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Germania: disfatta Spd alle regionali

Nel Nord Reno-Westfalia, land più popoloso di Germania e storica roccaforte socialdemocratica, la Spd incassa la terza, pesantissima sconfitta consecutiva alle elezioni amministrative.

Stavolta, però, il risultato ha i contorni della disfatta: appena qualche mese il partito di Martin Schulz – candidato alla cancelleria e originario proprio del Nord Reno-Westfalia – era dato in vantaggio del 14%, ma alla fine si è fermato a circa il 31%, sprofondando rispetto al 39,1% ottenuto nel 2012.

La Cdu della cancelliera Angela Merkel, invece, ha guadagnato sette punti, diventando il primo partito nella regione con il 33,5 percento e mandando a casa una coalizione rosso-verde: alternativa alla Grosse Koalition che ora sembra sempre meno appetibile anche a livello federale.

Martin Schulz però va avanti. E stavolta contiene la delusione: “Vinciamo insieme e perdiamo insieme. Adesso dobbiamo capire cosa cambiare a Berlino”, ha detto. Ai diversi giornalisti che gli hanno chiesto se voglia fare un passo indietro, ha replicato: “Sono presidente della Spd da neanche 100 giorni, non sono un mago. Da domani lavoreremo al programma”.

Intanto, l’estrema destra di Afd entra per la prima volta in questo parlamentino regionale con una percentuale fra il 7,4 e il 7,8%. I Verdi, finora al governo, precipitano al 6%. E la sinistra della Linke, intorno al 5%, teme di non superare lo sbarramento. La ministra presidente del Land, Hannelore Kraft, criticata dopo 7 anni per risultati poco soddisfacenti su scuola, sicurezza e disoccupazione, si è subito assunta ogni responsabilità, dimettendosi dai ruoli nel partito: era vicepresidente federale, e leader dei socialdemocratici della Westfalia.

“Abbiamo 17 mila nuovi iscritti, abbiamo convinto un sacco di gente che vale ancora la pena. Dobbiamo rendere questo paese più giusto e difendere l’Europa dai populisti”, ha detto invece Schulz, manifestando meno delle due volte precedenti (la prima sconfitta nel Saarland, a fine marzo, la seconda 7 giorni fa nello Schleswig-Holstein) l’amarezza per un esito che non lo “lascia certo contento”.

Poi Schulz ha fatto autocritica: “Ho capito che la gente non vuole che io parli solo di giustizia sociale. I cittadini vogliono sapere da me con precisione quale futuro immagino per questo Paese. Per questo da domani lavoreremo al programma, con una seduta speciale del partito. Prendo questa critica molto seriamente”.

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