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Borsa, Eni in calo dopo il rally libico

FIRSTonline

Vendite su Eni a Piazza Affari. In una seduta di rialzi generalizzati i titoli del gruppo petrolifero scivolano dello 0,97% a 13,26 euro, con un minimo toccato a 13,19 euro, quando il Ftse Mib sale dello 0,86%.

Eni, che ieri aveva guadagnato lo 0,90%, in controtendenza rispetto al listino, oggi è tra i titoli trattati in un rapporto di Citi sul settore del petrolio. Gli analisti della banca Usa, pur alzando a “buy” il giudizio sul titolo, hanno abbassato il target di prezzo da 18,20 a 15,50 euro e, soprattutto, hanno ritoccato le stime sull’utile per azione sia del 2011 che del 2012, rispettivamente del 9% e del 27%.

La decisione riflette la revisione sulle previsioni del prezzo del petrolio per l’anno in corso e il prossimo, sulla scorta dell’idea che la crescita globale sarà più lenta di quanto stimato in precedenza (3% nel 2011 e 3,5% nel 2012). Inoltre, Citi ritiene che l’Arabia Saudita, produttore chiave all’interno dell’Opec, non interverrà in maniera tempestiva per difendere il prezzo del greggio e alla luce degli ultimi sviluppi in Libia è ipotizzabile che la produzione del Paese possa riprendere nell’ultimo trimestre dell’anno. Fatte tutte queste considerazioni, gli analisti della banca Usa si aspettano un prezzo medio del petrolio (Brent) nel secondo semestre 2011 di 100 dollari al barile (in calo da 108 dollari al barile) e di 86 dollari al barile per il 2012 (da 100 dollari).

Tornando a Eni, considerando il contesto italiano, il gruppo non appare tra i favoriti per il periodo, anche se le prospettive per il 2013-2015 restano positive. La ripresa delle attività in Libia (circa il 10% del cash flow) potrebbe essere un elemento rialzista a breve termine, tuttavia il taglio di target price riflette l’andamento del cambio euro/dollaro e la stima di una riduzione nel lungo termine del rapporto utili/flusso di cassa per il settore gas & power. Migliori le stime, invece, per la controllata Saipem (+0,99% a 28,45 euro). Per gli analisti di Citi, che hanno confermato il giudizio “buy”, tagliando il prezzo obiettivo del 21% da 43 a 34 euro, l’eps del 2011 dovrebbe salire da 2,04 a 2,06.

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