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Assicurazioni con compagnie UK: che succede dopo Brexit?

FIRSTonline

Dopo la Brexit, cosa succederà agli italiani che hanno stipulato un’assicurazione con compagnie britanniche? Secondo l’Ivass, il problema non è affatto marginale: riguarda 9,7 milioni di persone, che ogni anno pagano premi per 1,7 miliardi di euro. Le imprese attive in Italia ma con sede nel Regno Unito sono ben 53, di cui 47 operano nel settore danni. Tra i nomi più noti, Direct Line, Lloyd’s Assicurazioni, Stonebridge International Insurance e Admiral Insurance (diverso il discorso per Aviva: il gruppo ha la casa madre inglese, ma Aviva Italia Holding e le sue controllate – Aviva spa, Aviva Life spa, Aviva Vita spa e Aviva Italia spa – sono società al 100% italiane, per cui Brexit non ha impatti sui clienti di Aviva nel nostro Paese).

In un’intervista pubblicata sul primo numero della nuova newsletter dell’Ivass, Stefano De Polis, segretario generale dell’Istituto di vigilanza, spiega che dopo la Brexit le assicurazioni britanniche “saranno considerate a tutti gli effetti come imprese che non appartengono all’Unione Europea e di conseguenza non potranno svolgere l’attività assicurativa nel nostro Paese senza prima avervi costituito una sede stabile e avere ottenuto la relativa autorizzazione”. Non potranno, ad esempio, “vendere polizze via internet in Italia”.

Il Governo italiano ha già annunciato che in caso di divorzio senza accordo – la cosiddetta Hard Brexit – saranno emanate nuove norme per regolare il periodo transitorio di due anni durante il quale le imprese britanniche continueranno a operare sul mercato italiano, sia pure in modo differenziato.

Ma nel frattempo gli italiani assicurati con queste compagnie cosa devono fare? Chiudere le loro polizze? “Risolvere un contratto in anticipo sulla scadenza può essere svantaggioso per l’assicurato – continua De Polis – E del resto non c’è la necessità di farlo. I contratti rimarranno validi fino alla scadenza e non ci saranno modifiche alle coperture. Tuttavia, la possibilità delle imprese del Regno Unito di dare puntuale attuazione agli impegni assunti con la clientela dipenderà dalle misure transitorie e dai piani d’azione che le singole compagnie e gli intermediari hanno adottato per assicurare la continuità operativa”.

L’Ivass ha chiesto a tutte le compagnie assicurative britanniche attive in Italia di informare i clienti sui piani varati per garantire la continuità del servizio. “In ogni caso – sottolinea ancora il segretario generale dell’Istituto – le aziende devono fornire informazioni sulle eventuali modifiche che potranno avere effetti sul rapporto con l’assicurato”.

I consumatori possono ottenere maggiori informazioni rivolgendosi anche al Contact Center dell’Ivass.

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Categories: Economia e Imprese