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Unicredit: l’assemblea dà il via libera al maxi stipendio di Orcel, il manager più pagato d’Italia

Imagoeconomica

All’assemblea degli azionisti Andrea Orcel e Pietro Carlo Padoan, ceo e presidente di Unicredit si sono presentati con l’orgoglio di una crescita degli utili ai massimi da 10 anni, un rendimento del 10,7% per i soci, il valore di Borsa quasi raddoppiato e un ok fresco fresco dalla Bce per un un buy back da 3,34 miliardi, il maggiore mai lanciato da una banca italiana. I voti degli azionisti sono stati dunque di approvazione per conti, buyback e dividendo. Ma sono stati positivi anche per le richieste di aumento delle remunerazioni per i manager, Andrea Orcel in testa.

All’assemblea di oggi erano presenti 3.641 azionisti rappresentanti di 1.336.844.847 azioni ordinarie, pari al 68,88% del capitale sociale tramite il rappresentante designato da UniCredit. I principali soci presenti con quote superiori al 3% del capitale sociale sono il Gruppo BlackRock, Parvus Asset Management Europe e Gruppo Allianz.

Il titolo a Piazza Affari perde lo 0,10% a 17,44 euro per azione.

Approvato il maggior buyback mai lanciato da una banca italiana

Martedì scorso la Bce ha autorizzato l’esecuzione del programma di buyback di Unicredit per un importo di 3,343 miliardi, il maggior piano di riacquisto di azioni mai lanciato da una banca italiana. “Questo è un ulteriore segnale della buona governance di questa Banca, specialmente in un momento critico e turbolento per il settore finanziario”, ha detto il Presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan, all’apertura dell’assemblea degli azionisti oggi, e, aggiunge, “dimostra la forza del nostro modello di business. Abbiamo ottenuto i migliori risultati del decennio e sette trimestri di crescita consecutivi”.

“L’approvazione da parte della Bce, ha detto la banca, è basata sulle informazioni finanziarie fornite dalla società, che hanno evidenziato una significativa solidità dei livelli di capitale e una generazione organica di capitale ai vertici del settore. Insieme alla consistenza della posizione di liquidità, questi elementi garantiscono che l’azienda possa affrontare scenari di stress da una posizione di forza”. L’autorizzazione permetterà alla banca di distribuire agli azionisti 5,25 miliardi complessivi (buyback più dividendi), il 16% della capitalizzazione di mercato. Il Cet1 ratio proforma post buyback e dividendo è pari al 14,9% e la banca si attende di aumentarlo ulteriormente.

La ripartizione degli utili

“Non stiamo solo migliorando le nostre metriche, ma stiamo rivedendo il modo in cui generiamo e distribuiamo gli utili, così da alimentare crescita e successo” ha esordito Padoan stamane, rivolgendosi agli azionisti.

Sulla base di un utile netto di 3,1 miliardi registrato su base individuale per l’esercizio 2022, l’istituto ha ottenuto l’approvazione dagli azionisti della ripartizione in questo modo:
– ai Soci, un dividendo unitario di 0,9872 euro per ogni azione in circolazione, avente diritto al pagamento il 26 aprile prossimo, per un importo massimo di euro 1,906 miliardi corrispondente a circa il 35% del cosiddetto “Utile Netto di Gruppo”.
– a favore di UniCredit Foundation un importo pari a 20 milioni per iniziative sociali, di beneficenza e culturali.
– alla Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio termine per il personale di Gruppo, un importo pari a 75 milioni.
– alla Riserva legale 100 milioni.
– Inoltre 5 milioni a iniziative finalizzate all’inclusione sociale e lavorativa dei giovani, alla promozione dell’educazione e al sostegno alle comunità maggiormente impattate dalla transizione energetica, costituendo apposita riserva.

Padoan: concentrati sul piano strategico, non ci facciamo distrarre da speculazioni di mercato

“Siamo concentrati sull’esecuzione del nostro piano strategico e non perderemo il focus. Non ci faremo distrarre dal contesto esogeno e dalle speculazioni del mercato” ha continuato Padoan. Ha poi aggiunto riguardo l’Europa, “senza una vera unità, sotto forma di un’unione bancaria e di un’unione dei mercati finanziari, non saremo in grado di liberare il potenziale del nostro continente e di giocare il ruolo che potremmo e dovremmo avere sulla scena mondiale. E dobbiamo iniziare a farlo adesso”.

L’ok al bilancio 2022. Orcel: il nostro miglior risultato in oltre un decennio

L’assemblea ha anche votato a favore del bilancio 2022 presentato dalla banca di piazza Gae Aulenti in gennaio e che ha mostrato un utile pari a 5,2 miliardi di euro, superiore alle attese degli analisti, sui massimi da 10 anni. Rispetto al 2021, l’aumento è del 64% a 5,4 miliardi escludendo la Russia, +47,7% considerando Mosca. L’utile contabile dell’intero anno ammonta invece a 6,5 miliardi di euro e include tra le altre cose il rilascio di Dta in Austria e Italia per 852 milioni nel quarto trimestre. “Unicredit ha conseguito una serie di risultati finanziari eccezionali che dimostrano i progressi significativi nel percorso di trasformazione industriale e la capacità di ottenere performance eccellenti in tutto il ciclo” ha detto Orcel, evidenziando che quello registrato nel 2022 “è il nostro miglior risultato in oltre un decennio”.

Le politiche di remunerazione

Il board di Unicredit aveva proposto di modificare la politica di remunerazione per poter premiare il superamento dei target. Dopo settimane spese a stendere rapporti diplomatici, Unicredit ha ottenuto l’ok dall’assemblea riguardo l’aumento della remunerazione di oltre 900 manager e in particolare riguardo il compenso del ceo, Andrea Orcel, fino a 9,75 milioni di euro (dai 7,5 milioni precedenti), superando di gran lunga l’amico e rivale Carlo Messina, Ad di Intesa Sanpaolo che nel 2022 ha preso 4,94 milioni tra fisso e variabile, in base allo schema in vigore dal 2016

Hanno votato a favore il 69,1%, contro un consenso atteso di 55-65% dei presenti (ancora in modalità remota).

Orcel, in sella da due anni, era entrato con un bonus di 5 milioni (criticato dagli advisor dei fondi di mercato e passato con il 54% dei sì), oggi ha dalla sua le performance: oltre alla crescita degli utili ai massimi da 10 anni, un rendimento del 10,7% per i soci e il valore di Borsa quasi raddoppiato. L’ambizione a guadagnare di più, essendo già Orcel il banchiere più pagato d’Italia, aveva creato qualche malumore e, come nel 2021, la contrarietà di Iss e Glass Lewis, gli advisor dei fondi istituzionali che in due note dedicate avevano criticato la nuova politica di remunerazione, invitando il mercato a votare “contro”. Unicredit ha fatto leva sui soci storici e nei giorni scorsi si erano schierati Parvus (5%), Allianz (3,3%), Norges (2,9%), Fondazione Cariverona (1,7%). Altri soci vicini a Orcel, già in passato, sono Fondazione Crt e Delfin, all’1,9% a testa. E alla fine la maxi-remunerazione del Ceo è passata.

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