I dazi americani – non ancora ben definititi per le diverse categorie – e che Donald Trump vuole imporre sono tasse imposte sui prodotti importati negli Stati Uniti. Se generalmente questi dazi vengono applicati per proteggere le industrie locali o per rispondere a politiche commerciali di altri paesi. Mentre quando si riferisce precisamente al settore del lusso”, ci si riferisce spesso a tasse più alte su beni di lusso importati, come orologi di marca, abbigliamento di alta moda, automobili di lusso o gioielli. Questi dazi possono rendere più costosi questi prodotti per i consumatori americani, influenzando il mercato del lusso e le scelte di acquisto e ciò comporta comunque una crisi generale in tutto il mondo che produce ed esporta tali beni. Se l’obiettivo è quello di favorire la produzione interna di beni di lusso o di limitare le importazioni di prodotti di alta gamma non sempre la strategia è favorevole per gli Stati Uniti.
Ma l’amministrazione Trump non intende fermarsi e prende di mira l’industria degli orologi
La cifra del 39% è stato un duro colpo per la Federazione dell’industria orologiera svizzera, che nel 2024 la Svizzera aveva eliminato i dazi doganali sulle importazioni di tutti i beni industriali. Secondo dati di giugno forniti dalla della federazione, le esportazioni di orologi svizzeri registravano un rallentamento prolungato, con cali significativi negli Stati Uniti, in Giappone e a Hong Kong, mercati decisamente di punta per l’orologeria e i brand più noti e apprezzati dal mondo intero. Aziende che esportano soprattutto una quantità significativa dei loro prodotti negli Stati Uniti. Gli Usa sono uno dei principali mercati di sbocco per gli orologi svizzeri, contribuendo in modo importante alle esportazioni totali del settore. Secondo l’Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti, il deficit commerciale degli Stati Uniti con la Svizzera è stato di 38,5 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 56,9% rispetto al 2023. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter sostiene di credere che Trump abbia infine scelto il dazio del 39%, perché la cifra è stata arrotondata per eccesso rispetto al deficit commerciale di 38,5 miliardi di dollari.
Ma cosa possiamo ancora attenderci?
Fino al 7 agosto, data prevista per l’entrata in vigore dei dazi, probabilmente il governo svizzero cercherà di negoziare visto che le aziende svizzere rischiano con questa operazione la perdita di migliaia di posti di lavoro. Certo è che con l’applicazione al 39% non sarà solo penalizzata l’industria degli orologi e i lavoratori ma tutto il collezionismo di questo bene così desiderato, che già nell’ultimo anno denuncia un minore interesse a causa di queste continue incertezze.