X

Emirati Arabi: opportunità e progetti delle imprese italiane

Come indicato nel focus pubblicato da Intesa Sanpaolo, l’interscambio tra Italia ed Emirati Arabi è andato crescendo negli anni fino a raggiungere nel 2011 un totale di circa 5,6 miliardi di euro. Dopo aver segnato un tasso di crescita medio annuo del 22% nel periodo 2003-08, fino a raggiungere 5,7 mld di euro, la crisi internazionale del 2009 ha causato una decisa contrazione (-28%). Il 2010 ha visto un lieve recupero degli scambi (+0,7%), per poi espandersi nel 2011 (+35,2%). Per quanto riguarda i primi undici mesi del 2012, si può notare una contrazione dell’import italiano (-21,9%), mentre le esportazioni hanno segnato un deciso incremento (+17%). Il peso degli scambi con gli Emirati sulla bilancia commerciale italiana è andato crescendo nel tempo, fino a sfiorare lo 0,8% nel 2008. Nonostante ciò, il saldo commerciale è largamente positivo per l’Italia: nel corso del 2011 il surplus nei confronti degli EAU è stato pari a circa 3,9 miliardi di euro, mentre ha superato i 4,3 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2012.

L’Italia ha importato nel 2011 in prevalenza prodotti petroliferi raffinati, metalli e lavorati in metallo (alluminio, preziosi, ferro, ghisa e acciaio di prima lavorazione), prodotti alimentari (oli e grassi, zucchero e carni, sia fresche che lavorate), plastica (laminati in plastica, piastrelle e articoli sanitari in plastica) e minerali (greggio). Tra le merci esportate si trovano soprattutto macchinari meccanici (rubinetti, valvole, pompe e compressori, macchine a uso generale, macchinari destinati alla refrigerazione e alla ventilazione industriale, macchinari ad uso speciale, motori e turbine), manufatti (oreficeria e gioielleria), prodotti petroliferi raffinati, metalli e lavorati in metallo (tubi, condotti, profilati cavi, oltre a ferro, ghisa, acciaio, ferroleghe di prima trasformazione), macchinari elettrici (fili, cavi elettrici, apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità, motori, trasformatori, generatori). Nel corso del 2011 la quota della principale categoria importata, i prodotti petroliferi raffinati, è cresciuta notevolmente, a scapito di quella dei metalli, in passato elemento cardine dell’import italiano dagli Emirati. In aumento anche la componente dei prodotti alimentari. Dal lato delle esportazioni è da rilevare, inoltre, il consolidamento della percentuale relativa ai macchinari meccanici e dei manufatti vari, mentre è in deciso rialzo quella dei prodotti petroliferi raffinati. In calo i metalli e i lavorati in metallo, come i macchinari elettrici.

Lo stock di IDE negli Emirati nel 2011 era pari, secondo UNCTAD, a circa 85 miliardi di dollari, poco meno del 24% del PIL prodotto nell’anno. Sono presenti una quarantina di zone di libero scambio e zone economiche speciali, nelle quali sono concesse particolari esenzioni fiscali al commercio e agli investimenti, oltre a migliori condizioni per l’insediamento di società straniere. Mentre nei vari Emirati le società straniere hanno limitazioni sia all’insediamento che alla partecipazione a gare d’appalto, nelle zone di libero scambio è consentita la possibilità di rinunciare a partner locali, acquisire partecipazioni di maggioranza, di beneficiare di esenzioni fiscali sia per i redditi d’impresa che per le esportazioni, al rimpatrio dei capitali. Gli investitori stranieri in genere prediligono la possibilità di investire in joint venture con società locali anche nelle free zone per beneficiare dei privilegi concessi alle società miste nelle gare d’appalto. Le principali zone speciali per i servizi sono quelle di Dubai Internet City, Dubai Media City, Dubai Health Care City, Dubai Knowledge Village, Dubai International Financial Center, Dubai Academic City, Dubai Biotech Research Park, Dubai Outsource, Fujairah Creative City Zone. Per quanto riguarda la produzione industriale, vanno menzionate Hamryiah Free Zone, Khalifa Industrial Zone, Dubai Auto zone, Gold and Diamond Park, Dubai Flower Centre, ICAD2 e Ajman Free Zone. Infine, per la logistica si segnalano Abu Dhabi Ports Company, Abu Dhabi Airport Free Zone, Dubai Airport Free Zone, Dubai Logistic City, Dubai Maritime City, Sharjah Airport Free Zone, Rak Maritime City. L’UNCTAD riporta come il comparto dei servizi sia quello che ha maggiormente catalizzato l’interesse degli investitori stranieri. In base al numero di imprese a capitale straniero il settore finanziario è quello che ha visto il maggior numero di insediamenti di società estere, seguito da quello del commercio, dei trasporti e delle costruzioni. Nell’industria spiccano i comparti della metallurgia, dell’elettronica, della meccanica e della chimica. Le società sono in gran parte statunitensi, seguite da quelle inglesi, tedesche e giapponesi.

