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Intesa risolleva la Borsa, brilla Campari

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Deboli le Borse europee, che concentrano le attenzioni sul voto americano. Piazza Affari (-0,7%, poco sopra 19.100 punti) soffre più tutte sotto la pressione delle critiche alla manovra che domineranno l’Ecofin, i dissidi tra gli alleati di governo e, soprattutto, per nuovi segnali negativi dall’economia che rallenta più del previsto.

L’indice Pmi composito italiano è sceso a 49,3 da 52,4 di settembre. Quota 50 rappresenta lo spartiacque tra espansione e contrazione. In ottobre c’è stata la prima contrazione dal dicembre 2014: stavolta l’indice raggiunge il minimo da novembre 2013. Va meglio nel resto dell’Eurozona: l’indice PMI Composite in ottobre è salito a 53,1 da 52,7 di settembre, in linea con le stime.

Rallentano Parigi e Francoforte (-0,2%). Peggio Londra (-0,5%) e Madrid, poco sotto il punto percentuale di ribasso.

Il forte calo due beniamini dell’e-commerce. Zalando fa registrare un calo dell’8,9%. Il più grande venditore online europeo di abbigliamento ha riportato il tasso di crescita delle vendite più lento da quando è stato lanciato e ha riportato una perdita in parte dovuta al caldo fuori stagione.

Pandora perde il 4,2%. L’azienda di gioielli danese ha ridotto per il secondo trimestre consecutivo l’outlook sulle vendite, dicendosi intenzionata a rivedere la sua strategia e a lanciare un nuovo programma di taglio dei costi.

Lo spread Btp/Bund si avvicina ai 300 punti base (297), +8 punti base, e il rendimento del BTP decennale arriva a +3,38% (da 3,32% di ieri). L’euro è poco mosso a 1,140 su dollaro.

I prezzi del petrolio sono il calo dopo che le esenzioni concesse dagli Usa ai principali importatori di greggio iraniano hanno sollevato i timori sull’offerta, spostando l’attenzione del mercato sul rallentamento delle economie. Il futures sul Brent perde 51 centesimi (-0,70%) a 72,66 dollari il barile. Eni -0,5% ha siglato stamane con Lukoil un accordo per lo scambio di concessioni nel golfo del Messico. Saipem -0,34%.

Intesa Sanpaolo guadagna il 2% portandosi a 2,015 euro, dopo la pubblicazione una trimestrale sopra le attese. Il terzo trimestre si è chiuso con un utile netto a 883 milioni di euro sopra le stime degli analisti pari a 785 milioni. L’istituto punta a chiudere l’anno con un utile netto superiore a 3,8 miliardi, grazie a 3,4 miliardi di plusvalenza netta derivante dalla partnership con intrum da contabilizzare entro l’anno.
Il patrimonio è largamente superiore ai requisiti normativi anche nello scenario avverso dello stress test: common equity tier 1 ratio pro-forma a regime al 13,7% tenendo conto dei dividendi maturati nei nove mesi. Il risultato della gestione operativa mostra una crescita del 13,2% nei nove mesi 2017, con proventi operativi netti in aumento del 4,3% e costi operativi in calo del 3,2%.

Deboli le altre banche in mattinata: Bper Banca -2,7%, Banco Bpm -2,1%, Ubi Banca -2,4%. Debole anche Fineco (-1,2%) che ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto rettificato per le poste non ricorrenti a 178,8 milioni di euro (+13,9% a/a).

A Piazza Affari viaggia in forte rialzo Mediaset (+2,6%), in scia ad un aumento del 2,5% delle entrate pubblicitarie sui nove mesi. Il gruppo ha esercitato l’opzione put di cessione a Sky della società R2, la piattaforma su cui gira Premium.

Telecom perde l’1,27% a 0,53 euro. Jefferies ha tagliato il target price a 0,75 euro da 1 euro.

In forte rialzo Campari (+3%) dopo i conti. La società ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con l’utile in crescita. Il risultato del gruppo prima delle imposte rettificato è pari a 249,4 milioni, corrispondenti al +4,7%. Le vendite si sono attestate a 1,2 miliardi di euro.

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Categories: Finanza e Mercati