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Borse oggi 15 maggio: il verdetto di Fitch dà fiducia a Piazza Affari. Occhio a Mediobanca e Juventus

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Superato di slancio l’esame di Fitch, l’Italia guarda con fiducia al test del giudice e più severo, Moody’s, che pronuncerà il suo verdetto venerdì. A giustificare l’ottimismo contribuisce il fatto che Fitch ha anche ritoccato le stime di crescita per quest’anno all’1,2% dallo 0,5%. La revisione, spiega Fitch, è dovuta intanto al buon dato del primo trimestre, e poi “al significativo rallentamento della crisi del gas naturale in Europa, a un forte rimbalzo del turismo e al rafforzamento della domanda globale”.

Si apre così con una nota di ottimismo la settimana finanziaria. Le borse dell’Europa aprono in lieve rialzo, future dell’indice Eurostoxx50 +0,1%.

A Milano staccano la cedola 15 small cap

L’agenda macro della zona euro odierna è scarna. Domani il Pil del primo trimestre e mercoledì la lettura finale dell’inflazione di aprile. Per la Germania domani esce l’indice Zew, visto in deciso peggioramento questo mese -5,5 punti da +4,1 precedente.

Sotto i riflettori l’indice del lusso che ha toccato venerdì i massimi da gennaio 2022, arrivando a meno di un punto percentuale dal suo record storico, un livello che potrebbe favorire le prese di profitto.

Sul fronte societario occhio anche ai conti di Axa e di Porsche.

Usa in tensione per la crisi del debito

Assai più cauto l’umore delle piazze Usa. Domani il presidente Biden riunirà i leader parlamentari per trovare un accordo sull’innalzamento del tetto del debito, il tema che paralizza l’andamento dei T bond. Alla larga da Wall Street. Negli ultimi 12 mesi gli istituzionali hanno ritirato 334 miliardi di dollari dal mercato azionario cui vanno aggiunti altri 28 degli investitori individuali. Ma questi numeri, scrive il Wall Street Journal, si possono leggere anche in positivo: il mercato è “scarico” in attesa dell’inversione della tendenza dei tassi. A tal proposito, in settimana si terrà un confronto eccezionale, quello tra Ben Bernanke e Jerome Powell.

Ma è l’Asia ad offrire i maggiori spunti ai mercati.

Tokyo scalda i motori, Cina frenata dal mattone

In attesa di ospitare da venerdì il G7, il Giappone conferma i segnali di risveglio dalla lunga crisi. Per merito degli ottimi risultati dell’industria dei motori (oggi i conti di Suzuki e Yamaha) ma anche dell’attesa di profonde riforme e dal cambio di rotta della politica monetaria. I grandi della finanza, imitando Warren Buffett, hanno così deciso di puntare su Tokyo: il Nikkei +0,6% stamane è ai massimi dal 2021, l’indice Topix, il più rappresentativo del tessuto industriale piccole e medio viaggia ai massimi dal 1990, quando prese il via la lunga stagione della deflazione.

La ripresa del Sol Levante, destinata a proseguire secondo Goldman Sachs, contrasta con le difficoltà che incontra la ripresa cinese. La banca centrale ha rinunciato a tagliare i tassi perché, scrive l’analista dell’australiana Anz Xing Zaopeng, “le banche non possono permettersi di ridurre i margini di interesse visti i conti fragili”. Ovvero, se non si curano le cicatrici della crisi immobiliare, la Cina rischia di ripartire solo a mera: l’indice Csi 300 -0,2%, Hong Kong -0,1%.

Turchia verso il ballottaggio, Lira volatile

Comincia sotto il segno dell’Asia la settimana finanziaria dominata dall’eco delle non poche elezioni del week end. Il voto più atteso, quello turco, si è chiuso in parità. Il presidente uscente Recep Erdogan non è riuscito a superare il cinquanta per cento dei voti alle elezioni presidenziali tenutesi ieri. Si andrà così al ballottaggio con il rivale Kemal Kilicdaroglu. Si prevede una forte volatilità sulla lira turca.

La Thailandia prova a liquidare i generali

Più vicino invece il ribaltone in Thailandia. Nelle elezioni politiche di ieri, hanno prevalso nettamente i partiti che si oppongono alla giunta militare sostenuta dal re. La coalizione che chiede un ridimensionamento dei poteri dei militari della monarchia ha ottenuto la maggioranza dei seggi. La valuta thailandese, il bath, è in rialzo dello 0,5% su dollari. La borsa cede lo 0,7%.

India, prima sconfitta di Modi

Sorpresa in India. Il BSE Sensex di Mumbai, in rialzo dello 0,3%, è sui massimi dalla fine del 2023 dopo che nel fine settimana il partito di governo ha perso le elezioni nello stato di Karnataka. Il BJP è arrivato a 66 posti nel parlamento della capitale Bengaluru, la vecchia Bangalore, il Partito del Congresso, reduce da anni di sconfitte, è balzato a 135 seggi, su un totale di 224.

Completa il quadro geopolitico la notizia che Samsung ha annunciato l’apertura di un impianto di chips in Giappone, a sancire l’alleanza anticinese dei due ex nemici. La borsa della Corea del Sud è alla quinta seduta consecutiva di ribasso, il Kospi di Seul perde lo 0,3%.

Resa dei conti tra Nagel, Caltagirone e Delfin

Mediobanca: secondo indiscrezioni, i due soci Caltagirone e Delfin potrebbero chiedere di avere loro rappresentanti nel consiglio d’amministrazione. I due azionisti potrebbero uscire allo scoperto prima dell’assemblea di quest’autunno.

Lottomatica: Norges Bank deteneva una quota del 3,4% il 3 maggio, primo giorno di quotazione della società. David Sambur (Apollo) aveva il 67,78%, secondo gli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti.

Juventus: nelle ultime settimane i rappresentanti della famiglia Agnelli si sono dimostrati più aperti ad ascoltare idee sul futuro finanziario della Juventus, compresa la possibilità di un partner di minoranza, hanno dichiarato cinque fonti, sottolineando che questo non implica un imminente cambio di posizione di Exor. “Il nostro impegno nei confronti della Juventus è immutato e non c’è stato alcun incontro”, ha dichiarato un portavoce della holding che controlla il club. “Qualsiasi suggerimento contrario è totalmente privo di fondamento, fuorviante e volto solo a creare incertezza”.

Webuild si è aggiudicata in consorzio con i gruppi Pizzarotti e Ghella due nuovi contratti ferroviari per oltre 3,7 miliardi complessivi nel Sud Italia.

Snam potrebbe aumentare la propria partecipazione nel rigassificatore offshore di Rovigo fino al 25-30%, dall’attuale 7%, secondo quanto riferito domenica da “La Repubblica”. Citando fonti finanziarie, il quotidiano afferma che Exxon Mobil e Qatar Energy, attuali proprietari, hanno aperto la data room per i potenziali acquirenti dell’asset. La Repubblica aggiunge che alcuni fondi internazionali, tra cui Macquarie, Igneo Infrastructure, BlackRock, KKR e Energy Infrastructure, sarebbero interessati alle restanti quote del rigassificatore.

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Categories: Finanza e Mercati