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Borsa: crescono gli occupati Usa ma l’Europa chiude piatta

Photo by Nik Shuliahin on Unsplash

Mercati in stallo in Europa e a livello record a Wall Street nel giorno del rapporto sul lavoro negli Usa, che mostra dati migliori delle attese, ma non tali da costringere la Fed a modificare rapidamente la sua politica monetaria ultra espansiva.

Piazza Affari è praticamente incolore, -0,01% e si ferma a 25.282 punti. Sul listino principale sono in evidenza: Stm +2,21% (in un contesto europeo favorevole al settore); Nexi +1,42% (con il giudizio positivo degli analisti di JP Morgan); Ferrari +1,31%; Atlantia +1,16%. Le prese di beneficio penalizzano però i titoli finanziari: Unicredit -1,86%; Banco Bpm -1,56%; Unipol -1,24%. Anche Mediobanca resta al palo (-0,08%), mentre Leonardo Del Vecchio continua a mettere segno acquisti, compreso un altro 3,5% del capitale di Piazzetta Cuccia di cui detiene ormai, tramite Delfin, quasi il 19%.

Chiudono misti, ma poco lontani dalla parità gli altri listini europei: Francoforte +0,3%; Amsterdam +0,3%; Parigi -0,02%; Madrid -0,26%; Londra -0,04%.

Non conosce tregua invece il rally di Wall Street che festeggia il rapporto sul lavoro di giugno, buono, buonissimo, ma non troppo. Gli occupati non agricoli sono aumentati di 850 mila unità il mese scorso dopo un incremento per 583 mila a maggio, secondo i dati diffusi dal dipartimento del Lavoro, meglio di quanto previsto da molti analisti, anche se il tasso di disoccupazione è salito a 5,9% da 5,8% a maggio. A dare una spinta espansiva è stata la decisione delle aziende di aumentare i salari, con l’obiettivo di richiamare in servizio molti disoccupati riluttanti. “Il mercato del lavoro statunitense si sta riscaldando – sostiene Hugh Gimber, stratega presso JP Morgan Asset Management – ma non è ancora abbastanza bollente da costringere la Fed ad adottare un tono più aggressivo”.

Infatti mentre l’azionario cresce, trascinato da titoli tecnologici, servizi di comunicazione e beni voluttuari, il rendimento dei T-Bond cala e il decennale si muove poco sopra l’1,43% dopo l’1,48% di ieri. Si ricorda che alla fine di marzo, quando i dati sull’inflazione facevano paura perché sembravano destinati a incidere pesantemente sulle scelte di politica monetaria, il tasso aveva toccato quasi l’1,78%. All’inizio dell’anno, era sotto l’1%. Il rendimento del titolo Usa a tre mesi è invece stabile intorno a 0,048%. Ora l’attenzione si sposta sulla pubblicazione, la prossima settimana, delle minute della riunione della Fed di giugno che potranno offrirete maggiori dettagli sulle varie posizioni all’interno del board su inflazione, tapering e tassi di interesse.

Anche i rendimenti dei titoli di Stato europei risultano in calo. Sul secondario il tasso del Btp decennale scende a +0,78%. Il Bund però fa meglio (-0,28%) e lo spread fra i due titoli si allarga leggermente a 106 punti base (+1,57%).

In giornata si è fatta sentire nuovamente la voce della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, che ha partecipato alla ventunesima edizione delle Rencontres Economiques d’Aix-en-Provence. Per la numero uno della Bce non è ancora il momento di abbassare la guardia: la risposta monetaria e fiscale deve continuare a essere accomodante fino a che non sarà stata superata interamente la fase della pandemia e la ripresa non sarà  stata ben avviata. Solo allora “si potrà pensare a ricreare un margine di manovra che chiaramente dovrà essere ricreato per essere pronti a fronteggiare la prossima crisi, che prima o poi si verificherà”. In una intervista a La Provence, pubblicata sul sito dell’istituto centrale, Lagarde ha anche detto che “la ripresa nell’Eurozona è in corso ma resta fragile”.

In questo contesto l’euro-dollaro galleggia sui livelli della vigilia, con il cambio che resta intorno a 1,184. 

Fra le materie prime l’oro spot è in frazionale progresso a 1783,45 dollari l’oncia, mentre il petrolio, grande protagonista di queste settimane, è poco mosso dopo i guadagni di ieri, quando il cartello del greggio dell’Opec+, a sorpresa, ha rinviato la decisione sull’aumento della produzione per i prossimi mesi alla giornata di oggi. L’attesa era per un incremento di 400mila barili al giorno da agosto a fine anno, ma si è arenata sull’opposizione degli Emirati Arabi, che contestano il metodo di calcolo delle quote.

Il Brent si muove sui livelli della viglia oltre 75,80 dollari al barile e anche il Wti resta sul filo dei 75 dollari.

L’incertezza penalizza leggermente i titoli oil di Piazza Affri, con Eni che cede lo 0,73%. 

Sempre a Milano, Ferragamo si apprezza dello 0,44% all’indomani del cda che ha approvato l’accordo per l’uscita dell’ad Micaela le Divelec Lemmi con una buonuscita da 1,9 milioni, in vista dell’arrivo del nuovo manager Marco Gobbetti.

Mediaset guadagna il 2,95% con le indicazioni positive arrivate giovedì sull’andamento della raccolta pubblicitaria. In Italia il gruppo potrebbe chiudere l’anno con una crescita dei ricavi pubblicitari di 11-12% dopo l’andamento superiore alle attese del primo semestre, secondo Pier Silvio Berlusconi. L’ad sostiene inoltre che ci siano colloqui in corso con potenziali partner finanziari e industriali per il progetto di creazione di un polo TV europeo. Contribuiscono alla performance positiva la conquista dei diritti della Coppa Italia per le prossime tre stagioni e le indiscrezioni del Sole 24 Ore su una ripresa dei contatti con Discovery.

Telecom +0,76%, dopo il via all’offerta commerciale per il calcio, a un prezzo di lancio, fino a fine luglio, che risulta molto attraente rispetto all’offerta diretta di Dazn, in quanto comprende anche l’accesso a molte partite della Champions League grazie all’accordo con Mediaset sulla app Infinity+.

Fra i titoli a stelle e strisce si segnala il balzo di Tesla +3%, che  ha consegnato 201.250 veicoli nel secondo trimestre del 2021, battendo il record del primo trimestre. Va in orbita in tutti i sensi Virgin Galactic +16,8%, spinta dalla notizia che Richard Branson prevede di viaggiare nello spazio l’11 luglio a bordo di una navicella spaziale della sua società, anticipando di nove giorni il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, che viaggerà con la sua Blue Origin.

J&J sale dello 0,61% dopo aver annunciato che recenti studi dimostrano che il suo vaccino funziona contro la variante Delta del nuovo coronavirus.

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