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Indici Pmi, Italia in rosso anche nei servizi

Dopo il calo del dato relativo alla manifattura, l’Italia vede scivolare anche l’indice Pmi servizi sotto i 50 punti, soglia che marca il confine fra espansione e contrazione. La rilevazione di Markit/Adaci per il nostro Paese indica una flessione in agosto a 49,8 punti, dai 52,8 di luglio. Il risultato è inferiore alle stime del mercato, che avevano previsto un dato a 51,8.

Ben più contenuto il calo dell’indice relativo alla Francia, che nello stesso periodo è sceso da 50,4 a 50,3. La Spagna ha registrato invece un incremento da 56,2 a 58,1, toccando la vetta più alta dal dicembre 2006.

Il dato sulla Russia stilato da Hsbc/Markit sale sopra quota 50 per la prima volta da febbraio, portandosi a 50,3 punti, dai 49,7 di luglio. Dopo appena un mese di crescita, invece, torna in contrazione il Giappone, con un Pmi servizi in calo da 50,4 a 49,9 punti. 

Notevole il balzo dell’indice calcolato per la Cina, che fra luglio e agosto passa da 50 a 54,1 punti, il massimo da 17 mesi.

Spettacolare anche l’Ism manufacturing: il ritmo di espansione del settore manifatturiero negli Stati Uniti ha accelerato ad agosto ai massimi dal marzo 2011, secondo l’indagine a cura dell’Institute for Supply Management. L’indice relativo all’attività delle imprese nazionali è salito a 59 da 57,1 del mese precedente. 

La rilevazione relativa all’occupazione Usa è scesa leggermente a 58,1 da 58,2, sotto le attese di 58,4. L’indice dei nuovi ordini è salito a 66,7 da 63,4, attestandosi ai massimi da aprile 2004. Quello relativo ai prezzi è sceso a 58 da 59,5, in linea alle stime.

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