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Visco fa l’esame alle banche, Wall Street a dollaro e petrolio

Si riparte. Dopo il lungo week end riaprono oggi i battenti i mercati di Londra e New York. E si profilano all’orizzonte test impegnativi per le banche centrali (vertice della Bce di giovedì), per il petrolio (tra due giorni farà il suo esordio all’Opec il nuovo ministro dell’energia saudita, Khalid al Falih) e, non meno importante, per il settore auto (oggi uscirà la trimestrale di Volkswagen). In Italia, si arricchisce il dossier banche. Il fondo Atlante si accinge a fare il bis: dopo Popolare di Vicenza, tocca a Veneto Banca, anche se per l’istituto di Montebelluna non è ancora escluso l’approdo in Piazza Affari. La difficile congiuntura del credito sarà comunque al centro delle Considerazioni Finali del governatore di Banca d’Italia.

STIMOLI IN ARRIVO: TOKYO +3% A MAGGIO. E SHANGHAI VOLA

In questa cornice i listini si apprestano a congedarsi dalle insidie di maggio. Tokyo, la prima a tagliare il traguardo, si avvia ad una chiusura positiva del mese, +0,5% oggi, grazie alla frenata dello yen (11,11 contro dollaro) e a dati meno negativi del previsto sul fronte della produzione industriale (+0,3% nel mese nonostante gli effetti del terremoto, -3,5% su base annua) e dei consumi (-0,4%). A sostenere il mercato è però la convinzione che, archiviato il G7, il Giappone si prepari ad una massiccia operazione di rilancio dell’economia. Secondo il Nikkei Times, il premier Shinzo Abe si accinge ad annunciare il rinvio di due anni dell’aumento dell’Iva ed un pacchetto di stimoli fiscali tra i 5 e i 10 milioni di yen. Nel corso di maggio il Nikkei ha guadagnato il 3% grazie al rally finale (cinque giorni consecutivi di rialzo).

La forza della valuta Usa (+0,1 il dollar global index), sostenuta dall’attesa del rialzo dei tassi, favorisce la ripresa dei mercati orientali. Le borse cinesi avanzano di due punti percentuali, Hong Kong +1%. Stabile il petrolio, poco sotto la barriera dei 50 dollari: il Brent è scambiato a 49,69 dollari al barile, il Wti a 49,56 dollari (+0,2%). Rimbalza l’oro: 2.013 dollari l’oncia (+0,7%) dopo nove giorni consecutivi di ribasso.

EUROPA IN LETARGO, MILANO È LA PIÙ SVEGLIA

Apertura poco mossa in vita stamane per i listini europei, dopo una giornata segnata da volumi ridotti. La Borsa più vivace è stata Milano, grazie al settore bancario. L’indice FtseMib è salito dello 0,58% a 18. 291 punti, con un massimo a 18. 321 e un minimo di 18. 197. La Borsa di Parigi è avanzata dello 0,32%, Madrid +0,11%. A Francoforte (+0,46%) ha tenuto banco l’attesa del possibile rilancio dell’offerta Bayer (+1,3%) su Monsanto: 66 miliardi di dollari.

Una buona notizia per Mario Draghi alla vigilia del meeting d Francoforte: l’indice dei prezzi tedeschi si è attestato a quota zero, in ripresa da -0,3% di aprile. Oggi usciranno numerosi dati sensibili sull’Eurozona, tra cui, per l’Italia, il tasso di disoccupazione e l’andamento del prodotto interno lordo.

BTP, DOPO LE ASTE LO SPREAD SCENDE A 120

Scendono i rendimenti dei titoli di debito del Vecchio Continente. Il decennale tedesco è stato trattato allo 0,17%, quello francese allo 0,5%. Si contrae anche lo spread tra l’Europa “core” e la cosiddetta periferia. La forbice tra i Btp e i Bund si contrae a 120,6 punti. Il decennale rende l’1,42% (-9 punti base rispetto a venerdì). Il mercato attende con fiducia la riunione della Bce che potrebbe allargare l’area degli acquisti ai titoli corporate.

