Incentivi alle imprese. Finora regolamentati da 51 leggi, 40 delle quali fanno capo al ministro delle Infrastrutture, saranno ridotte di una ventina, alleggerendo il peso pachidermico della burocrazia e i suoi altissimi costi amministrativi. 
Infrastrutture. E’ il viceministro Mario Ciaccia a spiegare che saranno stanziati solo i soldi disponibili. Niente più annunci, niente più scadenze non rispettate. L’obbiettivo è rendere le infrastrutture italiane appetibili ai capitali privati, fondi pensione e sovrani. Per farlo è necessaria chiarezza sui progetti e sui finanziamenti. Lo strumento individuato è quello dei project bond emessi dalle stesse società coinvolte. Le risorse dello stato saranno coinvogliate nei corridoi europei nei quali l’Italia è coinvolta. 
Trasporto locale. In programma c’è la riduzione del numero delle società che gestiscono i trasporti. L’obbiettivo dichiarato è di rendere più efficienti i servizi offerti. 
Debiti pubblica amministrazione. Saranno onorati entro la fine del 2012 i debiti che la pubblica amministrazione ha contratto nei confronti dei fornitori. Una promessa che lascia ben sperare le centinaia di aziende in attesa dei pagamenti della pubblica amministrazione.    

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