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Tim, il colpo di scena Bollorè agita l’assemblea

Imagoeconomica

Nemmeno se fosse stato programmato si sarebbe potuto immaginare un colpo di scena così dirompente per l’assemblea di Tim come la notizia del fermo in Francia per sospetta corruzione di Vincent Bollorè, patron di Vivendi, primo azionista della compagnia telefonica. A distanza Marina Berlusconi, il cui gruppo è ai ferri corti con il finanziare francese per il flop delll’affaire Mediaset Premium, è stata tranchant anche su Telecom: “Non abbiamo un auspicio. Quello che posso dire è che il signore Bolloré non si è smentito nel modo in cui si comportato anche in Tim perché ha usato la delicatezza e la compostezza di un Attila”.

“Soltanto che Attila un impero enorme era riuscito a crearlo – ha aggiunto Berlusconi a margine dell’assemblea di Mondadori – di loro abbiamo visto tutti molto bene e toccato con mano l’arroganza e la spregiudicatezza anche perché non fanno nulla per nasconderle. Quello che nascondono molto bene è il pensiero strategico che c’è dietro i loro comportamenti e lo fanno talmente bene che a volte c’è da chiedersi se lo abbiano davvero”, ha concluso. In riferimento a Mediaset, la numero uno di Mondadori ha poi commentato: ”  L’accordo Mediaset-Sky è un accordo commerciale non in esclusiva quindi è possibile che ci siano delle trattative anche con Tim per la vendita di alcuni contenuti”

L’attesa assemblea degli azionisti di Tim, che si è aperta stamattina a Milano con il 56,7% del capitale presente poi salito al 65,9%, è stata guidata da Franco Bernabè, vice presidente indipendente e reggente dopo le dimissioni del presidente Arnaud de Puyfontaine e dei consiglieri di nomina Vivendi. Il manager italiano ha ricordato in apertura che l’integrazione dell’ordine del giorno con la revoca e la nomina di sei consiglieri è stata sospesa avendo Vivendi e Tim vinto il ricorso contro l’aggiornamento dell’odg voluto dal collegio sindacale. Ha quindi invitato gli azionisti a non intervenire sul tema che sarà affrontato tra dieci giorni, nella successiva e decisiva assemblea del 4 maggio, e cioè sull’intero rinnovo del board ma ha tuttavia ricordato che la stessa nomina dell’ad Amos Genish è stata oggetto di “ostruzioni di voto da parte di molti azionisti, che non possono rimanere inascoltati”. Per questo ha proposto di votare l’intero ordine del giorno che cita, al primo punto, la cooptazione in Cda dell’amministratore delegato in carica.

Le partecipazioni all’assemblea sopra il 3% sono state quelle di Vivendi – il cui ex numero uno, Vincent Bollorè, è stato posto in stato di fermo per corruzione – con il 23,94% del capitale, del Fondo Elliott di Paul Singer con l’8,85% e Cdp con il 4,78%, in crescita rispetto al 4,26% precedentemente comunicato. Nell’auditorium di Rozzano si sono riuniti 87 azionisti in proprio, 4.212 per delega e 4 in rappresentanza.

“Tim – ha dichiarato Franco Bernabè in riferimento alle polemiche e agli scontri delle ultime settimane tra Vivendi e il fondo Elliott – ha diritto a una guida sicura ed efficace con il sostegno e la stabilità ispirati a una visione di lungo periodo. Invece abbiamo assistito a un progressivo deterioramento delle relazioni”.

“A mio modo di vedere – ha continuato Bernabè in apertura di assemblea – la polemica ha toccato toni eccessivi e poco consoni a una società del nostro standing.

Lo scontro in corso su Tim ha generato secondo il Vicepresidente del Gruppo “un clima sbagliato con gravi ripercussioni in termini reputazionali. Auspico che tutti i soci operino fattivamente nel futuro”.

Bernabè, sottolineando il lungo rapporto che lo lega a Tim di cui è stato Amministratore delegato e presidente nel passato, ha ricordato come la società sia una “realtà importante per l’Italia, per tutti coloro che ci lavorano per tutti i cittadini italiani”. “Serve – ha dichiarato – un atteggiamento meno conflittuale e più attento agli interessi complessivi di tutti gli azionisti”.

Prendendo la parola nel corso dell’assemblea Amos Genish ha sottolineato ai soci presenti che cercherà di lavorare con tutti. “Cercherò di lavorare con chiunque nei prossimi anni”, ha dichiarato, aggiungendo “ci vedremo l’anno prossimo”. A questo punto l’appuntamento cruciale si sposta al 4 maggio, quando dovrà essere nominato il nuovo board di Telecom Italia e per il quale sia il fondo Elliott, sia Vivendi hanno presentato liste di maggioranza. Parlando del suo futuro dopo l’assemblea che si terrà tra 10 giorni, Genish ha dichiarato: “Sono qui in qualità di ceo, ho come tutti i ceo piena fiducia e la fiducia da parte dell’azienda è un fattore chiave, spero possa avvenire anche in futuro”. L’ad, confermato oggi nel ruolo fino al 4 maggio con i voti del 97,86% del capitale presente, ha poi annunciato che “l’implementazione dello scorporo della rete avverà in un arco di 12-18 mesi”.

L’assemblea ha infine dato il via libera dei soci ai conti 2017 di Telecom Italia e al dividendo per le azioni di risparmio. Ok anche al nuovo collegio dei sindaci che ha visto la maggioranza assegnata alla lista Vivendi che ha ottenuto il 75,3% che esprime 3 membri effettivi e due supplenti. Il presidente resta Roberto Capone.

Bisognerà ora aspettare il prossimo 4 maggio per la nomina del nuovo Cda. A Piazza Affari, il titolo perde lo 0,8% a 0,8626 euro.

 

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