Si sono chiude così in bellezza le aste del Tesoro di fine maggio: sono stati collocati tutti i 5,5 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni con tassi in calo. Sul Btp a 5 anni il rendimento medio è sceso allo 0,40% dallo 0,49%, mentre sul titolo decennale all’1,42% dall’1,51%. Assegnati anche Ccteu con scadenza luglio 2023 per 2 miliardi di euro, con un rendimento in calo allo 0,53%.

ATLANTE DÀ LA CARICA A MPS, VENETO BANCA SPERA ANCORA NELL’IPO

A vivacizzare la seduta ci hanno provato i titoli bancari più ballerini sull’onda del possibile rafforzamento del Fondo Atlante, che aprirà il capitale a Fondi Pensione e Casse di Previdenza per un importo di un miliardo circa da destinare all’acquisto di crediti in sofferenza delle banche italiane.

I riflettori si sono concentrati così sulla seduta fiume del consiglio di Veneto Banca, chiamato a fissare i termini dell’aumento di capitale (un miliardo). L’Ipo, come già avvenuto a Vicenza, avverrà con un maxisconto: 0,10 euro per ogni nuova azione (fino ad un massimo teorico della forchetta di 3 euro). Ma rispetto a Vicenza c’è una novità: l’operazione prevede un diritto d’opzione, ovvero prima di attivare Atlante (che ha già firmato un accordo con il consorzio di garanzia guidato da Banca Imi) ci sarà da sottoporre l’inoptato agli attuali azionisti. E non è escluso che si raggiunga la sottoscrizione di un 10-15% del capitale che, assieme all’intervento di qualche grande investitore (vedi Mediobanca) possa permettere di raggiungere il flottante necessario per la quotazione in Borsa. Intesa, spettatrice interessata della vicenda, è salita dello 0,8%. Unicredit +0,3% con Pop. Vicenza, l’onere maggiore dovrebbe ricadere su Atlante.

Grande animazione attorno ad altre due partite calde: Monte Paschi +1,99%, potenziale beneficiaria degli interventi di Atlante sui non performing loans se il fondo raccoglierà nuovi capitali da enti previdenziali e fondi pensione; Banca Carige +1,64% nel giorno del Cda sul piano industriale che sarà inviato oggi alla Bce
Arretra Ubi (-0,6%), che ha smentito il coinvolgimento nella banca di Montebelluna.

VIA LIBERA DI BANKITALIA AD AZIMUT, POSTE IN EVIDENZA

Nel risparmio gestito Anima sale dell’1,7%, Poste Italiane +1,8%. Azimut + 2% dopo il via libera di Bankitalia al riassetto: Via Nazionale ha autorizzato l’ultima parte del processo di riorganizzazione di Azimut volta a escludere il gruppo dall’applicazione della CRD IV. Ne consegue che viene liberato gran parte del patrimonio e ciò rende possibile la distribuzione del restante dividendo da 1 euro nel quarto trimestre di quest’anno (yield 5%). Generali +0,6%, UnipolSai +0,3%.

FIAT SUPERSTAR. PININFARINA INDIANA: PAGATI 1,10 EURO PER AZIONE 

Fra le blue chip di Piazza Affari spicca la performance di Fiat Chrysler (+2,8%), che così ha recuperato la performance negativa della settimana scorsa (-1,4%). Si tratta anche del miglior titolo del settore Automotive europeo, a sua volta il migliore di oggi della zona euro (Eurostoxx Auto +1%). In evidenza anche Daimler in rialzo dell’1,7%. Volkswagen +1,5% alla vigilia della trimestrale.

