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Terna: 21 miliardi di investimenti in 10 anni e 5 nuove dorsali elettriche Hypergrid. Ecco il piano di sviluppo 2023

Terna

Oltre 21 miliardi di investimenti in 10 anni, una nuova rete, chiamata Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua, cinque nuove dorsali elettriche che consentiranno di raddoppiare la capacità di scambio da Sud verso Nord e 30 opere strategiche per favorire il raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Il tutto allo scopo di centrare cinque macro obiettivi: abilitare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55”, favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, sviluppare le interconnessioni con l’estero, aumentare il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete.

Questi i capisaldi del nuovo piano di sviluppo 2023 di Terna presentato in mattinata dalla presidente Valentina Bosetti e dall’ad Stefano Donnarumma, alla presenza del ministro dell’Ambiente della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini. 

Terna: oltre 21 miliardi di investimenti, Donnarumma: “I più alti mai previsti”

Il nuovo piano di sviluppo 2023 presentato da Terna prevede un aumento degli investimenti del 17 per cento rispetto al precedente piano, a quota 21 miliardi, 11 dei quali saranno destinati alle cinque nuove dorsali elettriche. Un esborso ingente che, calcolando l’intera vita delle opere inserite in questo Piano, supererà i 30 miliardi di euro. 

“Gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l’Italia si sono dati”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma. “Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé. Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese’”.

Il progetto Hypergrid e le cinque nuove dorsali elettriche

La novità più importante prevista dal nuovo piano è la rete Hypergrid che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica. A questa si aggiungono cinque nuove dorsali, che serviranno ad integrare capacità rinnovabile nell’infrastruttura della penisola, per un valore complessivo di circa 11 miliardi. 

“Si tratta di un’imponente operazione di ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica della penisola e verso le isole, che prevede nuovi collegamenti sottomarini a 500 kV, un elemento, quest’ultimo, che rappresenta una novità assoluta per l’azienda. Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. In aggiunta, lo sviluppo delle dorsali in corrente continua consentirà di minimizzare il consumo di suolo e l’impatto sul territorio”, spiega Terna in una nota.

Terna: i nuovi interventi Hypergrid

Le cinque dorsali della rete Hypergrid, che coinvolgeranno la maggior parte delle regioni italiane, saranno: HVDC Milano-Montalto, (2,7 miliardi di investimenti), Central Link, (300 milioni di investimenti) Dorsale Sarda e Sardinian Link (l’investimento complessivo per entrambe le infrastrutture sarà di 1,4 miliardi), Dorsale Ionica-Tirrenica (due tratte, l’HVDC Ionian Link, da Priolo a Rossano e l’HVDC Rossano – Montecorvino – Latina, per un investimento complessivo di circa 4,1 miliardi di euro), Dorsale Adriatica, HVDC Foggia-Villanova-Fano-Forlì (2,4 miliardi).

Le richieste di connessione alla rete

In Italia, l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, con un aumento del 10% rispetto al 55% indicato precedentemente dal Piano nazionale integrato per l’energia e il Clima (Pniec), per un totale di 70 GW di potenza aggiuntiva. Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030.

Gli investimenti previsti da Terna nella rete di trasmissione elettrica “serviranno a incrementare la magliatura e l’affidabilità della rete, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove è maggiore la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma, a sviluppare le infrastrutture sulle due isole maggiori, nonché a migliorare la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili”, comunica la società.

In questo scenario, sottolinea Terna, sarà importantissimo il tempo di autorizzazione e realizzazione delle opere rispetto alla velocità di evoluzione degli scenari di generazione e di domanda di energia elettrica. Per questo motivo la società che gestisce la rete elettrica nazionale adotterà un approccio modulare che permetterà di realizzare le future infrastrutture di rete in funzione dell’effettivo scenario energetico. A tal fine, le nuove opere della rete Hypergrid saranno progettate e avviate in iter autorizzativo “sin da subito”, evidenzia Terna, per poi essere realizzate in funzione delle priorità di sistema.

Al 2040, grazie agli interventi inseriti nel Piano, è prevista una riduzione totale delle emissioni di CO2 fino a quasi 12.000 kt/anno.

Il Tyrrhenian Link

Sono 30 i progetti infrastrutturali previsti dal nuovo piano. Tra le opere più importanti, spicca il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino a 500 kV che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro. Il Ramo est “Campania-Sicilia” è stato autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a settembre 2022, mentre per il Ramo ovest (“Sicilia-Sardegna”) è stato avviato il procedimento autorizzativo. L’opera sarà completata entro il 2028.

Nel piano, Terna fornisce aggiornamenti anche sull’Adriatic Link, il collegamento HVDC tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza lungo circa 250 km, il cui iter autorizzativo è stato recentemente avviato e la cui entrata in esercizio è prevista per il 2028, con due anni di anticipo rispetto alle stime iniziali. Per quanto riguarda infine gli interventi previsti per la nuova rete elettrica dei Giochi olimpici e paralimpici “Milano-Cortina 2026”, Terna ha programmato 12 interventi, che prevedono la realizzazione di circa 130 km di linee. 

Interconnessioni con l’estero

Al rafforzamento e allo sviluppo delle interconnessioni con l’estero Terna ha destinato un investimento di circa 2 miliardi di euro. Fondamentale sarà il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia, intervento di rilevanza strategica che garantirà l’ottimizzazione delle risorse energetiche tra l’Europa e il Nord Africa. Il Piano di Sviluppo 2023 conferma anche il progetto Sa.Co.I.3, il collegamento tra i sistemi elettrici della Sardegna, della Corsica e della penisola italiana, per un investimento complessivo di 950 milioni di euro. Inoltre, nel secondo semestre del 2023 Terna avvierà la consultazione pubblica per il nuovo cavo sottomarino con la Grecia, 200 km di lunghezza e 500 MW, che raddoppierà la capacità di scambio tra i due Paesi. “Queste interconnessioni, insieme agli elettrodotti tra Italia-Francia, Italia-Svizzera e Italia-Austria, consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il suo ruolo di hub energetico dell’Europa e dell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale”, conclude Terna.

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Categories: Economia e Imprese