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Deutsche Bank sotto accusa per bond italiani

La procura di Trani ha aperto un’indagine sull’ex management di Deutsche Bank per manipolazione di mercato dalla procura di Trani assieme all’ex management del gruppo. L’inchiesta, che prende le mosse da una denuncia dell’Adusbef, riguarda la vendita di titoli di Stato italiani per 7 miliardi di euro da parte dell’istituto tedesco tra il gennaio e il giugno del 2011, ovvero all’apice della crisi del debito che portò alla caduta dell’ultimo governo Berlusconi e all’ascesa di Mario Monti.  

Secondo l’Ansa, nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Bari, assieme al pm Michele Ruggiero, ha sequestrato atti e mail nella sede milanese della Banca, ascoltando anche dei testimoni. 

Nel dettaglio, gli indagati sono cinque: l’ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (quest’ultimo è attualmente co-AD uscente della Banca), l’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger, e Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di Db.

L’ex management del gruppo di Francoforte è accusato di manipolazione del mercato perché mentre comunicava la sostenibilità del debito sovrano dell’Italia, nascondeva la reale intenzione della Banca di ridurre drasticamente e nel brevissimo termine il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio, che a fine 2010 ammontava a otto miliardi di euro.

La vendita massiccia dei titoli di Stato italiani per oltre sette miliardi di euro entro giugno 2011 – secondo il pm di Trani Michele Ruggiero – ha alterato il valore di mercato dei titoli stessi perché è stata realizzata violando le regole.

Ad essere ascoltato come testimone sarebbe stato il responsabile di Db Italia, Flavio Valeri, presidente e consigliere delegato del Consiglio di gestione di Deutsche Bank Italia, estraneo alle indagini in corso che riguardano esclusivamente le attività della sede tedesca della banca.

Il pm Ruggiero ritiene di essere competente ad indagare in base all’articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all’estero da soggetti stranieri residenti all’estero, la competenza è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato.

Deutsche Bank ha risposto alle indiscrezioni ricordando che aveva già risposto ad una richiesta di informazioni della Consob all’epoca dei fatti e che ora “sta collaborando con le autorità. Nel 2011 – recita una nota – la Banca aveva risposto a una richiesta fatta da Consob in relazione a questa vicenda e aveva fornito le informazioni e i documenti relativi”.

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