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Borsa 15 dicembre chiusura: il rally si ferma ma Stm e Telecom Italia tengono a galla Piazza Affari

FIRSTonline

I listini europei chiudono contrastati oggi, nel giorno delle tre streghe, terzo venerdì del mese di ogni trimestre, quando scadono contemporaneamente tre tipologie di contratti derivati, future su indici azionari, opzioni su indici e opzioni su singoli titoli.

Una condizione che aumenta la volatilità, come si vede in queste ore anche dall’andamento di Wall Street, incerta in avvio. Tanto più che è l’ultima scadenza di questo tipo dell’anno e pare sia la più grande del 2023, se non di sempre, per un valore complessivo di oltre 5mila miliardi.

D’altra parte le borse hanno anche bisogno di prendere fiato, dopo aver continuato a salire nelle ultime settimane (cinque di seguito in Europa e sette di seguito negli Usa), nella convinzione che il costo del denaro abbia raggiunto il picco e che nel 2024 i tassi cominceranno a scendere, come ha confermato la Federal Reserve mercoledì. 

Europa contrastata; Milano piatta, bene Tim

Piazza Affari dopo vari alti e bassi chiude piatta, +0,05% a 30.373 punti base, con Telecom (+2,36%) in progresso dopo la presentazione del ricorso di Vivendi contro la decisione di vendere la rete a Kkr, ma senza la richiesta di sospensiva.

Sono deboli le banche, depresse dalla prospettiva di tassi in calo.

Nel resto d’Europa Francoforte è incolore, Parigi sale dello 0,28%, Amsterdam dello 0,41%, Londra perde lo 0,94% e Madrid lo 0,75%.

Oltreoceano Wall Street è ora timidamente positiva con il DJ (+0,08%), che ha aggiornato il suo record per due giorni di seguito, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,5%. Piatto lo S&P 500.

Sul mercato valutario il dollaro rialza la testa e l’euro arretra, per un cambio in area 1,09, appesantito dal calo dell’inflazione in Francia e in Italia a novembre e dai dati PMI di manifatturiero e servizi nell’area della moneta unica a dicembre, che confermano una contrazione, benché siano provvisori. 

Tornano le vendite sul petrolio, con il Brent che arretra dello 0,74% a 76,04 dollari al barile e il greggio texano che perde lo 0,82%, per 70,99 dollari al barile.

Bankitalia taglia le stime per pil e inflazione, mentre il debito tocca un nuovo record

L’ottimismo dei mercati è in gran parte dovuto alla convinzione che le strette della banca centrale Usa non abbiano depresso la prima economia del mondo, per la quale si prevede un atterraggio morbido.

Un po’ più dura invece è la situazione europea e in particolare quella italiana. 

Mentre il braccio di ferro sul patto di stabilità è ancora in corso, la Banca d’Italia taglia a +0,6% le stime sul PIL del Belpaese per il 2024 (+0,8% previsto a ottobre), mentre il governo si attende una crescita dell’1,2%.

Per palazzo Koch anche l’inflazione sarà in decisa frenata e nei prossimi tre anni e la crescita sarà inferiore al 2%, livello target della Bce.

In tema d’inflazione oggi l’Istat ha reso noto che in novembre i prezzi sono scesi dello 0,5% mese su mese e sono saliti dello 0,7% annuo, contro +1,7% di ottobre. 

Il debito invece continua correre. Per Bankitalia a ottobre ha toccato un nuovo record di 2.867,7 miliardi con una crescita di 23,5 miliardi rispetto a settembre.

Piazza Affari, banche ancora in rosso; Stm in maglia rosa

Sono le banche la zavorra che Piazza Affari si porta dietro in questi ultimi giorni, anche perché questo è il comparto che ha sorretto il Ftse Mib nel corso dell’anno.

Tra i titoli peggiori del giorno ci sono Bper -2,2%, Mps -2,07%, Banco Bpm -1,72%.

La maglia nera di oggi va però a Diasorin -5,53%, che si ridimensiona parzialmente dopo il balzo del 10% della vigilia in attesa del piano strategico 2024-2027 in arrivo a mercati chiusi.

Agli ultimi posti del listino c’è anche Campari -2,86%, che ieri sera ha annunciato il proprio impegno ad acquisire da Beam Suntory il marchio Courvoisier, in un’operazione con un enterprise value di 1,32 miliardi di dollari. 

La lista dei titoli in guadagno si apre invece con Stm, +2,74%, in un settore dei chip ben intonato a livello continentale e grazie alla promozione da Ubs che ha alzato la raccomandazione a “Buy” da “Neutral” e prezzo obiettivo a 54 euro da 52 precedente. Anche Citigroup ha alzato il target price, portandolo a 80 euro da 67 precedente.

Sono in denaro Nexi +2,41% e Leonardo +2,39%. Nell’automotive salgono Iveco +1,54% e Stellantis +1,34%, mentre Cnh chiude la sua avventura in Piazza Affari con una perdita dell’1,13%. Il suo posto nell’indice delle blue chip verrà preso lunedì da Brunello Cucinelli (-2,84%).

Spread stabile, scendono i tassi

Scendono ancora i tassi sul mercato secondario dei titoli di Stato, dove il Btp decennale benchmark mostra un rendimento del 3,7% e il Bund di pari durata del 2,01%, per uno spread stabile a 169 punti base.

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