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Italia, Istat: “Crescita sostenuta”. Pil +2,7% nel II trimestre

FIRSTonline

L’Italia corre sulla strada della ripresa. Lo conferma l’Istat che, dopo la stima preliminare pubblicata il 30 luglio, certifica anche nei dati definitivi sul secondo trimestre una crescita del PIL pari a +2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% rispetto al II trimestre del 2020. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7% (era +4,8% nella stima del 30 luglio).

Alla base del rialzo c’è “il forte recupero dell’attività produttiva” che “riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell’industria, sia nel terziario”. 

Scendendo nei dettagli, nel secondo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, a registrare un aumento sono tutti i principali aggregati della domanda interna, con una crescita del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti gli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.

“Dal lato della domanda – commenta l’Istat – a sostenere la crescita del Pil sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti. Negativo è il contributo delle scorte per 0,8 punti percentuali. Le ore lavorate sono cresciute del 3,9% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dell’1,9%, mentre i redditi pro capite sono risultati sostanzialmente stazionari”.

L’istituto sottolinea infine l’andamento congiunturale positivo del valore aggiunto di industria e servizi, in rialzo rispettivamente dell’1,6% e del 2,9%, mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è rimasto stabile. 

“La crescita del Pil è spinta dal risultato storico fatto segnare dalle esportazioni agroalimentari Made in Italy che registrano un aumento record del +23,1% a giugno con una proiezione in valore su base annuale stimata in 50 miliardi nel 2021”, commenta la Coldiretti. Ettore Prandini, presidente dell’associazione, sottolinea invece che “con l’emergenza Covid il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore pari al 25% del Pil con 538 miliardi di euro lungo l’intera filiera agroalimentare allargata dal campo alla tavola e ben 4 milioni di lavoratori impegnati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.

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Categories: Economia e Imprese