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Borsa, Telecom Italia e Mediaset sotto i riflettori

FIRSTonline - Giuseppe Baselice

La conferma del cambio di rotta della Fed e i passi in avanti nel negoziato tra Usa e Cina continuano ad alimentare il rialzo delle Borse. Sale la Borsa di Tokyo, nonostante la discesa dell’indice Pmi (da 52 a 48,5). Segno più anche per le Borse cinesi: Hang Seng di Hong Kong sale dello 0,7%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen dello 0,9%. Vola Lenovo (+11%) dopo il forte miglioramento dei conti. Continua la ripresa dello yuan sul dollaro: il cross è sceso sotto quota 6,70, in prossimità dei minimi da luglio del 2018.

SAMSUNG LANCIA LO SMARTPHONE PIEGHEVOLE

Su anche il Kospi coreano (+0,1%); ieri a San Francisco Samsung ha presentato il primo smartphone pieghevole.

In ascesa ieri sera anche Wall Street dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed: Dow Jones +0,24%, S&P + 0,18%, Nasdaq +0,03%.

La valuta Usa si è rafforzata ieri sera con la lettura delle minute della banca centrale: il cambio è 1,134. L’oro, in calo dello 0,2% a fine giornata stamattina sale dello 0,2% a 1.340 dollari l’oncia. Il petrolio Brent tratta stamattina a 67,2 dollari il barile, sui massimi degli ultimi tre mesi.

Il paniere globale Morgan Stanley (oltre 2.700 azioni di 23 mercati sviluppati e 24 emergenti) segna il settimo rialzo consecutivo, con un incremento del 10% da gennaio.

NON SOLO TARIFFE: I GRANDI TRATTANO SU TUTTO

Oggi, con l’arrivo a Washington di Liu He, il braccio destro del presidente Xi in materia di commerci, la trattativa tra i Grandi entra nella fase cruciale: non si parla ormai solo di dazi ma, rivela Reuters, si sono aperti sei tavoli per discutere un po’di tutto: proprietà intellettuale, agricoltura, servizi finanziari, valute e barriere non doganali. Donald Trump ha confermato che le trattative potrebbero protrarsi oltre il 1° marzo.

POWELL INSISTE SULLA PAZIENZA

Le minute della Fed confermano che la grande maggioranza dei banchieri non ritiene necessari aumenti dei tassi pe quest’anno, salvo una robusta impennata dell’inflazione. Tutti pensano sia opportuno interrompere entro la fine dell’anno il processo di ritorno alla normalità in atto, ovvero, la progressiva riduzione del bilancio, una cura dimagrante che si traduce in un drenaggio di liquidità che terminerà senz’altro entro l’anno. Largamente condivisa, tra i membri del comitato ristretto, anche la necessità di essere prudenti e cauti: nei verbali, la parola “pazienza” viene ripetuta moltissime volte.

PIAZZA AFFARI RISALE NEL FINALE: +0,38%

L’ottimismo ha contagiato anche l’Europa, nonostante la conferma delle richieste Usa sui dazi per l’auto e lo stallo sulla Brexit.

Il Ftse Mib ha recuperato posizioni nel pomeriggio: l’indice ha archiviato la sessione con un rialzo dello 0,38% a 20.304 punti.

Sale di più il Dax di Francoforte (+0,9%), anch’esso grazie alla spinta delle società dell’automotive. Il nuovo piano di stimolo della Banca Centrale, secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere indirizzato anche alle finanziarie interne delle società del settore, quelle che erogano i prestiti per l’acquisto di nuove auto e furgoni.

MAXIMULTA DI PARIGI A UBS: HA AIUTATO LA FUGA DI CAPITALI

A Parigi, il Cac40 segna un rialzo dello 0,7%. Madrid +0,49%. La Borsa di Zurigo guadagna lo 0,5%, anche se UBS, condannata in Francia a pagare una supermulta da 4,5 miliardi di euro, perde il 3%.
Avanza Londra: +0,69%. In serata c’è stato a Bruxelles l’incontro tra Jean Claude Juncker e Theresa May

TRIA: PER ORA NON CI VUOLE UNA MANOVRA

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ritiene “alquanto prematuro” parlare delle necessità di una manovra correttiva per rispettare gli obiettivi di finanza pubblica concordati. “Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche”, ha detto Tria durante il question time alla Camera. I 2 miliardi accantonati in manovra “al momento paiono più che sufficienti” a garantire i saldi negoziati con Bruxelles.

