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Difesa: da Leonardo a Rheinmetall e Thales, titoli in sofferenza dopo accordo Usa-Ue su armi. Cosa significa e perché

Imagoeconomica

In netta sofferenza appare il comparto europeo della difesa, penalizzato dall’accordo sui dazi tra Usa e Ue. L’intesa, infatti, prevederebbe l’obbligo per gli europei di acquistare 750 miliardi di dollari di energia statunitense e investirne altri 600 miliardi, oltre all’approvvigionamento di importanti quantità di armi. “Non sappiamo quale sia la cifra esatta, ma noi produciamo i migliori equipaggiamenti militari al mondo”, ha detto il presidente statunitense, Donald Trump.

All’indomani dell’accordo, comunque, fonti Ue hanno voluto specificare che l’acquisto di armi non è un tema di competenza della Commissione europea e nel pacchetto negoziale sui dazi con gli Stati Uniti “non sono state inserite cifre specifiche”. Piuttosto – è stato detto – “si tratta di un’aspettativa espressa dal presidente Trump in merito all’aumento della spesa per la difesa in Europa, che potrebbe tradursi in maggiori commesse per l’industria militare statunitense. Ma non è stato incluso nei calcoli ufficiali”.

Difesa: titoli Ue in sofferenza in Borsa

Vero è che le ripercussioni in Borsa non si sono fatte attendere. A Milano lunedì 28 luglio Leonardo viaggia in coda al listino, a Francoforte soffre Rheinmetall, a Parigi scende Thales e a Stoccolma è in flessione Saab. I titoli del settore sono saliti molto da inizio anno, spinti dal piano ReArm Eu proposto a marzo dalla Commissione europea per rafforzare le capacità militari dell’Unione.

Difesa: accordo Usa-Ue su armi è una minaccia per gli utili?

L’obiettivo era quello di accelerare l’autonomia strategica europea con nuovi investimenti in tecnologie, produzione di armamenti e cooperazione tra gli Stati membri. Così da inizio 2025, Leonardo ha messo a segno un progresso di oltre l’80%, Rheinmetall di oltre il 177%, Thales di più del 67% e Saab di oltre il 122%. Ora però la questione militare sembra aver preso una nuova piega, con gli investimenti promessi agli Stati Uniti che minacciano gli utili del settore e impattano sui titoli.

Difesa: Iveco e la cessione a jv tra Leonardo e Rheinmetall

Per quel che riguarda le azioni Leonardo – sottolinea Radiocor – a incidere sul titolo sono anche le ultime indiscrezioni secondo cui Iveco sarebbe vicina a cedere la propria divisione defence alla joint venture formata dalla società guidata da Roberto Cingolani e da Rheinmetall. Secondo Bloomberg, infatti, l’operazione sarebbe in fase avanzata. L’operazione soddisferebbe le richieste del governo italiano e spianerebbe la strada alla vendita del resto del settore autotrasporti commerciali a Tata Motors. L’accordo tra Iveco e Leonardo potrebbe quindi essere raggiunto nelle prossime settimane, mentre l’opzione dello spin-off rimane aperta sullo sfondo.

Secondo gli analisti di Intermonte, “la notizia attribuisce una maggiore probabilità alla cessione di Idv a Leonardo-Rheinmetall per una valutazione di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al nostro scenario base di uno spin-off con valutazione di circa 2,17 miliardi. Tuttavia, tale scenario sembra essere preparatorio e accelerare l’ipotesi della cessione del business ex-difesa, con Tata Motors apparentemente in pole position”.

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