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Tremonti: “Nessun condono”. Ma Ue e Confindustria bocciano la manovra bis

Nessun condono, né scudi fiscali in vista. Sarebbero solo interventi “una tantum” per fare cassa, ma “non modificherebbero l’assetto della finanza pubblica”. Queste le paole usate da Giulio Tremonti in commissione Bilancio al Senato. Inoltre nella manovra non ci sarebbe alcuno squilibrio fra nuove tasse e tagli alla spesa. Anzi, “la proporzione inizialmente prevista viene mantenuta e confermata”, perché “il contributo di solidarietà viene sostituito da misure prettamente fiscali”. Quanto alla possibilità di un accordo con la Svizzera, sull’esempio di quanto fatto da Germania e Gran Bretagna, per regolarizzare la situazione dei capitali all’estero, il superministro fa sapere che “la posizione italiana è da sempre quella di rispettare il quadro normativo dell’Unione europea e di procedere in armonia con quanto previsto dagli altri partner europei”.

Ma i partner europei sono tutt’altro che soddisfatti di questa manovra. Almeno quelli di Bruxelles. “Siamo preoccupati dal vedere un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale, il cui impatto è difficile da quantificare”, ha detto oggi Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn.

Segnali molto più positivi dalla Germania. Un altro portavoce, stavolta quello della cancelliera Angela Merkel, ha sottolineato come il Governo di Berlino abbia “piena fiducia” nel fatto che l’Italia, nonostante la metamorfosi della manovra, “approverà le misure necessarie a rispettare il risparmio previsto per arrivare agli effetti attesi sul bilancio pubblico”.

Una bocciatura della nuova finanziaria arriva invece da Confindustria. “Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell`emendamento presentato dal Governo – si legge in un duro comunicato di Viale dell’Atronomia – Le misure presentate ieri risentono della fretta e dell`approssimazione con cui è stato predisposto l`emendamento, non sono coerenti neanche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste”. Le soluzioni proposte sono infatti “poco efficaci rispetto all’obiettivo di una seria lotta all’evasione e rischiano di penalizzare le imprese corrette nel rapporto con il Fisco”.

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Categories: Politica