Si è concluso ieri il passaggio di un marchio storico dell’auto italiana, Pininfarina (+4,31%), all’indiana Mahindra&Mahindra. La Pincar, finanziaria in liquidazione della famiglia del fondatore, ha ceduto l’intera partecipazione pari a circa il 76,063% a PF Holdings BV, società di diritto olandese posseduta dal gruppo indiano al prezzo di Euro 1,10 per azione (contro una quotazione di 2,81 euro). PF Holdings promuoverà un’offerta pubblica di acquisto totalitaria obbligatoria sulle azioni ordinarie Pininfarina, allo stesso prezzo di acquisto (pari ad Euro 1,10 per azione) corrisposto in favore di Pincar. L’accordo di investimento stipulato tra gli Investitori e Pincar in data 14 dicembre 2015 (l’Accordo di Investimento) prevede, tra l’altro, l’impegno da parte degli Investitori di investire Euro 20 milioni mediante un aumento di capitale di Pininfarina, offerto a tutti gli azionisti, entro la fine del 2016. Facile che l’Opa vada deserta, come auspicato dal nuovo socio di maggioranza che intende mantenere la società quotata (e ben ricapitalizzata).

SCURE UE SU CNH, LEONARDO NELLA BLACK LIST INDIANA

Cnh Industrial scende dello 0,7%. Il Financial Times scrive che sta per arrivare una super-multa della Ue a carico dei produttori europei di camion, al termine di un’indagine Antitrust che avrebbe evidenziato l’esistenza di un cartello a cui avrebbero partecipato tutte le Case per tenere alti i prezzi. Sarà, secondo il quotidiano, la penalità più salata mai comminata dall’Unione europea, superiore agli 1,4 miliardi di euro, penalità record finora, stabilita nel 2012 contro il cartello dei produttori di televisioni e monitor. 

Leonardo chiude in calo dell’1,5%: la società italiana della Difesa sta per essere inserita nella black list del governo indiano per le indagini sulla corruzione. L’esposizione del Gruppo Leonardo-Finmeccanica sull’India è estremamente limitata “perché – recita una nota – da anni non viene incluso nelle previsioni alcun nuovo ordine. In particolare, poi, l’ordine per la fornitura di siluri non è mai stato formalizzato attraverso la sottoscrizione del relativo contratto. Per tutto questo, le Guidance 2016 e gli obiettivi annunciati nel piano industriale risultano pienamente confermati”. 

AVANZA ENEL, DEBOLE TELECOM. SALE ENI

Variazioni positive e nuovi record di periodo per le utility: Enel +0,4%, Snam +0,8%. A2A +2,4%. Gli analisti di Icbpi che hanno confermato il rating buy e il target price a 1,66 euro dopo la notizia dell’estensione di 50 giorni dei termini previsti per l’accordo con Linea Group Holding. Eni +0,8%, poco mosse Tenaris +0,2% e Saipem +0,4%. Arretra Telecom Italia (-0,4%). A fine 2020 quando il piano di Enel sarà portato a termine l’Italia sarà ricoperta per il 50%.

RCS, LA CONSOB INDAGA SU MEDIOBANCA

Rcs arretra dell’1,63% a 0,75 euro ma resta sopra il prezzo dell’offerta Investindustrial. La Guardia di Finanza, su mandato della Consob, ha effettuato un’ispezione in Mediobanca. L’oggetto è la tempistica legata alle dichiarazioni dei vertici di Piazzetta Cuccia e il successivo lancio dell’Opa da parte della cordata International Media Holding, composta da Investindustrial, Mediobanca, Della Valle, Pirelli e UnipolSai.

NUOVO MASSIMO PER DIASORIN, VOLANO SAES GETTERS E MONDO TV

Mondo TV (+5,2%) ha sottoscritto un nuovo contratto di licenza in Kuwait con Media Relation Company per i diritti di trasmissione televisiva terrestre non esclusiva in Kuwait di due serie animate.

DiaSorin (+2%) ha fatto segnare in mattinata il nuovo record storico. La performance da inizio 2016 si amplia a +14%. Lo scorso lunedì il titolo ha anche staccato un dividendo per azione di 0,65 euro (yield 1,24%).

Saes Getters +11,7% sull’onda dell’avvio del business della “plastica intelligente” e su possibili M&A in Italia.

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