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WeBuild: inaugurata il Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande impianto idroelettrico africano

FIRSTonline

Quattordici anni di lavori e 4 miliardi di dollari di investimenti sono stati necessari per portare a termine un passaggio definito storico: l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente il Grand Ethiopian Renaissance Dam (Gerd), il più grande impianto idroelettrico del continente africano e quindicesimo al mondo per capacità. Un’opera monumentale realizzata dall’azienda italiana WeBuild.

L’impianto Etiope realizzato da WeBuild

Per le dimensioni straordinarie e la complessità ingegneristica senza precedenti, Gerd, commissionata da Ethiopian Electric Power, si afferma come “una delle opere infrastrutturali più ambiziose e avanzate realizzate a livello globale negli ultimi anni”, sottolinea WeBuild in una nota. 

Il progetto, costruito da WeBuild sul Nilo Azzurro a Guba, è lungo quasi due chilometri, alto 170 metri e può contenere fino a 74 miliardi di metri cubi d’acqua.

La diga potrà generare a regime 5.150 megawatt, più del doppio dell’attuale produzione elettrica etiope, garantendo energia a 30-40 milioni di persone in un Paese dove ancora il 45% dei 130 milioni di abitanti non ha accesso all’elettricità. 

“È la più grande conquista nella storia dei popoli neri”, ha dichiarato il premier Abiy Ahmed durante l’inaugurazione, definendo l’opera una “rivoluzione energetica” per l’Etiopia e stimando ricavi per 1 miliardo di dollari l’anno dalla vendita di elettricità ai Paesi vicini.

L’Ad di WeBuild Salini: “Impianto che cambia la vita a milioni di etiopi”

La realizzazione di Gerd si inserisce in un percorso che vede Webuild protagonista in Etiopia da oltre 70 anni, con 30 progetti completati, in particolare nel settore idroelettrico. Pietro Salini, ceo di WeBuild, ha sottolineato che l’impianto “cambia la vita a decine di milioni di etiopi” e non riduce la portata del fiume: “Le dighe rilasciano acqua per produrre energia, non la consumano”. 

Al taglio del nastro era presente anche il presidente sud-sudanese Salva Kiir, che ha annunciato un accordo per acquistare energia da Addis Abeba.

All’estero, però, il Gerd resta fonte di tensione con i Paesi confinanti. L’Egitto, che dipende dal Nilo per il 97% delle proprie risorse idriche e considera la diga una ‘minaccia esistenziale’, ha inviato una protesta al Consiglio di sicurezza dell’Onu denunciando la decisione “unilaterale” etiope.

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