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Golf in progress in Emilia-Romagna: chi investe, chi vende, chi mette a gara la gestione

Due imprenditori, due campi da golf un approccio opposto: Paolo Gerani vuole
sviluppare il Riviera Golf Resort a San Giovanni in Marignano (Rimini),
mentre Gian Luca Vacchi considera ormai il Golf Club Casalunga, di Castenaso
(Bologna) un asset non strategico e vuole vendere. Intanto il Comune di
Castel San Pietro nel bolognese, titolare del Golf Club le Fonti, mette a
bando la gestione del circolo per i prossimi 15 anni. Insomma è in gran
movimento il settore Golf in Emilia-Romagna, regione che vanta ben 42
impianti (di cui 24 percorsi almeno a 9 buche) e che recentemente, insieme
ad altre sette regioni italiane, è stata inserita dal Governo in un piano
triennale di promozione turistica del golf.  “E’ questo un fatto
importantissimo – dice Maurizio de Vito Piscicelli, promoter
dell’associazione Emilia-Romagna Golf – i turisti nel mondo che scelgono le
loro vacanze in base a questo sport sono infatti 20 milioni, per un giro
d’affari da 160 miliardi di dollari. Questo progetto darà anche alla nostra
regione maggiori opportunità di intercettare una fetta di tale domanda”.

    É anche in questa prospettiva che Gerani, con i soci Norberto Ferretti e
la famiglia Forlani, stanno valutando di potenziare la struttura alberghiera
del golf di San Giovanni in Marignano. Oggi il percorso ha 18 buche più 9
buche executive, una splendida spa e una trentina di camere di gran lusso.
L’obiettivo è di far vivere l’insediamento maggiormente anche in inverno,
aumentando la ricettività dell’albergo (con 60-70 camere in più), creando un
centro congressi e una club house. Business e benessere sono le parole
chiave di questo progetto, volto a incrementare i volumi della struttura nel
suo complesso e a compensare i costi del golf che, quasi ovunque, pesano
negativamente. Per mantenere un campo da golf a 18 buche infatti ci vogliono
un paio di milioni di euro ogni anno (i dati si possono trovare in una
ricerca realizzata due anni fa dalla Federazione Italiana Golf) e far
quadrare il bilancio con i soli green fee (il biglietto d’ingresso) o con le
quote sociali non è semplice. L’albergo o il business immobiliare sono
quindi le uniche ragioni che giustificano un investimento imprenditoriale.

     Per chi non ha interesse a fare nuovi investimenti, come Gian Luca
Vacchi, è sicuramente meglio vendere. Il Golf Casalunga di Castenaso, ha un
campo a nove buche, una bella piscina e alcune camere per la foresteria, ma
è già sul mercato da qualche anno. Il finanziere non ha fretta di liberarsi
di questo bene (anche se il “gioco”, a quanto pare, non gli interessa più) e
pochi hanno fretta di comprare. Secondo indiscrezioni al momento sarebbe in
corso una trattativa con un imprenditore bolognese, un costruttore che
potrebbe vedere un ritorno del suo investimento in un progetto immobiliare.
I recenti incontri però non avrebbero ancora prodotto un risultato
definitivo.

   Ha suscitato infine un certo stupore, fra gli addetti ai lavori, la
notizia che il Comune di Castel San Pietro abbia deciso di indire un bando
pubblico per affidare il Golf Club le Fonti. Dopo 12 anni di gestione da
parte di un’associazione sportiva costituita dai soci e presieduta dal
tecnico comunale Ivano Serrantoni, Castello potrebbe cambiare rotta. La
decisione, come spiega una nota dell’amministrazione comunale, è “obbligata”
per un impianto che può produrre reddito. La notizia però ha creato qualche
malumore e preoccupazione. Il circolo potrebbe infatti far gola a
qualcun’altro, visto che è uno dei pochi profittevoli della zona, benchè
abbia risentito gli effetti della crisi economica. Per saperne di più non
resta che attendere: il bando infatti, annuncia il Comune, uscirà a metà
agosto, l’attuale gestione scade il 31 dicembre  e la prossima assegnazione
durerà 15 anni a partire dal primo gennaio 2012.

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Tags: GolfSport