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Assicurazioni, effetto Covid: prezzi Rc auto -5% in 8 mesi

Pixabay

Fra gennaio e agosto del 2020, i prezzi medi dell’assicurazione Rc auto sono diminuiti in Italia di oltre il 5%. Lo ha detto la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, aprendo l’assemblea annuale dell’Associazione fra le imprese assicurative italiane (leggi l’intervento integrale). “Questo andamento – ha aggiunto – ha riflesso la decisione delle compagnie di agevolare gli assicurati che non avevano usato il veicolo durante il lockdown. Infatti, la frequenza sinistri era sensibilmente scesa nei mesi di chiusura, per poi risalire progressivamente nei mesi estivi verso i valori del 2019”.

L’Ania torna a chiedere alla politica di “ripensare in maniera strutturale l’impianto normativo dell’assicurazione auto, con l’obiettivo di ridurne ulteriormente il costo complessivo per la collettività, unica strada per ridurre i prezzi a favore di tutti, favorendo comportamenti virtuosi ed evitando costi non necessari”. Farina chiede di calmierare, come avviene in altri paesi europei, la dinamica di crescita dei risarcimenti per lesioni gravi e di affrontare “in maniera ancora più incisiva il fenomeno delle truffe assicurative e di quelle legate alla criminalità organizzata”.

ASSICURAZIONI: IN 6 MESI RACCOLTA -15%

Farina ha poi sottolineato che il settore assicurativo “non è rimasto immune dallo shock” causato dalla pandemia, al punto che nel primo semestre la raccolta netta è crollata del 15% su base annua. Solo nel trimestre del lockdown – da marzo a maggio – la flessione dei premi vita “è stata del 35% rispetto al 2019 – ha detto ancora la numero uno dell’Ania – A giugno, con la fine delle misure eccezionali, c’è stata una prima inversione di tendenza, cui ha fatto seguito l’ulteriore consolidamento nei mesi di luglio e agosto, quando la raccolta è tornata sui livelli degli stessi mesi del 2019”.

FARINA: “BASTA ASSISTENZIALISMO: TAGLIAMO LA BUROCRAZIA”

Farina si è quindi rivolta al Governo e al Parlamento, rimarcando la necessità un sostegno concreto al sistema produttivo: “Nessun favore, nessuno sconto, niente finanziamenti a pioggia ma misure che garantiscano risorse adeguate all’emergenza, che rivedano il pesante regime fiscale, abbattano le infinite barriere della burocrazia, mettano a disposizione una rete efficiente e moderna di infrastrutture. La sfida è non permettere che l’economia del Paese si trasformi in un moltiplicatore di assistenzialismo improduttivo”.

FARINA: “ABBIAMO BISOGNO DI REGOLE PIÙ FLESSIBILI”

Inoltre, secondo la presidente dell’Ania, “nel perdurante scenario di tassi bassi di interesse, perché’ l’industria assicurativa possa continuare a svolgere la sua attività di investitore istituzionale e a offrire prodotti di medio-lungo termine, è urgente disporre di un quadro di regole più flessibili”. Ad esempio, Farina sottolinea la necessità di “porre in sicurezza le plusvalenze presenti nelle gestioni separate dei prodotti tradizionali e reinterpretarne per il futuro le garanzie, offrendo una nuova generazione di prodotti efficaci e prudenti”.

IVASS, FRANCO: “ASSICURAZIONI SOLIDE, MA RAFFORZARE IL PATRIMONIO”

Il sistema assicurativo italiano “si mantiene complessivamente solido anche in un contesto difficile”, ha detto il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, sottolineando però che “i rischi connessi agli effetti economici del nuovo aumento dei contagi confermano l’esigenza di preservare e rafforzare la posizione patrimoniale delle compagnie”.

Nel suo intervento all’assemblea Ania, Franco ha sottolineato che, “dopo le tensioni dei primi mesi dell’anno, il progressivo allentamento della volatilità sui mercati finanziari e la riduzione dello spread Btp-Bund, sceso da 235 punti di metà marzo ai circa 130 negli ultimi giorni, hanno consentito il graduale recupero degli indici di solvibilità delle imprese, tornati su livelli vicini a quelli di fine 2019”.

Il numero uno dell’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni ha rilevato inoltre che “a fine settembre l’indice di solvibilità del settore nel suo complesso è tornato su valori prossimi al 210%” e che “nessun gruppo assicurativo presentava valori inferiori al 130%. Il recupero degli indici riflette anche gli interventi di rafforzamento dei mezzi propri e le prudenti politiche di distribuzione dei dividendi. Le lettere dell’Ivass degli scorsi mesi di marzo e luglio hanno posto l’attenzione sul contenimento della distribuzione dei dividendi da parte delle compagnie allo scopo di non disperdere il buffer di capitale. Le nostre analisi evidenziano che il contributo del contenimento nella distribuzione dei dividendi all’aumento dell’indice di solvibilità del settore è stato di 7 punti percentuali”.

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Categories: Economia e Imprese