X

TURISMO – Dal volo aereo all’ombrellone: ecco Tripitaly, piattaforma di pianificazione del viaggio

Dopo il flop di Italia.it, aborto digitale da 40 milioni, il turismo riprova a fare sistema attraverso una piattaforma web, e stavolta lo fa partendo dalle imprese e dai giovani. È infatti frutto della collaborazione tra Confturismo, struttura di riferimento di Confcommercio-Imprese per l’Italia per il comparto del turismo, Gruppo Uvet, polo distributivo dal 1950 e Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative, il nuovo portale Tripitaly.it, presentato oggi a Roma in occasione della Conferenza Italiana del Turismo e che diventerà realtà entro pochi mesi.

“Sicuramente – spiega Enrico Gasperini, presidente di Digital Magics – entro l’Expo”, l’appuntamento tanto discusso negli ultimi giorni ma che porterà a Milano e all’Italia 10 milioni di visitatori in più nel 2015. Di questi, buona parte è predisposta a pianificare il proprio viaggio nei dettagli, più degli italiani, che secondo una ricerca dell’istituto Piepoli illustrata in conferenza scelgono sì – per il 49% – internet, ma solo nel 10% dei casi optando per il pacchetto viaggio. Mentre noi scegliamo struttura per struttura, gli stranieri che verranno per Expo e non solo vanno oltre. “Vogliono non solo – spiega ancora Gasperini – il solito pacchetto volo+hotel+noleggio auto, ma anche la prenotazione di musei, ristoranti e di qualsiasi attività legata al luogo scelto”.

Un configuratore di viaggio, dunque. Questo vuole essere Tripitaly.it, laddove il servizio hotel-volo-auto è appannaggio dei soli big come Booking e Expedia (proprio oggi finiti nel mirino dell’Antitrust, insieme a Tripadvisor) e comunque tutta la galassia di operatori internet è fatta esclusivamente di centinaia di soggetti stranieri: anche se – secondo Piepoli – nonostante la crisi la maggioranza degli italiani mostra una buona propensione a muoversi (+12% rispetto all’anno scorso) e a farlo sul web e con largo anticipo, nessun intermediario online è infatti italiano.

Tripitaly proverà a colmare questo vuoto, in un Paese dove la competenza sul turismo non è neanche dello Stato ma delle Regioni, e si offrirà come hub per tutti i soggetti coinvolti e per centinaia di startup innovative impegnate nel settore del turismo. “Stanno nascendo  – dice Gasperini – grazie alle sinergie degli incubatori e ai contributi del venture capitalism: se anche difficilmente avremo delle Tripadvisor italiane, almeno avremo una piattaforma ricca di idee e servizi innovativi”. Tra le maggiori, proprio sul modello di sharing alla Tripadvisor e/o puntando sulla pianificazione online, si possono citare “ilmangione.it”, legato alla scelta dei ristoranti, “Plannify”, capace di selezionare 314.685 eventi in Italia e nel mondo, o ancora “Sunbrella”, tramite la quale prenotare persino l’ombrellone sulla spiaggia.

Il servizio, che dovrebbe competere anche e soprattutto al pubblico, arriva dunque dal privato e dai giovani, seguendo i modelli vincenti e andando oltre. “E’ di questo che il viaggiatore ha bisogno – dice anche Carlo Sangallo, presidente di Confcommercio – e non della tassa di soggiorno, che potrebbe anche avere un senso se non bloccata dal Patto di Stabilità”. Sangalli sintetizza in 4D il progetto Tripitaly e in generale il futuro del settore del turismo, che come è noto in Italia rappresenta il 10% del Pil, una cifra intorno ai 160 miliardi di euro. “Diversificazione, destagionalizzazione, distinzione e soprattutto digitalizzazione”.

E il ruolo del governo? Laddove la politica ha fallito nella sistemizzazione, delegando competenze alle Regioni e come noto mettendo a rischio un’occasione come l’Expo 2015, può almeno dare un contributo nella realizzazione del database, fondamentale per riempire capillarmente il contenitore di Tripitaly e offrire un servizio totalmente digitalizzato al viaggiatore. “In questo senso – spiega Gasperini – è importante il ruolo del portale governativo Open Data”. E dell’Agenda Digitale, sarebbe da aggiungere. Lo chiede il turista, anche quello italiano, che continua a voler viaggiare e che, secondo Piepoli, continua a preferire – nonostante tutto – l’Italia.

Related Post
Categories: News