Secondo il Ministero degli Affari Esteri italiano gli investimenti italiani sono ancor oggi limitati, a causa dell’esclusione della possibilità di una partecipazione maggioritaria da parte di imprese straniere, riducendo di fatto le opportunità di investimento. Secondo il MAE sono presenti negli Emirati circa 160 imprese italiane, attive nei settori energetico, infrastrutture ed edilizia, quest’ultimo ad elevato rischio di esposizione agli sviluppi globali, come già indicato in un precedente articolo. I principali nomi industriali italiani presenti sul territorio sono per l’energia Ansaldo Energia, ABB Energy Automation, Snam Progetti, Saipem, per l’aeronautica Agusta, per le infrastrutture Astaldi, Maire Tecnimont, Impregilo, per la meccanica e l’elettronica Gas Turbine Technologies (ex Fiat Avio), Danieli officine meccaniche, Nuovo Pignone, per l’ottica Luxottica, per la gomma Pirelli, per le telecomunicazioni Telecom, per i trasporti Cai Alitalia, per i prodotti da costruzione Mapei. Tra le banche si segnalano Unicredito presente con un ufficio di rappresentanza, Intesa Sanpaolo con una filiale e BNL con un italian desk. E’ inoltre presente Generali tra le assicurazioni. Per quanto riguarda i progetti in itinere, Impregilo ha avviato nel gennaio 2011 un cantiere per la realizzazione di un’opera di canalizzazione idrica, nel maggio dello stesso anno Prysmian ha concluso due contratti per la fornitura di cavi mentre Techint ha iniziato la realizzazione di un sistema di lavorazione stoccaggio e trasporto di zolfo. Nell’ottobre 2011 Saipem e Maire Tecnimont si sono aggiudicati una commessa per la realizzazione della prima tratta ferroviaria di 266 Km nell’Emirato di Abu Dhabi per il collegamento tra le miniere di zolfo e i giacimenti petroliferi (Shah-Habshan Ruwais). L’opera sarà realizzata entro la fine del 2014. Secondo MAE il volume complessivo dei contratti stipulati nel 2011 dalle aziende italiane negli Emirati è di circa 7,5 miliardi di euro.

In effetti, gli Emirati Arabi godono di un’elevata dotazione di infrastrutture, grazie ad una rete stradale moderna e articolata, piattaforme portuali e aeroportuali molto efficienti e integrate. Se si guarda ai progetti in fase di realizzazione, l’ampliamento della rete ferroviaria consentirà non solo il trasporto di persone, ma anche di merci sia nella direttrice est-ovest, anche con sistemi a alta velocità, sia in direzione nord-sud per collegare i centri di produzione ai porti di sbocco. Va menzionato inoltre l’importante oleodotto che collega Habshan a Fujairah (370 Km), consentendo così ai volumi di greggio da esportare di evitare lo stretto di Hormuz. Senza dimenticare le infrastrutture destinate al turismo, laddove sono sorti recentemente il circuito destinato al Gran Premio di Formula Uno a Yas Island, nelle immediate vicinanze di Abu Dhabi, al quale si affianca il primo parco tematico dedicato alla Ferrari (Ferrari World). Oltre alle isole artificiali a forma di palma con esclusivi villaggi turistici (Palm Jumeirah, Palm Jebel Ali e Palm Deira) e quelle dedicate al sistema solare (The Universe), sono stati realizzati i due centri commerciali più grandi al mondo (The Mall of Emirates e Dubai Mall) e il più grande impianto sciistico al mondo al coperto (Ski Dubai). E’ stato realizzato inoltre un distretto culturale a Sadiyyat Island, in collaborazione con i più prestigiosi musei del mondo (Louvre, Guggenheim).

Related Post
Categories: News