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Internet a 1 Giga: la Sicilia corre veloce. La Lombardia no

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Senza le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il 71% dei numeri civici presenti sul territorio nazionale beneficerebbe al 2026 di una rete con velocità superiore a 300 megabit al secondo, costituita prevalentemente da rete a velocità superiore a 1 gigabit per secondo. Mentre il restante 29% del Paese sarebbe oggetto di intervento. Lo rivela un’elaborazione curata dal team di ricerca dell’Istituto per la Competitività (I-Com) sulla base dei dati forniti da Infratel – la società in house del ministero dello Sviluppo economico – che ha condotto la recente consultazione sullo stato delle reti fisse nel nostro Paese e sulle intenzioni di investimento degli operatori da qui al prossimo quinquennio, nel quale l’Italia dovrà portare a compimento il Pnrr.

INTERNET A 1 GIGA: UNA PIOGGIA DI MILIARDI

Il Covid-19 ha sicuramente accelerato il processo di trasformazione digitale nel nostro Paese. Un evento tragico che tuttavia ha rappresentato per l’Italia un significativo cambio di passo grazie anche a tutti gli interventi e le misure adottate per rilanciare il Paese. Tra queste svolge un ruolo cruciale il Pnrr. Sulla scia della nuova strategia europea Digital Compass, tra i principali obiettivi c’è l’ambizioso raggiungimento, entro il 2026, della copertura dell’intero territorio nazionale con connettività fino a 1Gbit/s.

In particolare, tra le risorse stanziate 6,7 miliardi di euro sono riservate a 7 progetti che costituiscono la Strategia per la banda ultralarga, in continuità con la Strategia varata nel 2015 e con le iniziative precedenti volte a ridurre il digital gap nel nostro Paese.

INTERNET A 1 GIGA: LE REGIONI CHE CORRONO DI PIÙ

Il Piano “Italia a 1 Giga” ha l’obiettivo di fornire connettività a 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload nelle aree grigie e nere del Paese. Senza queste risorse, le province con la maggiore velocità di connessione sarebbero al 2026 quelle del Nord-Est, Genova, Roma e Prato. In fondo alla classifica, invece, troveremmo Acquila, Catanzaro, Potenza Oristano, Nuoro e il Sud della Sardegna.

Secondo il rapporto, al 2026, la prima regione italiana per copertura ad almeno 1 gigabit per secondo sarà il Friuli Venezia Giulia (84%), seguita da Sicilia (79%), Trentino Alto Adige (78%) e Liguria (76%). Molto bene anche Lazio e Marche (75%) e Veneto (74%). Mentre tra le regioni del Sud solo Puglia e Molise figurerebbero al di sopra della media nazionale. Secondo le previsioni, il 70% dei civici sarà coperto da rete con velocità oltre 1 Gbps sia in Puglia che in Molise. In quest’ultima si aggiunge, però, un ulteriore 6% di civici coperti con una velocità inferiore a 1 Gbps ma superiore a 300 Mbps. Nel complesso, emerge una situazione abbastanza uniforme, con criticità maggiori in Sardegna, Calabria, Basilicata e Abruzzo, dove oltre il 40% dei civici sarebbe da ritenersi oggetto di intervento.

La fotografia provinciale segnala un’elevata diffusione (maggiore dell’80%) della rete ultraveloce (≥ 300 Mbps) in alcune province lombarde e quelle del Nord Est, queste ultime particolarmente performanti anche con riguardo alle reti con velocità superiore a 1 Gbps.

INTERNET A 1 GIGA: LA SICILIA METTE IL TURBO

Nel resto d’Italia, a farsi notare sono cinque province siciliane – Siracusa (89%), Catania (88%), Palermo (88%), Ragusa (87%) e Caltanissetta (83%) – che figurano tra le prime 20 province per copertura ad almeno 300 Mbps. Nella Top 20 anche Cagliari (84%) per la Sardegna, Bari (85%) per la Puglia, Campobasso (87%) per il Molise, Ascoli Piceno (84%) per le Marche e Prato (85%) per la Toscana.

Pur non rientrando nella Top 20, degne di nota sono anche le province di Genova, Roma, Salerno, Macerata e Ancona, tutte con una copertura ad almeno 300 Mbps, al 2026, superiore all’80%. Per quanto riguarda la copertura alla velocità massima (≥ 1 Gbps), le prime venti province presentano tutte un dato superiore all’80%. Rientrano tra queste gran parte delle province già menzionate, in particolare quelle del Nord Est, le province di Genova, Roma, Prato, Ascoli Piceno, Bari, Cagliari e le cinque province siciliane sopramenzionate.

Dall’altro lato, vi sono, invece, province in cui si renderà necessario un massiccio intervento statale per poter raggiungere la soglia prestazionale dei 300 Mbps necessaria a garantire l’obiettivo di connettività ad almeno 1 Gbps definito nel Digital Compass. Si tratta di Oristano, Nuoro, Sud Sardegna – dove l’intervento riguarderà all’incirca 3 civici su 4 – Chieti, Vibo Valentia, Sassari, L’Aquila, Catanzaro, Teramo e Potenza, dove i civici sotto la soglia variano dal 51% di Potenza al 61% di Chieti.

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Categories: Economia e Imprese