Svolta sulla Tav. La maggioranza giallo-verde ha chiesto al governo di ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia.

BTP IN TENSIONE, S’AVVICINA IL RATING

Contrastata la seduta del secondario italiano su cui hanno pesato i deludenti dati macro rilevati dall’Istat e l’attesa del verdetto di Fitch in agenda venerdì sera. L’agenzia valuta attualmente il debito italiano BBB con outlook negativo. Il 15 marzo sarà invece la volta di Moody’s (Baa3, outlook stabile).

A dire dei trader, un eventuale downgrade dell’Italia da parte di Fitch è parzialmente prezzato. Inoltre, l’attesa di un prossimo Tltro confermato dal capoeconomista della Bce Peter Praet (“ma a condizioni meno generose”) ha dato un po’ d’impulso al mercato.

LO SPREAD A 277 PUNTI. GERMANIA SOTTO ZERO: -0,36% IL BOBL

Lo spread di rendimento sul decennale Bund di riferimento è salito fino a 277 punti base, 9 al di sopra dei livelli di chiusura della vigilia. Il rendimento del decennale è salito al 2,86%.

A dire dei trader, un eventuale downgrade dell’Italia da parte di Fitch è parzialmente prezzato. Inoltre, l’attesa di un possibile Tltro riesce a dare un po’ d’impulso al mercato, impulso che tuttavia rischia di risultare compromesso dalle tensioni politiche italiane.

In seduta, lo spread di rendimento sul decennale Bund di riferimento è salito fino a 277 punti base, 9 al di sopra dei livelli di chiusura della vigilia. Il rendimento del decennale è salito al 2,86%.

La Germania ha collocato 3,162 miliardi del suo Bobl a un tasso medio pari a -0,36% da -0,29% dell’asta precedente, e con un bid-to-cover a 1,6 da 1,2.

I DIAMANTI ACCIECANO LE BANCHE

Deboli in Piazza Affari le banche cui non hanno certo giovato i risultati dell’inchiesta sui diamanti venduti tramite gli sportelli del credito. La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro nei confronti di queste quattro banche e delle due società Dpi e Idb, broker di diamanti che vendevano attraverso il canale bancario. In rosso gli istituti coinvolti: Unicredit-0,3%. Intesa Sanpaolo -0,4%. Banco Bpm -1,5%. Banca Mps -1,2%.

Male anche Fineco Bank -1,4%.

AUTO IN RIPRESA: ANCHE LA BCE IN CAMPO CONTRO I DAZI

Recupera il settore auto. La Bce potrebbe allargare al settore i suoi interventi nel caso di aumento dei dazi Usa sulle quattro ruote.

Fca guadagna l’1,94%, ma svetta Brembo a +5%. L’interesse sul settore trascina anche Pirelli a +3,8%.
Tra i titoli migliori ancora Juventus (+2,77%) prima della sventurata trasferta spagnola in Champions League.

DIVIDENDO E L’OMBRA DEL DELISTING SPINGONO IL BISCIONE

Effervescente Mediaset (+2,7%). Il Cda proporrà all’assemblea il rinnovo della delega per l’acquisto di azioni proprie fino a un massimo di 118,1 milioni pari ovvero pari al 10% del capitale sociale entro 18 mesi dalla data della delibera. Ma a spingere il titolo sono state le attese speculative per un eventuale delisting e la prospettiva di un maxidividendo dopo sette anni di digiuno: Mediobanca prevede una cedola di 0,20 euro (7,2%). Fidentiis stima 0,22 euro (8%).

In leggero rialzo Tim (+0,3%), che recupera dai minimi di seduta, in attesa del Cda di oggi che deciderà sul piano industriale concentrato sulla riduzione del debito.

Nel resto del listino, denaro sugli editoriali, con in testa Sole 24 Ore che balza del 22,6%, mentre Class editori guadagna l’11,86. Giglio +7,7%.

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