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Acqua: Bei e Cdp nel bond da 250 milioni per la rete veneta

Pixabay

È nelle mani nelle dei consorzi pubblici la riorganizzazione delle reti idriche venete. Un processo industriale complesso ma monetizzato, in attesa che il governo definisca strategie e investimenti pubblici mirati. Il raggruppamento Viveracqua ha appena chiuso la terza emissione di Hydrobond 2020 per un valore di 248 milioni di euro. Denaro fresco necessario a potenziare la distribuzione dell’acqua in 320 Comuni veneti con 2,3 milioni di abitanti. Lungo una rete di 27.000 chilometri nei prossimi anni 4 anni saranno effettuati lavori per circa 700 milioni di euro. 

I 6 gestori consorziati in Viveracqua sono: Acquevenete S.p.A., Alto Trevigiano Servizi S.r.l., Azienda Gardesana Servizi S.p.A., Livenza Tagliamento Acque S.p.A., Piave Servizi S.p.A., Viacqua S.p.A. portano avanti progetti innovativi che hanno goduto della fiducia del mercato. In tempi non facili, Banca Europea per gli Investimenti, Cassa Depositi e Prestiti, e Kommunalkredit AG sono risultati i principali investitori nei titoli. La BEI ha sottoscritto il 50% del totale finanziato per 124 milioni di euro, Cassa Depositi e Prestiti ha investito 30 milioni, Kommunalkredit Austria AG 74 milioni di euro. Tutta l’operazione è stata coordinata da Banca Finint. 

“Il risultato finale ci consentirà di sostenere, senza rallentamenti, gli investimenti di cui il comparto idrico ha bisogno e che sono anche un volano per l’economia dei nostri territori”, ha detto Monica Manto, Presidente del Consorzio Viveracqua. In realtà Comuni e famiglie, non diversamente da altre zone d’Italia, hanno bisogno di infrastrutture moderne ed efficienti. Qui sta andando avanti un programma che ha già assorbito 540 milioni di euro e si qualifica come sinergia territoriale. Il contesto riguarda gestioni dirette di servizi essenziali, laddove i settori idrico ed acquedottistico nazionali reclamano una svolta e uno scatto industriale.

D’altra parte è stata la stessa Arera, che determina le tariffe dell’acqua, ad evidenziare al governo la voce “acquedotti” in vista del Recovery Fund. Ha chiesto di definire un’unica pianificazione acqua-energia-ambiente basata su un programma pluriennale per il periodo 2021-2028. In concreto semplificazioni, incentivi e strumenti finanziari improntati alla coerenza economica tra costo del servizio e livello di qualità. Non si sa cosa accadrà nelle prossime settimane, è certo che per ora i territori si affidano al mercato. Non a caso Fabrizio Palermo, Amministratore delegato di CDP e Dario Scannapieco, Vicepresidente della BEI, sull’operazione Viveracqua Hydrobond 2020, esprimono giudizi molto positivi.

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Categories: Economia e Imprese