X

Torna a Brescia la “Vittoria Alata”, la statua amata da Carducci e D’Annunzio

Vittoria Alata prima del restauro _ Archivio fotografico Civici Musei di Brescia - Fotostudio Rapuzzi

La Vittoria Alata sarà ufficialmente restituita a Brescia a novembre 2020. La statua tornerà in città dopo quasi due anni di lavori di restauro, promossi dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Bergamo e Brescia, e condotti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Di seguito tutte le iniziative 2020/2021 per il suo ritorno.

Trenta sono i professionisti che a vario titolo, ciascuno con la propria specializzazione, sono stati impegnati nelle numerose attività di conoscenza e di conservazione del bronzo. Gli interventi si sono concentrati dapprima sulla pulitura della scultura, quindi sulla rimozione controllata dei materiali che riempivano la statua e della struttura interna a cui si agganciavano le ali e le braccia della Vittoria, sulla progettazione del sostegno interno a garanzia della statica del bronzo, e sulla stesura di un materiale protettivo, scelto anche in base alle caratteristiche dell’ambiente espositivo. Durante questo periodo, sono stati condotti studi, indagini scientifiche ed esami volti a una conoscenza più approfondita della tecnologia di costruzione e non solo.

La grande statua in bronzo, amata da Giosuè Carducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, ammirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III che ne vollero una copia, che per composizione, materiale e conservazione è una delle opere più importanti della romanità, avrà una nuova collocazione nella cella orientale del Capitolium, in un allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.

È proprio presso il Capitolium che nel 1826, durante gli scavi archeologici condotti dai membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia, venne ritrovata all’interno di un’intercapedine dell’antico tempio romano, insieme a sei teste imperiali e ad altri reperti, forse per preservarla da eventuali distruzioni.

La scultura, realizzata in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa, è databile al I secolo dopo Cristo, ispirata a modelli più antichi.

Vittoria Alata prima del restauro _ Archivio fotografico Civici Musei di Brescia – Fotostudio Rapuzzi

Da venerdì 18 settembre Brescia proporrà, come anticipazione dell’arrivo della Vittoria Alata, alcune iniziative tra cui la mostra-omaggio all’architetto Juan Navarro Baldeweg (Santander, 1939), autore dell’intervento del riallestimento della Vittoria Alata nel Capitolium.

La rassegna, in programma fino al 5 aprile 2021, dal titolo Juan Navarro Baldeweg. Architettura, pittura, scultura. In un campo di energia e processo, curata da Pierre-Alain Croset, ospitata nel Museo di Santa Giulia (Coro delle Monache, Basilica di San Salvatore e cripta), col patrocinio dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dell’Ordine degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia, presenterà una serie di opere – modelli e disegni dei suoi progetti più importanti, grandi tele e sculture – che ripercorrono la poliedrica carriera di Navarro Baldeweg, come architetto, pittore e scultore, e che consentono di cogliere le interazioni e le connessioni tra le varie arti.

Le ali della Vittoria si estendono fino alla contemporaneità e sono state d’ispirazione a Francesco Vezzoli, bresciano di nascita, uno degli autori italiani più conosciuti e apprezzati del panorama artistico internazionale.

Per il ritorno della statua, Francesco Vezzoli ha progettato degli interventi curatoriali, radunati attorno al titolo di Palcoscenici archeologicida gennaio 2021, capaci d’instaurare una relazione tra le sue sculture, il sito archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia.

Le opere condurranno lo spettatore dalla terrazza del Capitolium alla Basilica di San Salvatore, lungo un percorso cronologico che dal I secolo dopo Cristo giunge all’VIII secolo, tra cultura romana e longobarda.

Nella primavera 2021, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Brescia presenteranno, per la prima volta in Italia, 150 immagini, alcune di grande formato, tratte dal lavoro monumentale IMPERIVM ROMANVM di Alfred Seiland, (Sankt Michael im Lungau, Austria, 1952) di cui 30 inedite e 10 scattate a Brescia tra agosto 2019 e marzo 2020, che colgono il patrimonio antico della città in diverse stagioni e situazioni e ne documentano il valore monumentale e sociale, accompagnate dai video backstage del progetto.

L’artista austriaco, affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, ha viaggiato nei territori in cui si estendeva l’Impero Romano, dalla Siria alla Scozia, fermando sulla pellicola le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.

L’esposizione, dal titolo Alfred Seiland. IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, organizzata da Fondazione Brescia Musei in co-produzione con Skira, prevedrà per Brescia un percorso totalmente nuovo rispetto a quanto proposto nelle altre sedi europee, ripensato sulla base delle diverse percezioni del significato di “patrimonio” e arricchito da scatti inediti. I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per gli abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo; l’obbiettivo di Seiland offre una riflessione sempre attuale e spesso sorprendente.

L’iniziativa anticiperà la quarta edizione del Brescia Photo Festival, diretto da Renato Corsini, che si terrà sempre nel corso della primavera e il cui titolo Patrimoni, sottolinea il valore culturale, archeologico, storico e sociale dei beni culturali, dall’antichità romana alla contemporaneità.

settembre 2021, Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Skira promuove la grande mostra Vittoria. Il lungo viaggio di un mito al Museo di Santa Giulia.

L’esposizione, curata da Marcello Barbanera, Francesca Morandini e Valerio Terraroli approfondirà il tema della Vittoria, indagandone storia, aspetti e declinazioni anche nell’età moderna e contemporanea, attraverso una serie di opere antiche provenienti dall’area del Mediterraneo e dalle zone più periferiche dell’Impero romano in grado di delineare la genesi iconografica di questo straordinario modello, che ancora non trova confronti specifici.

Le sezioni che compongono il percorso permetteranno ai visitatori di effettuare un viaggio nel tempo di 2.500 anni sulle ali appunto della Vittoria, attraverso la vista di reperti inediti e inconsueti, garantendo un’esperienza che cambierà radicalmente la percezione che finora si è avuta di questo simbolo e che permetterà di cogliere con maggiore ricchezza di sfaccettature il significato della Vittoria Alata, simbolo della città.

L’identità visiva studiata per la comunicazione del grande progetto culturale dedicato alla Vittoria Alata e alla città di Brescia è stata realizzata da Tassinari/Vetta, uno dei più importanti studi grafici in Italia.

Related Post
Categories: Arte