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Istat: Italia fuori da recessione e deflazione

Il Pil torna a salire su base annua dopo 13 trimestri fra contrazione e stagnazione, mentre i prezzi risalgono dopo quattro mesi di deflazione. Solo i consumi rimangono piatti. E’ questo il quadro che emerge dai numeri pubblicati questa mattina dall’Istat. 

PIL +0,1% SU ANNO NEL PRIMO TRIMESTRE

L’Istituto di statistica ha corretto il dato preliminare su base annua relativo al primo trimestre del 2015, portandolo a +0,1%. In precedenza, era stata indicata una variazione nulla. Si tratta soltanto di un decimo di punto, ma è comunque la prima volta che l’indicatore annuale torna sopra la soglia dello zero dopo più di tre anni. Confermato invece il +0,3% su base trimestrale che ha riportato il nostro Paese fuori dalla recessione tecnica. 

Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna mostrano andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in lieve diminuzione (-0,1%) e gli investimenti fissi lordi che crescono dell’1,5%. Sul fronte degli scambi con l’estero, le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie.

INFLAZIONE: A MAGGIO PREZZI +0,2%

Questo mese è tornata anche l’inflazione: dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% sia su anno sia su mese. La ripresa dell’inflazione, dopo quattro mesi consecutivi di calo, è dovuta principalmente all’ulteriore ridimensionamento della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e all’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi. A quest’ultima contribuiscono in particolare l’inversione della tendenza annua dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile) e l’accelerazione della crescita di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e della cura della persona (+0,9%, da +0,7% di aprile).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo mostra una risalita (+0,6%, da +0,3% di aprile), mentre al netto dei soli beni energetici si porta a +0,8% (era +0,6% il mese precedente). L’aumento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,8%) – per effetto dei rialzi dei carburanti – e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), con particolare riguardo a quelli ricettivi.

Rispetto a maggio 2014, i prezzi dei beni fanno registrare un ulteriore ridimensionamento della flessione (-0,3%, da -0,5% di aprile) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera (+0,7%, da +0,3% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto ad aprile 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% sia su base mensile sia rispetto a maggio 2014 (il mese precedente il tasso tendenziale era -0,1%).

Quanto al cosiddetto carrello della spesa, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,1% su base mensile e hanno registrato una crescita su base annua stabile allo 0,8%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto sono saliti dello 0,3% in termini sia congiunturali sia tendenziali (ad aprile il tasso annuo era nullo).

A maggio sono saliti anche i prezzi dei carburanti. Secondo le stime dell’Istat, i prezzi sia della benzina sia del gasolio per mezzi di trasporto sono aumentati del 2,4% rispetto ad aprile. Su base annua, invece, hanno registrato un ulteriore ridimensionamento della flessione tendenziale (-6,3%, da -7,9% di aprile per i primi; -8,6% da -10,7% del mese precedente per i secondi).

Per contro, i prezzi degli altri carburanti sono calati, su base mensile, dell’1%, per effetto del ribasso del Gpl, con una flessione su base annua stabile a -13,4%, essendo stato registrato un calo congiunturale analogo a maggio 2014 (-0,9%).

CONSUMI FERMI NEL PRIMO TRIMESTRE (-0,1%)

Infine, per quanto riguarda i consumi, nel primo trimestre la spesa delle famiglie residenti e delle istituzioni sociali private è diminuita, in termini congiunturali, dello 0,1%, mentre quella della Pubblica amministrazione è aumentata dello 0,1%. Rispetto al primo trimestre del 2014, i consumi finali sono aumentati dello 0,3%.

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