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La fibra ottica di Open Fiber accende 200 mini-borghi

FIRSTonline

La rete Internet superveloce di Open Fiber raggiunge persino le aree cosiddette “bianchissime”, cioè quei Comuni così remoti da essere finora classificati “senza accesso ad Internet”. L’ultimo esempio è Colletorto, un piccolissimo Comune del Molise (provincia di Campobasso), meno di 2.000 abitanti ma tra di loro c’è il primo cliente ad aver attivato una connessione in fibra ottica, attraverso l’operatore partner Dimensione.

La copertura (garantita tramite una nuova infrastruttura, FWA Fixed Wireless Access) per ora è provvisoria ed emergenziale e rientra nell’impegno raccolto da Open Fiber di non lasciare isolata nessuna area del Paese, in questa fase così complicata, tra lockdown, smart working e didattica a distanza. In futuro sarà poi comunque completata la vera e propria rete FTTH – Fiber To The Home.

La società guidata da Elisabetta Ripa, dunque, oltre a realizzare reti a banda ultra larga nelle aree nere (come operatore privato) e bianche (come concessionaria dei bandi Infratel), sta intervenendo anche in circa 200 comuni definiti “bianchissimi” dall’Agcom, per un totale di circa 150mila unità immobiliari complessive, anticipando così in molti casi le coperture previste dal grande piano BUL mediante l’utilizzo (prevalente) dell’FWA.

La road map condivisa con il Ministero prevede che entro il mese di ottobre 2021 fino a 171 comuni possano attivare una connessione internet con buoni standard di qualità. Nei mesi a seguire, verranno poi coperte le restanti aree bianchissime individuate. Come da programma, ove previsto dai bandi Infratel che regolano il piano BUL, in questi comuni sarà poi comunque completata la rete FTTH, che raggiungerà le abitazioni, le aziende e le sedi della PA con la fibra ottica.

Open Fiber sostiene direttamente gli investimenti per questa accelerazione, pari a circa 5 milioni di euro. “La società – spiega una nota – è ben consapevole dell’importanza strategica che rivestono le infrastrutture di telecomunicazione a banda ultra larga, specialmente in un momento d’emergenza come quello che stiamo attraversando, che ha accelerato l’adozione dello smart working da parte di molte aziende, nonché la diffusione di servizi dedicati alla didattica digitale a distanza per sopperire alla chiusura delle scuole”.

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