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Banche, aria di tempesta nel Governo ma Renzi frena

Imagoeconomica

Salvo nuovi colpi di scena, stasera il Consiglio dei ministri varerà il decreto legge che permetterà il salvataggio della Banca Popolare di Bari, commissariata dalla Banca d’Italia per gravi perdite patrimoniali, in modo da tranquillizzare correntisti e risparmiatori prima che domani riaprano gli sportelli della banca pugliese.

L’idea del premier Giuseppe Conte è quella di destinare subito un miliardo al Mediocredito centrale, che è controllato dal Tesoro, per far intervenirlo nel capitale della Popolare di Bari evitandone il fallimento e dandole il tempo necessario a ristrutturarsi sotto la guida della Banca d’Italia.

Ma le banche sono un nervo scoperto per la politica italiana soprattutto quando – come in questo caso – sono in gioco non solo i soldi dei loro clienti ma quelli di tutti i contribuenti e soprattutto dopo l’infuocata e spesso pretestuosa polemica condotta dalla Lega e dai Cinque Stelle contro il Governo Renzi per i salvataggi del passato.

Proprio per questo – oltre che per la convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri venerdi sera – Renzi si è inizialmente impuntato e si è rifiutato di approvare un decreto di salvataggio a scatola chiusa. La mossa di Renzi aveva l’evidente scopo di non firmare cambiali in bianco e soprattutto di stanare Luigi Di Maio e i Cinque Stelle e di evidenziarne tutte le contraddizioni di oggi rispetto alle polemiche e agli attacchi di ieri. Un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera testimonia che, dopo la sfuriata di ieri, il leader di Italia Viva non ha nessuna intenzione di creare difficoltà ai risparmiatori e ai correntisti della Popolare di Bari e che mette nel conto il salvataggio della banca pugliese malgrado essa non si sia ancora trasformata in spa come la riforma Renzi delle banche popolari prevedeva.

Ma l’offensiva di Renzi sulle banche, seguito a ruota dai Cinque Stelle, ha fatto infuriare il Pd e il segretario Zingaretti che ha già avvisato Conte che nei prossimi giorni pretende un chiarimento dagli alleati per poter continuare a governare.

E’ evidente che il fuoco cova sotto la cenere e che le banche possono fare da detonatore a una tensione che si è ingigantita sulla manovra di bilancio e sulle tasse ma che ora riguarda soprattutto la riforma della giustizia e ancor di più la nuova legge elettorale, dove i propositi del Pd di proporre il sistema spagnolo – un sistema che ha provocato quattro elezioni anticipate in quattro anni e che tutto garantisce tranne la stabilità di governo – hanno messo in allarme Italia Viva di Renzi e Leu perchè penalizzerebbero i partiti minori e spaccherebbero la maggioranza.

Ecco perchè è molto probabile che il decreto di salvataggio della Popolare di Bari veda la luce nelle prossime ore ma è altrettanto probabile che le polemiche e le tensioni dentro la maggioranza di governo siano tutt’altre che destinate a raffreddarsi.

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