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Katainen: “C’è disperato bisogno di crescita”

In Europa “abbiano tutti disperatamente bisogno di crescita economica”. Lo ha detto oggi il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, durate un’audizione a Roma davanti alle commissione parlamentari riunite. “Il motore economico è rappresentato dagli investimenti – ha aggiunto –, che però sono carenti in tutti i Paesi, perciò la Commissione ha deciso di dare massima priorità a questo aspetto”. Il numero due della Ue, in visita ufficiale a Roma, incontrerà oggi anche il ministro delle Finanze Pier Carlo padoan e il ministro dello Sviluppo Federica Gnudi

Ma Katainen non si riferisce agli investimenti pubblici. Al contrario, con il piano Juncker, che “prenderà il via entro giugno”, Bruxelles punta sulla spinta decisiva dei privati: “In Europa c’è tantissimo denaro – ha continuato il vicepresidente della Commissione –, ma questi soldi non vengono utilizzati per gli investimenti, per una serie di motivi. Occorre quindi impegnarsi per mobilitare i capitali privati per gli investimenti produttivi. Questa necessità ha portato alla realizzazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis)”, che “condividerà i rischi: se ci saranno perdite su un progetto il fondo subirà la prima perdita, proprio per incoraggiare i privati a investire”.

Al momento, infatti, secondo il finlandese è necessario “diversificare le fonti di finanziamento, soprattutto per le imprese medie e piccole, perché le banche non sono in grado di prestare”, e, al contempo, gli investitori privati “non trovano progetti sostenibili e redditizi”. In ogni caso, posto che il grosso dei progetti dovrà essere finanziato da privati, “il Feis non distribuirà finanziamenti a fondo perduto, ma prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato”, ha detto ancora Katainen.

Quanto all’Italia, le riforme strutturali avviate dal governo Renzi “sono importanti e sono tutte riforme giuste – ha concluso –. Il Jobs act, anche se è un tema controverso, penso che aiuterà le assunzioni e darà più equità per i giovani. Ci sono tanti temi difficili, ma le riforme proposte sono molto incisive”.

 

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