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Terremoto: nessuna tendopoli per gli sfollati

“Non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda: non bisogna nemmeno metterle le tendopoli. Questo è l’obiettivo, vedremo come fare nei prossimi giorni”. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, nel corso di una riunione tecnica cui hanno partecipato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui.

Il Presidente del Consiglio ha detto poi che le case danneggiate dal terremoto che ha colpito le Marche  saranno ricostruite “presto e bene”. La ricostruzione nelle aree terremotate richiede “un intervento strutturale” e questa necessità deve essere “spiegata bene all’Italia, all’Europa, a tutti”, ha avvertito Renzi: “Come stiamo facendo ad Amatrice, non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l’attenzione della politica”.

Il capo del Governo ha quindi chiesto “al Parlamento di fare il più veloce possibile per l’approvazione del decreto sul terremoto, nel rispetto dei rispettivi ruoli”, ha detto il premier, ribadendo “la vicinanza al territorio e alle persone colpite. L’Italia non lascia soli i cittadini. Il terremoto ci mette a dura prova ma noi siamo più forti e ce la faremo”.

Sul versante economico, ieri il Consiglio dei ministri ha stanziato i primi 40 milioni per l’intervento immediato. La Commissione europea ha confermato che le spese per far fronte all’emergenza terremoto saranno considerate fuori dal deficit. “Secondo le regole Ue – ha detto all’agenzia Agi la portavoce dell’esecutivo comunitario, Annika Breidthardt –, i costi per l’emergenza a breve termine in risposta a catastrofi naturali importanti possono essere considerati eccezionali e quindi esclusi dal calcolo degli sforzi strutturali di uno Stato durante la valutazione del rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita”.

Intanto, sono state circa 100 le scosse di terremoto di magnitudo non inferiore a 2 registrate dalla mezzanotte tra Marche e Umbria. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), undici di queste sono state di magnitudo compresa tra 3 e 3.5: la più forte alle 4:13 con epicentro a Fiordimonte e a 10 km da Ussica (Macerata); una di magnitudo 3.4 alle 5 nella stessa zona. Non si registrano al momento nuovi crolli.

Sono oltre 4.000 gli sfollati nella quindicina di comuni interessati dal sisma che ha colpito le Marche, ma le verifiche stanno proseguendo. In arrivo altre 2.000 brande, mentre è partita un’altra richiesta di mille letti da distribuire nelle zone colpite. Questi dati sono emersi dalla riunione del Centro operativo regionale.

“La situazione è drammatica, solo per miracolo non ci sono stati morti e feriti gravi, ma i danni sono molto ingenti”, ha detto l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. “Stiamo valutando il trasferimento degli sfollati verso la costa”, ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, da Pieve Torina, a pochi chilometri da Visso.

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